Somiglianti come due gocce d’acqua, oppure nati da genitori diversi. I fratelli sono, per definizione, tutti coloro che, a prescindere dalla parentela genetica, condividono un punto di partenza ed un obiettivo, pur guardando alla vita da prospettive diverse. La visione doppia è, del resto, una parte sostanziale dell’anima del cinema, che si nutre di contrasti, sovrapposizioni e controcampi; ogni fotogramma è il gemello diverso del successivo, che differisce da esso quel poco che occorre per creare la tensione dinamica nella continuità dell’azione. Affinità è ciò che unisce, mentre l’identità uccide il confronto. In Hermano, Julio e Daniel, cresciuti in un quartiere malfamato di Caracas, progrediscono insieme solo grazie ai loro continui conflitti e disaccordi; e, in Seconds Apart, i due diabolici gemelli Jonah e Seth Trimble riescono a portare a termine il loro misterioso disegno di morte solo nel momento in cui un evento spezza violentemente la loro perfetta simmetria. Fratellanza è la base su cui poter instaurare un dialogo: è la radice da cui si svilupperanno le ramificazioni del discorso. Conservare e coltivare l’armonia, pur nella separazione, è il presupposto per crescere liberi, indipendenti, aperti al nuovo e al diverso, sapendo che l’unione fa la forza, ma solo se mantiene cariche di segno opposto nei due poli. Julio e Daniel sono imbattibili sul campo di calcio, ma solo se giocano nella stessa squadra; Jonah e Seth manifestano micidiali poteri paranormali, ma solo nel momento in cui si tengono per mano. Le due metà della coppia sono niente se vengono isolate; sono entrambe insostituibili, però non interscambiabili. La differenza è l’elemento dissonante che dà impulso al pensiero e al sentimento, costringendolo a fare i conti con il provocatorio indizio dell’esistenza dell’altro da sé. Di fronte all’uccisione della madre, Daniel, che pure ne è stato testimone, si rifiuta di prendere atto della verità; Julio, per contro, pur di vendicarsi, è disposto ad accettare una verità qualsiasi. I due si scontreranno, per incontrarsi a metà strada, nella matura accettazione ed elaborazione di ciò che è avvenuto. Jonah, ad un certo punto, decide di deviare dal macabro progetto, per seguire l’istinto dell’amore, eppure non ha il coraggio di andare fino in fondo; Seth, che andrà dalla sua ragazza al posto suo, lo indurrà a radicalizzare la propria scelta, apponendo crudelmente, sul proprio corpo, il permanente marchio della diversità. In questo modo i due ritroveranno la comune strada verso l’orrore, annullando i ripensamenti e votandosi definitivamente all’abisso dell’inferno. Il traguardo è, in entrambi i casi, un’emozione intima ed esclusiva, che prende significato solo all’interno di quel rapporto speciale, ed è incomunicabile verso l’esterno. Si tratta di una sensazione che è indissolubilmente legata al raggiungimento di una forma di pace interiore, in cui si chiudono serenamente i conti col passato, per avviarsi verso il luogo dei propri sogni, che si estende al di là della vita presente: e può essere il mondo fuori dal sobborgo di Caracas, oppure l’aldilà, dove si avvera il desiderio di un’esperienza limite, unica e irripetibile. Il meccanismo di questo processo non si esaurisce nella semplice fusione di tesi ed antitesi. La sintesi è un prodotto a posteriori, mentre, nel cuore dei fratelli, la meta è qualcosa che esiste a priori, dentro un recesso dell’anima, ed aspetta solo di essere totalmente compresa e portata alla luce. Questa presa di coscienza fa risalire alle origini del cammino che, per tanti anni, due persone hanno percorso una accanto all’altra, senza conoscerne bene il perché: e segna il decisivo passaggio tra il modo in cui fratelli si nasce ed il modo in cui fratelli si diventa.
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