È il film islandese Either Way, di Hafsteinn Gunnar Sigurdsson, a conquistare il primo premio della 29 esima edizione del TFF.
Qui di seguito il link alla recensione del film a opera di Alan Smithee
Either Way - recensione di alan smithee - Cinerepublic
In pieni anni '80 due operai di una ditta di manutenzioni stradali, durante un'estate, sono impegnati nella sistemazione di un tratto in una brulla zona montuosa. Si tratta di...
Invece il premio speciale della Giuria di Torino 29 – presieduta dall'americano Jerry Schatzberg e composta da Michael Fitzgerald (USA), Valeria Golino (Italia), Brillante Mendoza (Filippine), Hubert Niogret (Francia) è stato assegnato ex-aequo al film francese:
17 filles di Delphine e Muriel Coulin
e a quello libanese
Ok, enough, Goodbye di Rania Attieh e Daniel Garcia
Il premio per la Miglior Attrice, va a :
Renate Krossner per Way Home di Andreas Kannengiesser
(Germania, 2011, HD, 94’)
Quello invece per il Miglior Attore, va invece a:
MARTIN COMPSTON per GHOSTED di Craig Viveiros
(Regno Unito, 2011, HD, 102’)
Di seguito l'elenco degli altri premi
PREMIO MIGLIOR DOCUMENTARIO INTERNAZIONALE
Miglior Film
LES ÉCLATS (MA GUEULE, MA RÉVOLTE, MON NOM) di Sylvain George
(Francia, 2011, DVCam, 84’)
Per le sue grandi qualità estetiche, il coraggio e la tenacia della sua opera militante, e per la sua fede nel potere del cinema di cambiare il mondo.
Menzione Speciale, a:
THE COLOR OF PAIN di Lee Kang-Hyun
(Corea del Sud, 2010, HDCam, 136’)
Per l’intelligenza e l’ambizione della sua visione del mondo del lavoro, per la forza della sua meditazione estremamente moderna.
ITALIANA.DOC
La Giuria di italiana.doc, composta da Françoise Lebrun (Francia), Sirkka Möller (Germania), Eugenio Renzi (Italia) assegna i premi
Miglior Documentario Italiano, in collaborazione con Persol (€ 7.000) a:
L’OROGENESI di Caldwell Lever
(Italia/USA, 2011, HDCam, 53’)
Abbiamo voluto premiare una proposta inedita e coraggiosa. Su un soggetto inusuale per il documentario – e classico sui libri scolastici – come la nascita mitica della civiltà italica, L’OROGENESI colpisce per il trattamento ironico e serio. Una rivisitazione della Storia per frammenti arbitrari ma rivelatori, che gioca intelligentemente con l’arcaismo e l’anacronismo di immagini e parole. Ludica insolenza magistralmente incarnata.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA (3000 euro) a:
IL CASTELLO di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
(Italia, 2011, DigiBeta, 90’)
Abbiamo deciso di assegnare il Premio Speciale della Giuria ad un film che ci consente di vedere il dietro le quinte di un’istituzione che la maggior parte di noi pensa di conoscere.
Con rigore e curiosità, i registi mantengono costantemente una limpida visione cinematografica e rispettano la modalità narrativa scelta. Le lunghe sequenze, girate nell' arco di un intero anno, svelano il microcosmo dell’aeroporto e dei suoi abitanti, sia di chi ci è solo passato attraverso che di chi è invece sempre lì.
Menzione Speciale a:
FREAKBEAT di Luca Pastore (Italia, 2011, HDCam, 77’)
Vogliamo menzionare FREAKBEAT per il revival e lo humour di un mondo scomparso, dove le speranze erano tanto diverse e la libertà sembrava essere possibile.
ITALIANA.CORTI
La Giuria di italiana.corti del 29° Torino Film Festival, composta da Yuri Ancarani (Italia), Alice Rohrwacher (Italia) eCarlo Michele Schirinzi (Italia), con la seguente premessa “Il Torino Film Festival nella sua tradizione è da sempre attento ai lavori di ricerca, e noi lo sosteniamo, ritenendo che la prima radice di questa ricerca sia il coraggio di scegliere, scavare l’immagine necessaria e prendere una posizione.”, assegna i premi seguenti
Miglior Cortometraggio Italiano (€ 5.000) a:
VIA CURIEL 8 di Mara Cerri e Magda Guidi
(Francia, 2011, DigiBeta, 10’)
Forma e contenuto si strattonano a vicenda, risucchiandoci nel loro mistero. Un déjà vu?
Premio speciale della Giuria – Premio Kodak (€ 5.000 in pellicola cinematografica) a:
OCCHIO DI VETRO CUORE NON DORME di Gabriele di Munzio
(Francia, 2011, Betacam, 25’)
Trasparente nella sua confusione, reale nella sua inadeguatezza.
Menzione Speciale a:
DELL’AMMAZZARE IL MAIALE di Simone Massi
(Italia, 2011, DigiBeta, 6’)
Una freccia dolorosa e bellissima che squarcia la nostra memoria.
PREMIO CIPPUTI
La Giuria, composta da Francesco Tullio Altan, Francesca Comencini e Riccardo Iacona assegna il Premio Cipputi 2011
Miglior film sul mondo del lavoro a:
LE VENDEUR di Sébastien Pilote
(Canada, 2011, 35mm, 107’)
In un pezzo del primo mondo, il cui motore improvvisamente si è fermato, gli operai rimangono a casa e non si vendono più le cose prodotte, in un piccolo paese nel profondo del Québec, ricoperto giorno e notte da una spessa coltre di neve, Sébastien Pilote riesce a farci vivere la più grave crisi del capitalismo attraverso gli occhi e il cuore di un unico straordinario personaggio, un anziano venditore di macchine, l’oggetto simbolo della rivoluzione industriale, il più anziano e il più bravo di tutti. Nello sconvolgimento emotivo che travolge l’anziano venditore, riconosciamo tutte le fatiche e gli aggiustamenti di senso sul valore del lavoro che la crisi ha imposto: quello che riempie i vuoti affettivi, quello che perdi e non pensavi che sarebbe mai successo, quello che ti uccide, quello che ti salva...
SPAZIO TORINO
Premio Chicca Richelmy per il Miglior Cortometraggio realizzato in Piemonte (€ 2.500 offerti dall’Associazione Chicca Richelmy) in collaborazione con Premio “Achille Valdata” - La Stampa – Torino Sette. La Giuria, composta da 20 lettori diTorino Sette, assegna il premio a:
SE DAVVERO, PRENDERÒ IL VOLO di Filippo Vallegra
(Italia, 2011, DigiBeta, 9’)
Per il gusto estetico e la scelta di creare un lavoro completo.
PREMIO FIPRESCI
La Giuria composta da Emanuel Levy (USA), Jean-Marie Mollo Olinga (Camerun) e Piero Spila (Italia), assegna il Premio Fipresci 2011
Miglior film di Torino 29 a:
LE VENDEUR di Sébastien Pilote
(Canada, 2011, 35mm, 107’)
Un importante film ambientato nel cuore del Québec e sullo sfondo della grave crisi socio-economica in atto. Protagonista assoluta la neve ghiacciata che sembra bloccare per sempre le persone, i sentimenti, le cose. Il film rappresenta con limpidezza di immagini e rigore di racconto l’illusione di un uomo che crede di potersi salvare da solo, al riparo del Sistema e in balia delle sue regole ineluttabili. Una particolare segnalazione alla bravura di tutti gli interpreti e alla maturità della regia.
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