Nosferatu, il vampiro (1922)
di Friedrich W. Murnau con Max Schreck, Gustav von Vangenheim, Greta Schroeder
AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!
La prima scena del film Nosferatu, il principe della notte di Herzog mi viene in mente proprio mentre osservo la copertina del dvd davanti ai miei occhi.
- Cos'è? - mi chiede mia moglie.
Le rispondo e subito sento una vocina che mi dice:
- Papà, vediamo Dracula?
Il sorrisetto di chi parla di un tabù; siamo al supermercato e Niccolò mi fa questa domanda sottovoce e di nascosto dalla mamma.
Gli dico che va bene, lui è tutto contento, ma la mamma ha intercettato la nostra chiacchierata e chiede pronta al rimprovero: - cos'è che volete vedere voi due?
- Lo squalo 5 - risponde prontamente Niccolò, mentre io dico - niente, niente, parlavamo di altro.
Niccolò, mio complice e mio irrinunciabile compagno di visioni, sorride e mi dice a bassa voce, come se non l'avessi sentito a tre passi da lui: - non ti preoccupare, le ho detto che vediamo Lo squalo 5 così non si arrabbia.
Da quando è nato suo fratello, il cinema è difficile da raggiungere. Abbiamo fatto salti mortali per vedere Arrietty e ne è valsa la pena, ma Paolo ha solo 5 mesi e quindi non possiamo stare troppo lontani con la mamma.
Così la televisione è il nostro mezzo di sfogo e con l'aiuto dei film io e Niccolò viaggiamo nel mondo dei sogni, spalla a spalla, ma comodamente abbandonati sul divano.
Ora, come è nato il mito di Dracula di cui Niccolò improvvisamente mi ha parlato? Tutto ha inizio da un supermercato, ma in un altro giorno rispetto a quello dell'inizio di questo racconto.
Bighellonando a caccia di titoli che mi ispiravano tra gli scaffali, ho ritrovato tra i miei ricordi adolescenziali il film di Coppola e l'ho comprato. Mia moglie, vedendolo nel carrello mi chiede allarmata: - mica vorrai fargli vedere questo film a Niccolò? – sapendo che la nostra videoteca si sta popolando per lo più di film che voglio mostrare a lui.
Io le rispondo che non ci trovo niente di male, ma lei mi rincalza subito dicendomi: - no, no, perché devi mettergli paura? e poi c'è la scena dell'orgia con le vampiresse!
Resto interdetto, non posso ribattere, ma dentro di me penso: ma non si vede niente di che, vedere delle vampiresse col petto al vento non lo scandalizzerà.
Lo acquisto lo stesso e per curiosità vado a rivedermi velocemente il film e la scena dell'orgia delle vampiresse effettivamente è inadatta alla visione di un bambino. Quello che più mi colpisce è che ne avevo rimosso i particolari. Per fortuna mia moglie ha una memoria migliore della mia, o forse lei se lo ricorda perché è più sensibile all'argomento?
Prima di questa verifica, però, Niccolò ha saputo che voglio fargli vedere Dracula (chissà chi è stata quella spia di papà che ha parlato prima di controllare il film...) e che la mamma non vuole che lo guardi. Così si è subito interessato su chi fosse questo Dracula e quando ha saputo che era un uomo che mordeva sul collo le persone e gli succhiava il sangue ha detto che lo voleva vedere. Ma la mamma ha ricordato il suo divieto e quando lui le ha chiesto il perché, lei gli ha risposto: - perché poi ti spaventi e ti fa paura.
Per Niccolò vedere Dracula equivale a vivere una trasgressione cinematografica, con la complicità del suo compagno di film. Così quando mi chiede di vedere Dracula, rifletto sulle possibilità che ho: il cinema ha tantissime edizioni di questa bellissima storia, basta trovare quella giusta per un bambino di quasi 5 anni. Tornati a casa dalla spesa ricerco nella nostra personale e modesta videoteca Nosferatu, il vampiro, il capostipite dei vampiri, capolavoro indiscusso dell'espressionismo tedesco diretto da Murnau. Lo tiro fuori pensando quanto amo il bianco e nero con un contrasto tanto forte, dove la lotta delle luci e delle ombre che soverchiano i chiaroscuri esprimono già di per sé la lotta dell'animo umano e di quello vampiresco.
Niccolò e io ci mettiamo davanti al computer. Il film inizia e io leggo le didascalie a Niccolò. La mamma passa davanti alla porta dello studio e chiede con fare minaccioso: - cosa state vedendo?
Niccolò dice: - niente, lo squalo 5.
La mamma si mette davanti al monitor e chiede: - che film è questo?
Lo guarda attentamente, ma non lo ricorda.
Niccolò ripete che è lo squalo 5, mentre cerca di intelleggere nello sguardo della madre se ha capito o davvero non sa che film sia.
La mamma se ne va con un sorriso malcelato e Niccolò si alza e chiude la porta dello studio.
- Niccolò, guarda il film - gli dico e lui mi risponde a bassa voce: - Ho chiuso la porta così la mamma non capisce che stiamo guardando Dracula.
Gli occhi gli brillano come quando sa che sta facendo una monelleria perdonabile e torna a vedere il film.
Ogni volta che le didascalie parlano di sangue, fantasmi, segni di canini sul collo, Niccolò si agita e si eccita tutto. Ogni tanto mi dice: - mi fai vedere quello rosa?
- Cosa vuol dire: quello rosa? - gli chiedo.
- Non quello in bianco e nero, quello rosa - mi dice lui.
- A colori! - ripeto io e gli rispondo che non ci penso nemmeno, perché quando decido di vedere un film non sono poi tanto democratico. Mia moglie mi sopporta, gli amici sono liberi di scegliere se andare o restare, Niccolò poverino subisce!
Seguiamo con lo sguardo attento il film. A nessuno dei due è chiaro se Harker è stato morso o no e perché chi è morso muore e Harker è ancora vivo. Le didascalie sono molto lunghe e devo per forza leggerle ad alta voce, altrimenti Niccolò non capirebbe lo svolgersi degli avvenimenti!
Il bianco e nero è affascinante, Dracula sembra davvero un fantasma, la sua ombra, le sue mani, il trucco sugli occhi, davvero spettrale.
Non ci sono punti particolarmente difficili da seguire e la visione scorre via velocemente e "quello rosa" è finito nel dimenticatoio, per fortuna!
Nel finale la luce del sole cancella gli incubi dei bambini e Niccolò dice: - per fortuna che è morto! Così so che adesso non c'è più Dracula!
Subito dopo iniziamo a giocare con la tiritera del "cosa farei se incontrassi Dracula". Niccolò accende la luce della cameretta e chiede: - una luce così ucciderebbe Dracula?
Dracula Dracula Dracula, questo nome nel giro di mezz'ora lo ripetiamo 50 volte, forse anche di più e a un certo punto ho perso il conto. I nostri amici cosa farebbero per sconfiggere Dracula? E noi cosa faremmo? E voi?
E' tardi dobbiamo rilassarsi per dormire, ma siamo così presi dalla storia che ridiamo e giochiamo con la mente a inseguire mille avventure dove Nosferatu viene sopraffatto dai bambini nel momento esatto in cui sta per mordere sul collo i loro papà.
- Ma se Dracula venisse qui per mordermi il collo - esordisce nuovamente Niccolò, ma io lo interrompo: - sei troppo piccolo, col tuo sangue Dracula non ci fa nemmeno uno spuntino!
Prima di sdraiarsi sul letto Niccolò mi chiede: - mi fai vedere quello rosa poi?
- Non quello che la mamma ha vietato, ma ce ne sono altri e te li farò vedere. Ce n'è uno che si chiama "Per favore non mordermi sul collo", magari te lo faccio vedere.
Dopo avergli detto questo mi pento subito perché è una vita che non vedo il film di Polanski: ricordo che mi divertiva, ma se anche quello avesse delle scene inadatte? Dovrò verificarlo!
- Perché non quello che la mamma ha vietato? - chiede lui. - Perché fa paura? Magari a me non fa paura!
Gli spiego che in quel film ci sono scene per i grandi e lui chiede cosa intendo. Gli dico che potrà vederlo a quindici anni, dopo che a scuola avrà studiato com'è fatto il corpo umano e avrà capito come funzionano alcune cose.
Ottimo modo per troncare una conversazione: non mi ha chiesto più niente.
Al mattino, quando mi sveglio, ricordo la storia del vampiro e penso che si è sciolto al sole come una medusa. Rimango spesso intrappolato nelle pellicole che mi affascinano per diverso tempo.
Sono arrivate le vacanze e a distanza di due mesi parlo coi miei genitori del film di Murnau. Siamo in una strada di montagna ed è buio e Nicc si unisce a noi a parlare di Nosferatu, quando a un tratto non ricordo più il nome del protagonista… come si chiamava? E Niccolò: - Jonathan Harker!
Potenza della natura e della memoria infantile: l’ha visto una volta e gli leggevo io le didascalie e ha imparato il nome del protagonista!
Che esperienza mozzafiato il film di Murnau! Ma quanto è dura per me confrontarmi con un compagno di avventura tanto giovane come Niccolò!
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