Il punto che bloccava la mia autobiografia è lo stesso che trovo io adesso dieci anni dopo: Howard Hughes. Ora sento il peso della morte attorno a me: la sua, quella di mio padre e la mia. Ho amato queste tre persone ad una ad una, compreso me stesso.Tale amore non ha mai scelto il momento giusto: ho odiato mio padre per essere morto troppo presto mentre quando era in vita non ero stato abbastanza forte da ucciderlo. Mr Hughes aveva fatto il giro del mondo in aereo in quattro giorni vedendo cinque tramonti; quando seppe che la mia casa era piena di cimici messe dagli scagnozzi maccartiani egli disse a qualcuno "Smettete di sorvegliare quel ragazzo, non gli deve succede niente"; non mi chiese mai nulla in cambio. Mi offrì ricchezza e potere , quando gli dissi di no non volle vendicarsi. Era un sognatore. Che ogni film su Howard Hughes di cui Nicholas Ray non sia il regista venga chiuso in una cripta, invisibile e dimenticato.
Questo brano è tratto dal libro " Sono stato interrotto " biografia a cura dell'ultima moglie Susan Ray (Bompiani Overlook 2011) che contiene altresi il DVD del film postumo di Ray " We can't go home again" film sperimentale e autobiografico, lezioni di cinema ad altissimo livello. Lo consiglio vivamente.
Il brano che ho estrapolato, oltre che indicare i rapporti che Ray aveva con il genitore e che gli ispirarono Gioventù Bruciata, lancia un anatema sui biopic relativi a Hughes.
Chi ricorda quanti ne sono stati fatti ???
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