Uno schiaffo è forse il gesto più immediato, più “semplice”, quello della reazione immediata.
Basta anche un'occhiata, intensa, che leva il fiato, che si infila come una lama nel cuore e lascia ammutoliti.
Si arriva anche allo stupro, quando la violenza è al suo apice, quando non c'è più possibilità di lotta, quando il mondo crolla e il corpo viene violato.
Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, tutte le volte penso a quanto sono fortunata io, e a quante altre donne non lo sono....il mio pensiero oggi è per loro, e per tutti quei volti di attrici che hanno interpretato personaggi maltrattati e violentati...ogni volto e ogni nome può essere abbinato ad una storia ascoltata, conosciuta, vissuta, combattuta.
Donne che per tutto l'anno, ogni giorno, vivono nell'angoscia, nella paura, non conoscono la comprensione e la solidarietà, accettano le botte e gli abusi sessuali come “normalità”, giustificano il carnefice, si fanno sensi di colpa assurdi, pensano di meritare tutto quello che di brutto le accade...Spero che una giornata come questa faccia comprendere a chi vive in queste condizioni disperate che la violenza non è la normalità di una vita, io tengo per tutte loro, che la mia fortuna possa essere conosciuta anche da loro.
"Non ti muovere, non urlare, se alzi gli occhi ti meno"
"Fai schifo, non meriti niente, non fai un cazzo tutto il giorno..."
"Vedi che mi fai fare? E' colpa tua! Non mi capisci, mi fai solo incazzare"
"Mi hai provocato tu! Te la sei voluta, sapevi a cosa andavi incontro!"
"Se vuoi questo, devi fare quest'altro"
"Se ti permetti ancora di aprire bocca mentre sto parlando te ne accorgi!"
"Come ti sei conciata? Che cazzo pensavi di fare?"
"Se non ti prendevo io, non ti prendeva non ti prendeva neanche un cane!"
Per alcune donne queste sono frasi quotidiane, il problema è che molte di loro ci credono, la violenza comincia da questo!
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