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Esordienti. Tania Hermida
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 ♦ Classe: 1968

 

 ♦  Nazionalità: Ecuadoriana

 

 ♦  Film d’esordio: Qué tan lejos (2006)

 

 ♦  Genere: Drammatico.

 

 

 Il suo secondo film, En el nombre de la hija (2011), ha partecipato all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione Alice nella città, dedicata al cinema riguardante le tematiche giovanili.

Il suo primo film è nato come una sfida.  Quella di creare nel suo Paese natale, dove non esistono scuole di regia, un cinema autoctono, che fosse  un prodotto autentico e lo specchio fedele di quella terra.  

 

 

Tania non ha incontrato subito la sua strada nella vita: è passata prima per la medicina (la professione del padre), la letteratura, la pittura, il teatro, la musica. Finalmente, nel 1991, consegue il diploma presso la Escuela Internacional de Cine y TV di Cuba. Del periodo dei suoi studi, Tania ricorda:  ... la questione fondamentale era reinventare il cinema a partire da ciò che siamo come cultura. Un insegnamento  che non era semplicemente tecnico, né semplicemente artistico in senso stretto, bensì un invito alla ricerca, ad aprire nuove strade.”

Nel 1996 Tania rientra definitivamente in patria, dove inizia la sua azione di promozione dell’identità nazionale ecuadoriana attraverso i mezzi di comunicazione. Una parte importante del progetto è la fondazione, nel 2003, della casa di produzione Corporación Ecuador para Largo. Ma il sogno di Tania non si ferma all’aspetto pratico, alla realizzazione e alla distribuzione di pellicole.  La sua visione del rinnovamento ha un carattere molto più ampio e profondo: Tania crede molto nella funzione determinante della parola, dell’immagine e dei simboli nel processo di formazione delle idee e della coscienza di sé. In  Qué tan lejos il discorso cade più volte sui nomi delle cose, delle città e delle persone, che possono essere ufficiali (come quelli registrati nei dizionari, nei documenti storici o negli atti anagrafici) o scelti liberamente, con lo scopo di rappresentare qualcosa di personale in cui viene spontaneo riconoscersi.

 

 

Nel 2007 Tania viene eletta nell’Assemblea Costituente Ecuadoriana, come esponente del movimento Acuerdo País, facente capo al presidente Rafael Correa. Uno dei punti centrali del suo programma politico è la modifica dello stemma nazionale. A questo proposito, in una intervista a Terra Magazine dichiara: Credo che la bandiera, lo stemma e l’inno nazionale, creati per consolidare il progetto repubblicano di stato nazionale del secolo XIX, non ci rappresentino più. Oggi questi simboli non contengono quello che nel frattempo abbiamo scoperto di essere e di voler essere come Paese. [...] Credo che i nuovi simboli debbano rappresentare la nostra condizione di Paese diverso, equatoriale, fertile, pacifico e in costante trasformazione. Il dibattito rimane aperto. La proposta è stata lanciata. Lunga vita alla trasformazione simbolica, dunque.”

 

Il problema delle radici familiari e culturali ritorna in En el nombre de la hija: la storia di due ragazzini che, trascorrendo le vacanze nella tenuta agricola dei nonni, si trovano al centro del contrasto tra modernità e tradizione, tra laicismo e cattolicesimo, tra modelli di importazione e  patrimonio storico locale. E ancora una volta, qualcuno spiegherà ai bambini l'importanza dei nomi come generatori di significati.

 

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