Concentriamoci sul secondo titolo italiano in Concorso al Festival Internazionale del Cinema di Roma. Stasera alle 22 in Sala Sinopoli si presenta Il Paese delle Spose Infelici di Pippo Mezzapesa, esordio nel lungometraggio di un talentuoso e giovane regista (classe 1980), già pluripremiato per i suoi precedenti cortometraggi e mediometraggi (chi non ha visto il documentario Pinuccio Lovero, ad esempio, lo recuperi in dvd!).
Tratto dall'omonimo romanzo di Mario Desiati e girato totalmente in Puglia con il sostegno della Apulia Film Commission, il film sarà in sala distribuito da Fandango il prossimo 11 novembre raccontando di una storia di formazione all'ombra dei fumi di una ciminiera e di un ambiente non certo idilliaco per la crescita. Protagonisti sono un gruppo di adolescenti a cui prestano i volti gli emergenti Nicolas Orzella (Veleno) e Luca Schipani (Zazà) e la già nota Aylin Prandi, nei panni della "selvaggia" Annalisa, impegnati in una storia condita di rabbia e inquietudine.
Ecco come il regista racconta alla storia al mensile Ciak, nel numero di novembre in uscita oggi:
«È come se l'autore del romanzo avesse scelto me: luoghi ed epoca in cui è ambientato mi appartengono profondamente. In più ho goduto di un'assoluta libertà: il romanzo è un affresco ampio e complesso, io l'ho scarnificato concentrandomi sui tre personaggi e un momento chiave della loro esistenza, quello che precede l'inizio o la fine di un qualcosa.
Ho girato sette settimane tra Taranto e provincia ma il set più importante è stata una zona periferica della città che possiede una bellezza paradisiaca, ma allo stesso tempo è corrosa e ferita dalle gravine di pietra e dallo svettare delle ciminiere. Un contrasto tra meraviglia e dolore che è anche nell'anima di Zazà, Veleno e Annalisa».
Mentre qui potete vederne il trailer ufficiale diffuso qualche giorno fa, nei video che seguono andremo sia dietro le quinte che dentro al film, con il backstage e due clip:
TRAMA:
Veleno, quindici anni, pedala forsennato sulla sua bicicletta per star dietro ai suoi nuovi amici. Sono diversi da lui, sono figli della strada, la mordono impennando con i loro motorini e sfidandosi sul campo di calcio in terra battuta della loro squadra, la Cosmica.
Cimasa, Capodiferro e Natuccio hanno un capo indiscusso, Zazà, autentico talento del calcio. Il loro generale, l'allenatore Cenzoum, confida che presto o tardi un club importante si accorgerà di lui e lo porterà via dallo squallore della vita condivisa con suo fratello Graziano, un piccolo spacciatore che, approfittando della sua giovane età, spesso lo utilizza come corriere.
Tutto quel che è intorno ai ragazzi, in un piccolo paese del Sud scavato da dirupi e gravine, non promette niente di buono. Ci sono gli sbuffi della fabbrica, l'inquinamento che le sue ciminiere spargono nell'aria, c'è la droga, e su tutto il tuonare delle invettive demagogiche di Vito Cicerone, politico locale in ascesa.
Veleno e Zazà diventano presto amici, la loro diversità li completa in un momento della vita che è passaggio. Veleno ora è il nuovo portiere della Cosmica, Zazà il bomber che si prepara a un provino ormai imminente con un osservatore delle squadre importanti, come gli annuncia felice l'allenatore Cenzoum.
Ma ai loro giorni comincia a dare una forma inattesa una strana madonna randagia, la bellissima Annalisa, giovane donna che entra nelle loro vite volando, un giorno che dall'alto della chiesa prova a farla finita. Sembra vestita da sposa. Ma chi è la misteriosa Annalisa?
Tanto basta per creare un mito e i ragazzi in piazza si fanno mille domande su quell'angelo volante, ciascuno con un presunto aneddoto su di lei.
Annalisa vive sola in una casa semi abbandonata e selvaggia ai margini del paese. Zazà e Veleno, maldestri e appassionati, riescono ad avvicinarla e quel contatto è pura estasi. Annalisa racconta poco di sé, non sp iega la sua voglia di morte, gioca con le parole con loro, devoti alla sua sconfinata bellezza.
Cominciano a prendersi cura di lei, giorno dopo giorno. La gente racconta che è così perché ha perso il suo amato, morto poco prima del loro matrimonio.
Un giorno, per difendere Annalisa dalle avance di Dentedellabalena, principale fornitore di droga di suo fratello, Zazà accecato dalla rabbia lo accoltella. Finisce in galera e l'occasione del provino per le squadre di serie A sembra andare in fumo. Annalisa, in preda ai sensi di colpa, sparisce e comincia a precipitare in quel baratro cui sembra fatalmente destinata.
Veleno rimane solo, come lo era al principio, ma non tutto è perduto.
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