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Céline Sciamma. Water Lilies, uno sguardo all'adolescenza
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 Per chi come me ha trovato nel recente “Tomboy” una gradita rivelazione, sarà utile/doveroso/piacevole andarsi a cercare il primo lungometraggio di Céline Sciamma, mai uscito nelle nostre sale pur essendo passato non inosservato in numerosi festival di prestigio tra cui Cannes e Toronto, e in compenso disponibile in rete con tanto di sottotitoli italiani (peraltro con l’esplicito,  illegittimo consenso della Sciamma stessa).

 

Water Lilies Stills

Il Sito ufficiale del film, che comprende il trailer originale

 

Si scoprirà così che la regista, con le tematiche adolescenziali inerenti alla sessualità, si trova come un topo in mezzo al formaggio, perfettamente a suo agio e in grado di esibire tutto il suo talento registico (e artistico in genere). Già in questo film, come sarà in Tomboy, ciò che appare non è sempre esattamente ciò che è, e anche ciò che è, non necessariamente è tutto ciò che potrebbe essere. Così, nell’ambito di una piscina sportiva dove un gruppo di adolescenti pratica il nuoto sincronizzato (molto suggestive le riprese subacquee a cui il titolo si rifà in qualche modo), la timida Marie conosce e rimane affascinata da Floriane, un’appariscente  e  precoce mangiauomini, invisa al resto del gruppo per il suo comportamento apparentemente libertino e per il suo atteggiamento vagamente divistico. Marie è già amica di Anne, una ragazzotta abbondante dall’espressione irresistibilmente simpatica, ansiosa di crescere presto e bene (“Ci si dovrebbe poter sposare già a 14 anni” è una delle sue battute), e la doppio legame di Marie con le altre due sarà la traccia di tutta la storia, ben lontana dagli antagonismi banali che un banale film avrebbe sicuramente offerto, e invece ricca di spunti e di accadimenti attraverso i quali le tre ragazze cresceranno, non a caso immerse nell’elemento acqua (metafora della femminilità), accompagnate con discrezione dalla camera di una regista che ha il grande pregio di non porre e di non porsi troppe domande, senza per questo essere fredda e distante. Al contrario: l’uso abbondante dei primi piani e il modo con cui è lo sguardo stesso delle attrici a guidare l’occhio dello spettatore, rende lo stile della Sciamma estremamente caldo e coinvolgente, in questo film ben coadiuvata anche dalla indovinata colonna sonora del techno  Para One, molto acquatica e sospesa.

 

(Alcune immagini del film)

  

Pare invece assodato (non vuol essere una critica…) che la Sciamma nutra, oltre che un sincero disinteresse  per gli adulti (non uno solo di questi appare in tutto il film),  una stima e una considerazione piuttosto modesta per l’altra metà del cielo (la prima o la seconda?!?) ….  Anche in Water Lilies (è il titolo inglese di questo film) e molto più ancora che in Tomboy, i  maschietti fanno un po’ la figura del pesce lesso:  Floriane in primis, e sorprendentemente più tardi anche Anne nella maniera meno equivoca possibile,  sfruttano e usano questi piccoli, ingenui sciocchini (emblematico il costume da nuoto calzato sul viso dell’ambito giovinastro  a mo’ di maschera durante una festa..) al fine di auto-traghettarsi allo stadio successivo di consapevolezza,  ovunque essa sia e dovunque essa porti; non necessariamente lontano: la Sciamma (difficilmente definibile “idealista”) ama i tratti brevi, i percorsi intimi, dedica molto maggiore attenzione ai mezzi di quanto non ne dia ai fini, ai quali riserva solo lo spazio per quelle piccole chicche nelle chiuse dei suoi film: anche questa volta il finale è molto bello, con Floriane che bertoluccianamente “balla da sola” e Marie e Anne “distese” sull’acqua, lo sguardo verso l’infinito futuro che , come spiegava Marie in una scena precedente,  si trova dipinto in ogni soffitto.

 

Classe 1980, nata a Pontoise sotto il segno dello scorpione (segno d’acqua, tanto per gradire), Céline Sciamma è certamente una sceneggiatrice e una regista da tenere d’occhio
.

 

Troverete qui una sua intervista (Parlez vous francaise?)

 

 



 

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