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Quando non erano famosi (32) - Darren Aronofsky
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“Sono cresciuto nell’era di Spielberg e George Lucas, andando a vedere I predatori dell’arca perduta, E.T. e Guerre Stellari: un momento splendido per diventare adulti. Ma io ho sempre avuto il gusto per il  cinema alternativo.”

Così Darren Aronofsky risponde in un’intervista pubblicata sul sito di Time. E noi non stentiamo a credergli. Nemmeno quando indica Arancia Meccanica, Lola Darling e La dolce vita come opere che lo hanno profondamente ispirato. Perché il suo cinema è eclettico ed estremo: lui stesso lo definisce guerrilla filmmaking. Cinema di guerriglia. E tale è sempre stato, fin dalle origini.

Darren, classe 1969, è figlio di una coppia di ebrei newyorchesi, entrambi insegnanti. Da ragazzo sviluppa la passione per il teatro, per la musica, per la fotografia in bianco e nero, per l’arte dei graffiti. Durante il liceo,  si interessa alla biologia, effettuando due esperienze di ricerca sul campo in Kenya e in Alaska. Terminata la scuola, si mette lo zaino in spalla e va in giro per l’Europa; effettua un lungo  soggiorno in Israele, nel corso del quale prova a lavorare in un kibbuz, e poi si dedica allo studio della Torah, unendosi ad un gruppo di ebrei ortodossi. Nel 1987 si iscrive all’università di Harvard, al corso di antropologia. Il suo compagno di stanza è Dan Schrecker, uno studente di animazione che lo convincerà a cambiare corso di studio. Darren si laureerà, quattro anni dopo, in cinematografia; Dan, negli anni a venire, curerà gli effetti speciali di tutti i suoi film.

Ad Harvard, Darren fa un’altra conoscenza importante per la sua futura carriera: l’interprete principale del suo saggio finale, il corto Supermarket Sweep (1991), è Sean Gullette, che sarà il coautore e l’attore protagonista in Pi greco – Il teorema del delirio (1998), il suo primo  lungometraggio. 

Nel 1991, Darren si trasferisce a Los Angeles, per frequentare la scuola dell’American Film Institute. Lo stesso anno realizza il mediometraggio Fortune Cookie, tratto dall’omonimo romanzo di Hubert Selby Jr. (lo scrittore con cui Aronofsky collaborerà per Requiem for a Dream).  La storia è incentrata sulla commiserevole figura di un venditore porta a porta che, in seguito ad un periodo particolarmente negativo, decide di affidarsi, nelle questioni riguardanti gli affari, ai responsi contenuti nei biscotti della fortuna. Una tragicommedia intrisa di spirito goliardico, scanzonata e greve, anticipatrice di quello stile amaro e dissacrante con cui Aronofsky amerà ritrarre le debolezze dell’individuo e le mancanze della società. Quel povero Harold Broadneck che si rimpinza di cibo cinese, fino a procurarsi la colite, pur di ottenere, in omaggio, quel piccolo oracolo di pastafrolla è il precursore di tutti quei personaggi che, dal matematico Max Cohen,  vittima di una mania numerologica, alla ballerina Nina Sayers, affetta da schizofrenia ed autolesionismo,   arrivano coscientemente a farsi del male pur di seguire le loro personali ossessioni.

Di seguito, un frammento del video.

Darren Aronosfky concluderà gli studi nel 1992. Successivamente girerà altri due cortometraggi: Protozoa (1993) e No Time (1994):

 

La precedente puntata di Quando non erano famosi:

 (31) François Ozon

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