Digitando il nome di Francesco Guccini sul sito www.imdb.com si ottengono pochi risultati. E quasi tutti sono relativi alle interpretazioni offerte dal cantautore nei film di Pieraccioni (e qualche altro, come Musica per vecchi animali di Angelucci e Benni e Radiofreccia di Ligabue. Tre sono i risultati alla voce "compositore" di colonne sonore, peraltro con esiti non certo memorabili: Nenè (1977), I giorni cantati (1979) e Nero (1992). Addirittura uno solo il risultato alla voce delle canzoni in colonna sonora.
Eppure Guccini è uno dei nostri maggiori cantautori di sempre, poeta popolare e colto, contestatore e critico della contestazione, anarchico e comunista (i due termini li metto in assoluta contraddizione), anticlericale e religioso e forse perfino, buñuelianamente, "ateo, grazie a Dio". Ma è anche abile musicista, perché le sue parole non avrebbero la medesima forza se non fossero posate, talvolta con forza altre volte con delicatezza, su un tappeto musicale accattivante e spesso - sia detto senza intenti denigratori - anche orecchiabile: penso, per esempio, che una delle carte vincenti di una delle canzoni più famose del Nostro, Canzone per un'amica, sia quella ripetizione, quasi falsettata, del verso finale di ogni strofa («...quel giorno che l'aspettava/quel giorno che l'aspettava»).
Solo per fare un esempio, che spero non risulti blasfemo, il nome di Bob Dylan ricorre decine di volte con tante delle sue immortali canzoni, in svariati film e telefilm, da Blowin' In The Wind a The Times They Are A-Changin', da Masters Of War a All Along The Watchtower, da Knockin' On Heaven's Door a Hurricane.
Di Guccini, invece, sul sito cinematografico più noto al mondo, risulta soltanto Incontro (uscito originariamente sull'album Radici, 1972), peraltro una delle sue canzoni più sentite e riuscite, scritta quasi di getto dopo l'incontro, a distanza di dieci anni, con una donna che da ragazzina era stata innamorata del cantautore modenese.
Per la verità, a conferma della scarsa fortuna di Guccini con il cinema, nel non indimenticabile film di Giancarlo Soldi Nero (1992), compare un'altra bella, anche se non conosciutissima, canzone del Modenese, Acque - pubblicata nell'album Parnassius Guccini (1993) - che sottofonda un testo malinconico con una musica sofisticata e quasi jazzata.
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