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Venezia 2011, Controcampo: A chjàna e Pugni chiusi vincono la sezione Corti e Documentari, menzione speciale per Black Block
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Dopo aver annunciato con netto anticipo la vincita di Scialla! per i lungometraggi, ecco arrivare gli altri due titoli vincitori della sezione Controcampo.

 

A chjàna di Jonas Carpignano vince la sezione Cortometraggi:

 

«Ho trascorso l’estate passata a visitare le comunità di immigrati clandestini del Sud Italia, soffermandomi soprattutto a Rosarno e nei ghetti vicino Foggia, dove ho incontrato i personaggi che popolano il film. Qui l’industria degli agrumi è sempre alla ricerca di lavoratori ma il tipo di lavoro che offrono non alletta la popolazione locale: salari bassi, orari improponibili, condizioni sfiancanti e le regole della ‘ndrangheta. Gli unici disposti ad accettare sono gli immigrati che per meno di 30 euro al giorno faticano per 12 ore ininterrotte, ridotti in condizioni di servitù o, peggio ancora, di schiavitù. A Gennaio, però, la tensione che hanno accumulato è esplosa e questo ne è il risultato. Io lo racconto dal punto di vista di chi lotta contro il razzismo e lo sfruttamento con la ribellione, la solidarietà e l’amicizia».

 

 

 

La sezione Documentari invece è vinta da Fiorenza Infascelli con Pugni chiusi:

«Ero stata invitata a Gavoi per ricevere un premio. È lì che ho incontrato Pietro e gli operai della Vinyls e così ho scoperto la lotta che stavano conducendo sull’isola dell’Asinara. Parliamo, mi raccontano la loro storia, mi coinvolgono, mi emozionano. Dieci giorni dopo sono sull’isola e passo una giornata con loro nel carcere dove si sono autoreclusi. Venti giorni dopo sono di nuovo lì con una piccola troupe e comincio a girare. Torno a Roma, ma non sono soddisfatta. Ritorno sull’isola e giro ancora altro materiale. Il documentario cresce da solo. Un racconto dopo l’altro. Le immagini del carcere, i loro volti, le emozioni. E poi i sogni interrotti, l’equilibrio psicologico che vacilla, il sentirsi persi. E soprattutto, la lotta che li ha uniti. Ora riguardo il film e scopro che è anche un pezzo di me».

 

 

Menzione speciale, invece, per il documentario Black Block di Carlo Augusto Schmidt:

«Nel 2001 a Genova la politica ha di fatto delegato alle Forze dell’Ordine il compito di fermare un movimento sociale che stava esplodendo in tutto il mondo. Black Block nasce dall’intenzione di raccontare come la repressione abbia controllato le vite, i desideri e le passioni di coloro che hanno vissuto in prima persona la storia di questi ultimi dieci anni, dalla nascita del movimento (Seattle) alla sua massima partecipazione (Genova). Ho voluto ripercorrere la vita del movimento attraverso 7 interviste ad alcune parti lese costituitesi al processo, che hanno vissuto l’episodio più violento mai attuato dalla polizia italiana, il blitz al complesso scolastico Diaz».

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