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Venezia 2011, Fuori Concorso: Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi - Trailer ufficiale e due clip in anteprima
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In più circostanze si è ripetuto che la sezione Fuori Concorso del Festival di Venezia 2011 ha in serbo per gli amanti del cinema italiano la presenza di alcuni dei più grandi nomi della storia del nostro cinema. Senza ombra di dubbio, il titolo più atteso è Il villaggio di cartone dell'appena ottantenne Ermanno Olmi.

 

La 01 nelle prossime ore distribuirà il trailer ufficiale ma si sa che in questi giorni gli uffici stampa giocano d'anticipo e, come nel caso di Quando la notte della Comencini di cui abbiamo visto una scena e la locandina in anteprima assoluta, grazie a un passaggio di video possiamo ammirare, oltre al trailer, anche due clip del film che, dopo essere proiettato al Lido il prossimo 6 settembre, sarà in sala a partire dal 7 ottobre.

 

 

A far compagnia alle immagini, arriva anche il pressbook ufficiale che nel riportare le note di regia si apre con una citazione di Indro Montanelli per condurci ad una riflessione sull'immigrazione e sulla religione.

 

 

 

 

diabasis, la parola che si fa atto

 

 “… l’unica vera grande rivoluzione avvenuta nel nostro mondo occidentale è quella di Cristo il quale dette all’uomo la consapevolezza del Bene e del Male, e quindi il senso del peccato e del rimorso.  In confronto a questa tutte le altre rivoluzioni - compresa quella francese e quella russa - fanno ridere”.

Indro Montanelli

(Domenica del Corriere, 15 ottobre 1968) 

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Come un mucchio di stracci buttato là, sui gradini dell'altare.


È il vecchio Prete, per tanti anni parroco in quella chiesa che ora non serve più e viene dismessa. Gli operai staccano dalle pareti i quadri dei santi e ogni altro addobbo, e mettono al sicuro gli oggetti sacri più preziosi dentro cofani speciali.

Un lungo braccio meccanico stacca il grande Crocefisso a grandezza d'uomo appeso alla cuspide sopra l’altare per calarlo a terra come uno sconfitto.

È inutile opporsi: nulla potrà fermare il corso degli eventi che l'incalzare delle nuove realtà impongono alla storia.

Quando tutto sarà concluso, il 'saccheggio' avrà lasciato un vuoto doloroso, con le pareti nude e l’altare maggiore spoglio come un sepolcro.

Lo sguardo del vecchio Parroco si leva verso il culmine del presbiterio dove la sparizione del Grande crocefisso è il compimento ultimo dell’atto sacrilego.


Tuttavia, di fronte allo scempio della sua chiesa, il vecchio Prete  avverte l'insorgere di una percezione nuova che lo sostiene. Gli pare che solo ora, quei muri messi a nudo rivelino una sacralità che prima non appariva.

Da questo momento di sconforto dove tutto pare inesorabilmente e miseramente avviato alla dissoluzione, avrà invece inizio una resurrezione in spirito nuovo della missione sacerdotale.


Non più la chiesa delle cerimonie liturgiche, degli altari dorati, bensì Casa di Dio dove trovano rifugio e conforto i miseri e derelitti. Saranno costoro i veri ornamenti del Tempio di Dio.

E pure la vita del vecchio Prete troverà nuove vie della carità, della fratellanza, e persino del coraggio di compiere quegli atti d'amore che chiedono anche il sacrificio estremo,  quale alto significato della consacrazione sacerdotale.


Ha inizio un tempo in cui il mondo ha bisogno di uomini nuovi e giusti per smascherare l’ambiguità di tanto spreco di parole con l’oggettività degli atti e dei comportamenti.

 

 

Ermanno Olmi

Asiago, 17 gennaio 2010 > 6 luglio 2011

 

 


 

 

 

 

Trama:

Un vecchio prete (Michael Lonsdale) ha assistito impotente allo sgombero di quella che per tanti anni è stata la chiesa dove ha officiato messa e benedetto i fedeli di un piccolo villaggio. Amareggiato e sconvolto, con l'aiuto del sacrestano (Rutger Hauer), il prelato presto si renderà conto come quell'edificio dissacrato possa essere l'ancora di salvezza per le anime di un gruppo di clandestini in fuga, costretti a lottare con chi vuole a tutti i costi far rispettare le leggi. Riscoprirà in questo modo il vero valore della casa di Dio e dello spirito sacerdotale.

 


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