Chi l'avrebbe detto che una povera casalinga degli anni '30, tradita dal marito, avrebbe attraversato la laguna veneziana nel 2011.
Che personaggio stupendamente attuale quello di Mildred, un ritratto di donna che andrà bene per qualsiasi epoca. “Mildred Pierce” è prima di tutto un romanzo di James M. Cain, che nel 1945 diventò un bellissimo film: “Il romanzo di Mildred” (titolo italiano) diretto da Michael Curtiz, interpretato da una meravigliosa Joan Crawford, che per questa parte ottenne anche il premio oscar come migliore attrice protagonista.
Oggi è diventato un film televisivo in 5 puntate, diretto da Todd Haynes, che essendo un membro della giuria del Festival di Venezia, potrà assistere alla proiezione in suo onore del film proprio il 2 settembre, durante la manifestazione veneziana.
In questo film a interpretare Mildred sarà Kate Winslet, che dovrà affrontare l'inevitabile paragone con la divina Crawford.
Mildred è una donna sposata con due figlie, che dopo l'ennesimo litigio con il marito, non accetta più i tradimenti da parte sua, e decide di lasciarlo (ricordo ancora che si parla di più di ottant'anni fà, lasciare un marito, e allevare due bambine da sola è durissimo anche oggi).
Mildred fà tesoro delle sue capacità culinarie: inizia a preparare torte per il vicinato, trova lavoro come cameriera in un ristorante, ma grazie anche all'aiuto di una sua collega amica,riesce ad aprire una sua attività di ristoratrice, e in seguito ad allargarsi con una vera e propria catena di ristoranti, che hanno come attrattiva proprio le sue specialità, legate all'immagine di Mildred.
Mildred è una donna che capisce che nella vita ce la deve fare da sola, senza l'aiuto degli uomini, che fino ad allora l'hanno sempre usata e umiliata. Mildred conoscerà il dolore vero e lancinante con la morte della sua figlia minore, riversa di conseguenza tutte le sue premure verso Veda la figlia maggiore, che si dimostra però una grande egoista, ingrata con un forte disprezzo nei confronti del lavoro della madre. Nel film con la Crawford traspare bene questo odio: Veda vuole ricchezza, ma anche la nobiltà e la ricercatezza di un certo stile di vita, Mildred cercherà di accontentarla sempre, dando il via ad un meccanismo morboso di gelosia e rivalità che porterà poi a delle brutte conseguenze.
Gli uomini in questa storia non ci fanno una bella figura: inetti, egoisti, bugiardi e parassiti, si appoggiano sulle spalle di Mildred, che appare una vera e propria macchina per far soldi e successo, grazie anche alla complicità con la sua amica Ida. Il successo di Mildred servirà però solo per pagare i capricci della figlia, i debiti del suo secondo marito Monty, che si rivelerà una vera e propria serpe in seno, ma non servirà a dargli quella serenità che sperava.
Essendo il film di Haynes in 5 puntate è riuscito a cogliere meglio tutti gli aspetti e i risvolti psicologici del romanzo, mentre il film di M. Curtiz dovette fare alcuni compromessi con la sceneggiatura, per poter dare al film una impronta più “noir”, genere che all'epoca andava molto.
Sono felice che una figura come quella di Mildred sia stata ripresa da un bravo e attento regista come Haynes, spero che riesca a farla conoscere anche alle ragazze di oggi, a farla amare come l'ho amata io, una donna forte, determinata e coraggiosa.
Certo per chi come me ha negli occhi la figura statuaria di Joan Crawford, che volle con tutte le sue forze quella parte, proprio per riscattarsi da un periodo della sua carriera non felicissimo, dimostrando che anche a quarant'anni non era finita come attrice, ma anzi che aveva tutto un nuovo universo femminile da raccontare, sarà difficile vedere nella bionda Winslet una agguerrita Mildred, ma le auguro che questo personaggio così forte porti fortuna anche a lei, così come permise alla Crawford di vincere il suo unico oscar.
Tengo per Mildred, chiunque la interpreti, che si goda finalmente Venezia, il successo meritato, e spero che abbia raggiunto quella serenità tanto sognata.
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