La 01 tarda ancora a distribuirne il trailer ufficiale, promettono che arriverà entro la fine di agosto. Noi ne abbiamo visto le foto in anteprima ma oggi facciamo un passo avanti e, rompendo ogni schema promozionale, vi mostro una scena tratta direttamente dal film.
Sto parlando di Quando la notte, la pellicola che Cristina Comencini ha tratto dal suo omonimo romanzo, interpretata da Filippo Timi e Claudia Pandolfi, in Concorso al prossimo Festival di Venezia: una storia d'amore che si protrae per ben 15 anni prima di coronarsi del tutto. Il pubblico la vedrà in sala il 7 settembre, stesso giorno di proiezione di Maternity Blues, pellicola con cui il film della Comencini ha un punto in comune: le difficoltà imposte dalla maternità.
Ecco a voi un minuto di immagini:
Quando la notte (2011)
[ Italia 2011, Drammatico, durata 116'] Regia di Cristina Comencini
Con Filippo Timi, Claudia Pandolfi, Michela Cescon, Thomas Trabacchi
Ossessionata dal timore di non essere una brava madre, Martina (Claudia Pandolfi) decide di staccare la routine di tutti i giorni e concedersi un mese di vacanza in un piccolo centro di montagna, portando con sé il figlioletto Marco. La donna sul posto si imbatte in una guida misogina e solitaria, il rude Manfred (Filippo Timi). In un clima di reciproci sospetti, fondati o immaginari, Manfred scoprirà da cosa nascono le paure di Martina mentre la donna scalfirà il muro di silenzio che l’uomo ha costruito attorno a sé. Tra i due si creerà un rapporto conflittuale di odio e amore destinato a risolversi solo con il trascorrere del tempo.
Commento della regista
C’è un’immagine in Quando la notte in cui due funivie, che provengono da direzioni opposte, per un attimo si incrociano in alto, sospese. Ecco, quell’immagine racchiude la storia tra Manfred e Marina: un uomo e una donna, che vengono da storie completamente diverse, si incontrano e si riconoscono per un istante come esseri umani. Il loro rapporto è un duello costante, frenato ed esaltato al tempo stesso dalla presenza di un bambino, in cui l’uomo si riconosce e a cui la donna cerca disperatamente di fare da madre senza riuscirci. Da quel nucleo primario, difficile da superare come la montagna grande e dura che li circonda, nasce un legame unico. Si desiderano come diversi, si conoscono fino in fondo per poco, ma si salvano la vita per sempre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta