Per la serie "Ricordi offuscati che riaffiorano nella noia di un pomeriggio d'estate",ripercorriamo la bellezza dell'arte di uno dei più grandi maestri della storia del Cinema:Luis Bunuel.
STORIA
Lo sdoganatoe di ogni tabùFabio Secchi Frau
Mentre Hollywood lo considerava un poeta moderno e annunciato, l'Europa guardava alle sue idee come a un'invasione di pensieri che andava a sdoganare ogni tabù, dalla Chiesa alla sessualità, popolando e spopolando (allo stesso tempo) fra le fila dei comunisti e dei capitalisti, e andando a sposare quelle dottrine sessantottine che erano proficui punti di partenza per la sua produzione cinematografica. Considerato una delle fondamenta della settima arte, diventa una stella del movimento surrealista nel campo audio visivo, imponendosi per un'arguta e radicale critica alla razionalità e alla coscienza, al fine di liberare l'inconscio e tutte le sue potenzialità immaginifiche, per raggiungere appunto uno stato conoscitivo che va oltre la realtà: la "sur-realtà". Ma non solo questo nella sua filosofia cinematografica. Anche lo smascheramento, mai brusco e caricaturale, di tutti quei simboli sociali del male che diventano suoi bersagli di critica. Tre i suoi periodi: quello censuratissimo "spagnolo", emblema di tinte surreali e oniriche; quello di maggior consolidamento "messicano", dove firma da pellicole che lui considera commerciali e quello più significativo, leggero e giocoso "francese", connotato dalla magia e dalla semplicità con cui si destreggia nel tessere assieme le sue storie.
Figlio di un proprietario terriero arricchitosi in America e di una diciottenne dalla bellezza straordinaria, crebbe nell'appezzamento del padre fino agli otto anni, totalmente immerso in un mondo fatto di riti bucolici e campestri che ben si sposavano con quelli più sacri e religiosi. Spedito in un collegio di Gesuiti dagli 8 ai 15 anni, matura, per ciò che vede dentro le mura collegiali (violenze sessuali e non dei frati sui minori, abusi di potere, disciplina terribilmente severa che includeva sanguinose punizioni corporali ecc.), un acuto senso anticlericale che sarà uno dei temi principali della sua filmografia.
Uscito dal collegio, passa i restanti anni dell'adolescenza al liceo e finito questo, benché desideri ardentemente frequentare la Schola Cantorum e diventare compositore, osteggiato dal padre viene iscritto alla Facoltà di Agraria di Madrid, nel 1917. Durante gli studi universitari, alla Residencia des Estudiantes, conoscerà coloro che saranno in futuro alcuni dei più illustri rappresentati della cultura spagnola: il poeta Rafael Alberti, il pittore Salvador Dalì, lo scrittore Federico Garcia Lorca e Pepin Bello. Dopo una rapida conoscenza con gli scrittori della "Generazione del '98", comincia a fare qualche esperienza di regia teatrale, alternando il palco al ring, dato che diventa un fanatico del pugilato, sport che lui stesso pratica. Abbandonata la Agraria per la Facoltà di Lettere, allestisce rappresentazioni teatrali e fonda il primo cineclub madrileno. Dopo la laurea, nel 1925, decide con Dalì di trasferirsi a Parigi, trovando un posto come assistente alla regia e attore di Jean Epstein per: Mauprat (1926) e La caduta della casa Usher (1928). Un anno prima sposa Jeanne Buñuel, che gli rimarrà accanto fino alla morte e lo farà diventare padre dei registi Rafael e Juan Luis Buñuel. Continua la gavetta come attore per Jacques Feyder in Carmen (1926) e come assistente regista per Henri Ètiévant e Mario Nalpas ne La Sirène des tropiques (1927).(Documento raccolto dal sito MyMovies)
IMPRESSIONI:
Il grandioso cinema surreale di Luis Bunuel riesce ad appassionare e a dividere ancora oggi,ad anni e anni di distanza dall'uscita del suo primo corto,realizzato con il pittore Salvador Dalì:Un chien Andalou.
Questo straordinario cortometraggio riesce ad appassionare l'attento cinefilo,divenendo col tempo di culto.16 minuti di pura follia surreale.Le immagini scorrono sullo schermo senza avere un minimo possibile nesso,tutto sembra impossibile.Nasce il cinema a là Bunuel.Il successivo lavoro del regista è un lungometraggio,molto,molto surreale.Il suo titolo "L'Age D'Or" si riferisce ad una cosiddetta età dell'oro,che in realtà si trasforma in età della repressione.Molto anticlericale,come solito del regista,fu a lungo censurato.
In questo piccolo post voglio darvi un'idea dei migliori film dello spagnolo.Quindi continuiamo con il bellissimo "I figli della violenza":il regista usa un tema a sfondo sociale per ribadire la sua visione del mondo.
Con "Estasi di un delitto" siamo in pieni anni 50 e Bunuel ci racconta della sua visione dell'amore e dell'onore,e della macabra ossessione di un amore impossibile divenuto incredibilmente realtà.
"Nazarin" è il suo film più oscuro:Io non l'ho mai visto,e sono in pochi coloro che hanno beneficiato della visione.E questi dicono sia un capolavoro.
Il suo capolavoro è senza dubbio "L'Angelo Sterminatore":Incredibile attacco alla borghesia e ai cosiddetti valori.Tra i migliori di sempre.
Il manifesto della mentalità di Bunuel è dato da "Bella di Giorno".Le varie allusioni al sesso fanno da schema per una realizzazione straordinaria di un capolavoro assoluto.
Anni Settanta:"Il fascino Discreto della Borghesia","Il fantasma della libertà","Quell'oscuro oggetto del desiderio".Tre riflessioni straordinarie sulla perdità dell'innocenza tra comicità,dramma e erotismo.
Scusate se mi sono prolungato,ma bisogna trovare un qualcosa da fare,per uno studente l'estate dovrebbe essere il miglior periodo dell'anno,invece è molto noioso.Il post l'ho fatto in stile compito in classe,spero vi sia servito a qualcosa.E spero che di Bunuel,nessuno si scordi mai.
Grazie per l'attenzione.
GIANLUCA VIOLA
P.S.
Vorrei farvi anche vedere un trailer de "Il fascino segreto della borghesia",per farvi apprezzare sempre di più questo grandissimo maestro.
Straordinario,vero?Si,e molto.Luis Bunuel è stato veramente straordinario.Ricordatelo sempre e amatelo.E se ve lo dice un quindicenne che, Bunuel,fino a due anni fa,non sapeva neanche pronunciarlo bene,sarebbe meglio se il consiglio lo seguiste alla lettera. ;)
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