Dall'omonimo racconto di Ferdinand Bordewijk, il classico romanzo europeo di formazione, diviso tra individualismo ed inquietudini sociali. Nella Rotterdam degli anni venti, il percorso di crescita di Jacob Willem Katadreuffe, figlio illegittimo e mai riconosciuto di un facoltoso ed influente funzionario, è una personale battaglia contro gli abusi di potere che si inserisce, in modo naturale, nella lotta di classe dell'era industriale. Una finestra narrativa sulla tradizione letteraria del Vecchio Continente di cui l'America ha voluto riconoscere il valore stilistico, l'impronta culturale, la testimonianza, fuori dal tempo, di una cinematografia tipicamente rivolta alla riflessione sul passato e al culto della memoria. Forse un'opera troppo in linea con la tradizione per essere apprezzata da questa parte dell'oceano. E il primo ed ultimo lungometraggio di un regista, Mike van Diem, che da allora ha abbandonato il grande schermo.
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