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La parola fine (1): gli episodi finali nelle Serie Tv
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And now, the end is near
And so I face the final curtain
[…] I've lived a life that's full
I've traveled each and ev'ry highway
But more, much more than this
I did it my way

(Frank Sinatra/Sid Vicious)

 

Il sipario strappato

[di Antonio Fabbri]


Nella società americana l’accezione più diffusamente accettata di democrazia è l’adesione al libero mercato, alle cui regole non si sottrae l’industria dello spettacolo nel suo complesso, soprattutto nella declinazione televisiva e seriale. Prodotte per il piccolo schermo e, in stragrande maggioranza, per il circuito commerciale, le serie americane nascono stagionalmente secondo cadenze produttive stabili (il periodo dei Piloti, il tempo delle prime, il momento della verifica, la messa in onda, il giorno delle conferme, il memento mori, la cancellazione definitiva). Poiché è il mercato a stabilire la prosecuzione o la fine di una serie, rara è l’occasione lasciata alla produzione di scegliere il momento migliore per il congedo dal pubblico; è invece assai frequente una cancellazione preventiva o la non riconferma di puntate aggiuntive dopo una prima fornitura di episodi introduttivi (solitamente 13). Non è pertanto inusitato trovare racconti mozzi, promesse di sviluppo abbandonate, incognite preannunciate ma lasciate inespresse perché il ramo della narrazione è stato troncato.

Alcune serie riescono però a conciliare l’uscita di scena catodica con la conclusione diegetica, si concedono di scegliere un dignitoso congedo dal pubblico e una modalità di commiato variabile e adeguata allo stile e ai contenuti sviluppati nell’arco della vicenda televisiva che, così, fa calare senza troppi strappi il sipario apertosi all’inizio del dialogo con gli spettatori.

E per salutarsi con un addio che conferma e sigla lo stile sviluppato in vita dalla serie.

 

 


Dietro al sipario


La serialità americana a partire dagli Anni 90 e, più intenzionalmente, nel decennio successivo, pur integrandosi perfettamente all’interno del mercato televisivo e subendo la legge del taglione degli ascolti, si è andata sviluppando come una forma di creatività consapevole. La serie televisiva si affianca, nelle modalità concesse dall’industria dell’entertainement statunitense, ad una tendenza autoriale evidente, ad una riconoscibilità di stile riconducibile al creatore (l’ideatore del concetto iniziale) e gerarchicamente demandata al produttore esecutivo (spesso coincidente con il creatore e addetto alla costruzione economica), allo showrunner (la guida della macchina creativa) e ai vari responsabili che, a vario titolo e ruolo, governano parte della costruzione seriale. Se il Pilot definisce la base della narrazione a seguire, presentando il plot d’esordio, i personaggi principali, la trama generale e indicando vie di sviluppo successive come promesse romanzesche, l’episodio finale deve rimanere fedele all’attestato originale. Pur tenendo conto delle deviazioni imposte dallo stesso sviluppo delle singole puntate e dall’evoluzione all’interno delle stagioni successive, Pilota ed epilogo devo parlarsi, rimandare l’uno all’altro per definire la conclusione e lasciare, potendo, lo spettatore appagato da un finale se non soddisfacente, per lo meno coerente.

 

Sempre più influenzata dagli azzardi narrativi e dalle provocazioni delle serie via cavo (Hbo in primis, Showtime e le altre in seguito), le serie dei circuiti commerciali (Abc,Cbs, Fox, Nbc, The Cw) si sono via via adeguate, pur nel rispetto generico del codice di autocensura, a sfrondare da eccessivi formalismi le rispettive produzioni e a cercare un dialogo con lo spettatore attento rispettandone le aspettative. Pertanto non è necessario fare distinzioni tra serialità commerciale o elitaria (canali a pagamento), né cercare una firma d’autore vistosamente originale ma lasciare che, col presupposto della coerenza interna, si traccino alcune tendenze generiche dell’andamento dei finali di serie, compatibilmente con le inevitabili condizionamenti del mercato in cui esse nascono, vivono e, inevitabilmente muoiono.

Si è quindi preso in considerazione gli episodi finali (indicati con la stagione in cifre romane e puntata in arabo) delle seguenti serie trasmesse sulle reti commerciali: 


- E.R - Medici in prima linea [XV,22]

- Senza Traccia [VII,24]

- Cold Case [VII,22]

- 24 [VIII,24]

- Flash-forward [I,22]

- Heroes [IV,19] 

- Lost [VI,18]

- Alias [V,17]

- Medium [VII,13]

- Dollhouse [II,13]

e

- Six Feet Under [V,12]

- I Soprano [VI,21]

- Battlestar Galactica [IV, 20] 

- Caprica [I,18]

delle più esigenti emittenti via cavo (indicando per ognuna il creatore, il canale di diffusione e le date di messa in onda) alla ricerca di affinità elettive. Tutte queste serie vedono la luce negli anni 2000-2010 con l’eccezione dei Soprano (1999), non a caso una produzione via cavo (Hbo).

(to be continued)



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