Questo post vuole ricordare un grande attore italiano, che oggi avrebbe compiuto....tanti anni: Alberto Sordi, classe 1920, nato il 15 giugno.

Parlare di lui appare quasi inutile, si sa tutto, o quasi...anzi si sa tutto della sua carriera, molto meno della sua vita privata, che aveva voluto che rimanesse tale: privata e riservata, per quanto possibile. La leggenda popolare lo vuole tirchio, “sciupafemmine”, contro il matrimonio. Chi lo ha conosciuto meglio personalmente, lascia trasparire invece il suo lato generoso, attaccato ai valori familiari, rispettoso delle donne. Ma Alberto Sordi non era il massimo della simpatia, ammettiamolo, era proprio il suo essere romano fino al midollo, quell'aria strafottente, da italiano furbetto, che doveva farla franca anche sulla pelle del poveraccio di turno a farci tanto ridere. Oppure il mostrarsi coatto, americano de Roma, con quel modo di parlare tutto biascicato, a spalmarsi la marmellata, con il latte da dare ar gatto e la mostarda ar sorcio, per poi magnarsi i maccaroni che tanto lo tentano...che ancora oggi ci strappano una complice risata, come quando si riconosce un vecchio amico, che ritorna con le sue solite vecchie battute, che irriducibilmente ci fanno ridere, anche se non vogliamo.

No, non voglio ricordare tutti i film che ha fatto, il teatro, il suo lavoro da doppiatore storico di Ollio, non voglio ricordarlo regista dei suoi film mediocri...Sordi è un amico di famiglia, che ci viene a trovare nelle domeniche pomeriggio, dopo una pennichella, con un vassoio di paste in mano. Sordi è l'amico che ti fa uscire di casa per farsi due risate, che ti fa fare tardi per poi dormire a lungo la mattina seguente. Sordi è il fidanzato che non è bene sposare, quello che ti sorride con amarezza e un pizzico di rimpianto quando ti vede passeggiare con il marito. Sordi è il vecchio zio che ti da consigli su come fare carriera, che ti da qualche soldo nella tasca del cappotto, quando lo vai a ringraziare ti dice “ma che sei matto? Che t'avrei dato io? Ma se nu tengo manco l'occhi pe piagne”.

Sordi è quello che ha fatto tutta la guerra, ma non lo dice. Sordi è in bianco e nero e a colori, in tutte le salse, a tutti gli orari. Sordi piace agli italiani ma lo capiscono tutti. E' quello che ti piglia per il c...., ma che ti fa ridere. Lo mandi a quel paese, ti riprometti di non invitarlo più, ma poi lo vuoi accanto a cena, o lo cerchi nei pomeriggi estivi, quando tutti sono al mare.

Sordi ti manda a quel paese (sapessi quanta gente che ci và) e tu ci ridi pure.

Sordi sa essere cattivo, amaro e cinico...Confonde, parla altri dialetti, è dentone il complessato che fa venire i complessi a chi non li ha, è il Marchese Del Grillo “io sono io, voi non siete un cazzo”, è un borghese piccolo piccolo, è un americano a Roma, è il dottor Tersilli, è il presidente del Borgorosso, è “ ' a Cenciooooo”, è l'ubriaco che da il cappotto al Polesine, è lo Sceicco Bianco, è “lavoratori.....prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr”, è “maccaroni tu me tenti e io me te magno”, è il vigliacco eroe della grande guerra....Sordi non mi manca, perché c'è sempre, è entrato a far parte del modo di dire, di pensare in alcuni casi.

Oggi avrebbe compiuto....tanti anni.