...Fino al mare.
“Sei stato mai con una donna?”
Io con una donna? Ma non si fanno certe domande....vorrei scappare, vorrei sparire, vorrei poter non rispondere...
Domande, ancora domande, sempre domande...senza senso, senza conoscermi mai, senza alcun interesse.
Mi tocco le mani, accarezzo il banco, cerco di essere educato e preciso, come tu mi vuoi. Utilizzo i vocaboli giusti, mi ha tradito un rossore sulle gote, appaio stupido? Imbranato? Sarò come tu mi vuoi...Risponderò a tutte le domande su i miei genitori, sulla mia prima puttana, su tutto...ma non potrai mai capire quando scapperò.
Sarà un attimo, quanto potrò correre? Il più lontano possibile. Quanto potrò mai correre? Tantissimo, veloce...arriverò dove nessuno potrà avermi più, dove non ci saranno più domande alle quali rispondere, genitori ai quali ubbidire, collegi dai quali scappare...Arriverò sul quel terreno sconosciuto, soffice, liscio come una carezza ancora mai ricevuta, e vedrò ciò che mi hanno raccontato, ma che non ho mai visto.
Sei stato mai con una donna? “Io no, i miei amici sì...anche questo devo sempre conoscere, lo vorrei tanto, so che lo devo fare...Ho aspettato 2 ore in un albergo, senza paura, ma nessuno si è presentato”.
Questo volevate sapere? Servirà a farmi uscire da qui? Sono normale? Ho desideri normali?
Sono un aborto mancato, mia nonna ha voluto che vivessi e pago il mio pegno su questa terra ogni giorno che passa. Serve questo a farmi uscire da qui? Servirà?
No, non servirà perché le vostre domande sono per un adulto, io ancora devo vedere il mare, e nessuno è cresciuto finché non ha esaudito il suo più elementare sogno...Fanno domande per indagare, per imbarazzarmi improvvisamente, per trovare le magagne che giustifichino i miei comportamenti...Mai una risposta da darmi.
La risposta me la troverò da me: quando giocherò a pallone, in cortile, correrò fino alla rete, ci passo sotto e scappo....fino al mare...ovunque sia, ci arriverò.
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