Sentirsi felice mentre altri non lo sono.
Volare in alto, oltre il senso d'umanità, oltre il sogno e l'illusione mentre altri osservano tristi. Capire che l'invidia è in fondo una metastasi, è inadeguatezza. Sentirsi vincitori in un mondo di perdenti, avere l'onestà di riconoscersi divini di una divinità effimera, fragile ma onnipotente.
Cosa vuoi che pesi ogni altra cosa?
Quanto pensi possa contare?
Nulla più del tempo di una canzone, nemmeno quanto una folata di inutili secondi, fossero pure gli ultimi di un condannato.
In fondo, in tutto questo, si racchiude il significato della vita, nel volto di lei sorridente che tiene in braccio la mia creatura mentre tutto il mondo crolla, mentre l'universo piange pletore di asteroidi come sogni infranti in un cielo mutamente attonito. Ogni secondo gonfia fino ai limiti della mente, della mia mente, oltrepassando galassie e nebulose, invadendo l'universo di gioia.
Vergognarsi di questo, pur sapendo di essere nel giusto, sapendo che comunque finirà.
Non so immaginare imbarazzo più grande.
Eppure sono nato per amare ed osservo in silenzio, sorridendo, il mondo crollare.
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