L'imbarazzo non fa parte del regno animale. Non fa parte della consapevolezza degli animali che conosciamo. O meglio fa parte delle caratteristiche insite solo in quello strano bipede che risponde al nome di uomo, l'unico animale ragionevole come sosteneva Aristotele. Che sia la ragionevolezza la caratteristica umana che provoca l'imbarazzo? Forse, ma qui entriamo in dispute etologiche( inutili) o peggio ancora filosofiche che non sono propriamente la mia cup of tea. Fisicamente però siamo attrezzati a dimostrarlo: un aumento del prevalere del tono del sistema nervoso simpatico su quello parasimpatico tra le altre cose può portare a quelle modificazioni anatomiche e fisiologiche che caratterizzano l'imbarazzo: il leggero tremore, l'aumento della sudorazione perchè si contrae la muscolatura liscia della parete delle ghiandole sudoripare, il rossore diffuso in viso per un aumento della portata sanguigna nei vasi periferici. Cavolo ma qui sto scrivendo di anatomia e fisiologia, non c'entra nulla con la sfida lanciata da Data & Base che settimanalmente ognuno dei valenti vocabolaristi sentimentali raccoglie. Dicevamo che l'uomo sembra fatto apposta per provare imbarazzo e sarebbe gioco facile scoprire quale è la cosa che imbarazza di più ciascuno di noi. Ma forse sarebbe bello sapere anche dove nascondono questa caratteristica umana coloro( per la maggior parte dei casi sempre belle ragazze) che immancabilmente invadono nude il campo centrale di Wimbledon prima di essere accalappiate da solerti addetti alla security. Ma ancora non stiamo parlando di cinema. Appena ho saputo quale fosse la parola ho cominciato a scandagliare la mia memoria cinematografica e quasi subito mi sono venuti in mente alcuni esempi cinematografici: uno decisamente "alto" e qualche altro scandalosamente basso, peggio che nazionalpopolare. Il film "nobile" che mi è venuto in mente per primo è lo splendido Umberto D, uno dei capisaldi del neorealismo italiano, uno dei suoi vertici artistici.
Il protagonista è un uomo di passato dignitoso ma che ha un presente che dignitoso non è più. E'costretto a vendere le sue cose per sopravvivere, addirittura cerca di rimanere una settimana di più in ospedale per avere pasti assicurati ma non c'è verso di andare avanti. E'una situazione irrisolvibile. Per lui e per il suo cane, il bastardino Flaik diventa sempre più difficile. Ramingo se ne va per le vie della città e arriva alla determinazione di cominciare a chiedere l'elemosina. Il vecchio Umberto, infagottato nel suo vestito scuro con cappello dello stesso colore, cammina lentamente con Flaik al guinzaglio. Si ferma , si appoggia al muretto dietro di lui e rivolge lo sguardo indietro verso la via affollata di gente che cammina frettolosa. Comincia ad esercitarsi con la mano destra allungandola e ritirandola proprio come si fa per chiedere l'elemosina. Se la guarda quella mano, stupito, come se stesse facendo delle cose che non sono comandate dal cervello. La mano si tende e così anche le dita proprio mentre arriva a grandi passi un signore dall'apparenza molto indaffarata. Vede quella mano tesa, si ferma, si fruga nelle tasche e cerca una moneta da dare a quel povero vecchio che sta tentando di chiedere l'elemosina. La trova ma l'imbarazzo di Umberto D ha vinto: non ce l'ha fatta a chiedere aiuto in un modo che giudica così avvilente. Fa l'indifferente, si guarda intorno stando bene attento a evitare di incrociare lo sguardo con chi gli sta davanti, gira la mano rivolgendo il palmo verso il basso come se stesse cercando di carpire gocce di pioggia che cadono dal cielo. Non ci riesce, un sussulto di dignità vince sulla vergogna che stava provando ad allungare la mano e chiedere aiuto a passanti sconosciuti. Dicevo prima che oltre a questo esempio decisamente "alto"tratto da un film che è entrato decisamente nella storia del cinema mi è subito venuto in mente un paio di esempi decisamente bassi, direi sul pecoreccio andante. Una sag(r)a cinematografica di gran successo al botteghino che secondo me sotto il paravento del percorso formativo sessuale nasconde il vero tema che trasversalmente la anima. L'imbarazzo, la vergogna o come altro si voglia chiamare. American Pie fa diventare l'imbarazzo qualcosa di annichilente come quando accade che tuo padre ti ritrova col "coso" piantato dentro una torta di mele appena sfornata per dare retta a leggende metropolitane, oppure quando sempre lo stesso indiscreto padre ti trova a letto a fare "cose" con una ragazza che cerchi di nascondere sotto le coperte, oppure anche quando quasi ti strozzi a sentire da una nerd che più nerd non si può l'uso alternativo che fa di un flauto.E pensando a un'altra sag(r)a cinematografica, quella di Porky's, che dire dello scherzo di Imene Perenne e della fuga a piedi di Pipino ignudo come mamma l'ha fatto? I poliziotti burloni lo fermano anche mentre sta correndo chiedendogli i documenti....
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