Il videomessaggio di Carpenter alla première di Toronto.
Dopo 9 anni di febbrile impazienza, i carpenteriani potranno finalmente (ammesso che la distribuzione italiana si muova) vedere su grande schermo l'ultima fatica dell'amato e incorruttibile regista.
The Ward è una storia di fantasmi in un istituto psichiatrico negli anni Sessanta che vede protagonista un cast tutto al femminile. Il plot è ridotto all'essenziale, come il budget (meno di 6 milioni di dollari: e parlavano di low budget con Drag Me to Hell, che a disposizione ne aveva 30...). Da questi pochi elementi è lecito aspettarsi un film d'atmosfera, sulla scia di Val Lewton e Samuel Fuller.
Purtroppo, come al solito, le recensioni americane già lo stanno massacrando o, nel migliore dei casi, accogliendo con freddezza (ci sono giusto un paio di eccezioni controcorrente): insomma, "più le cose cambiano più restano le stesse".
Aspettando la reazione dei critici europei possiamo però accontentarci di poco. Inquieta infatti la mancanza di trailer nella rete: circolano solo poche immagini dietro le quinte e il videomessaggio di Carpenter in cui presenta la sua ultima fatica al festival del cinema di Toronto. Quest'ultimo messaggio non svela nulla sul film, tuttavia nella sua brevità sfoggia un'ironia elegante e strafottente (un ossimoro comportamentale riuscito a pochi maestri, tra i quali John Ford) che vale la visione. Un minuto di leggerezza anarchica.
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