L'avvento del moltiplicarsi dei canali, offerti gratuitamente dal digitale terrestre, fa riscoprire anche alla Rai la sua mission di servizio pubblico. E così capita che mentre nel primo canale imperversino le fiction e i varietà di dubbia qualità, che nel secondo si rincorrano le serie americane e che nel terzo si vada verso strane direzioni (che ci fa Sabrina, vita da strega su TeleKabul?), Rai 5, nato da qualche mese, trasmetta un documentario candidato agli Oscar 2010 in prima serata. Non è la prima volta che capita (la scorsa settimana è andato in onda Waste Land) e questo fa ben sperare per il futuro: che siano finiti delle ricerche sul web e dei sottotitoli non sempre precisi?
Ecco qui quanto comunica l'ufficio stampa Rai:
È un artista di fama planetaria: un’autentica star, di cui nessuno però conosce il vero nome; nei pochi video in cui compare è incappucciato e con la voce contraffatta; è ricercato dalla polizia, adorato dalla stampa, coccolato dallo star system. È Banksy: il più celebre degli street artist.
Rai5 propone lunedì 23 maggio alle 21.00, in prima visione TV, il suo documentario “Exit through the gift shop”, candidato agli Oscar e definito dalla stampa una delle migliori pellicole del 2010.
Il film è un documento sulla street art straordinariamente divertente, sempre in bilico tra realtà e finzione, ma anche una riflessione acuta e irriverente sul mercato dell’arte, del quale mostra tutte le contraddizioni. Un vero e proprio manifesto sulla democratizzazione dell’arte contemporanea: un racconto brutale e rivelatore di ciò che succede quando cialtroneria, successo e denaro si incontrano.
La storia è quella di un filmaker americano che per circa nove anni ha raccolto materiale video cercando di documentare in maniera dettagliata il mondo segreto e misterioso della “street art”, vagando in lungo e in largo per le strade d’America e d’Europa a caccia dei “vandali” protagonisti di questo fenomeno. Le sorti di questo video-maker avranno un esito bizzarro nel momento in cui si imbatterà nell’anonimo “street artist” inglese Banksy.
“Un documentario su un uomo che voleva fare un documentario su di me”, ha dichiarato lo stesso Banksy, ossia la storia di un uomo deciso a filmare ciò che non è filmabile, e destinato dunque a fallire miseramente.
Exit Through the Gift Shop (2010)
di Bansky con Banksy, Shepard Fairey, Rhys Ifans, Space Invader
Sempre su Rai 5 ma domani sera, andrà in onda, per la prima volta in chiaro, l'opera prima di Emanuele Crialese, vista finora sui canali a pagamento del satellite: Once We Were Strangers.
Ha partecipato a festival internazionali come il Sundance Film Festival, il Brussels Film Festival e l'Avignon/New York Film Festival (dove ha ricevuto il Premio per la Migliore Sceneggiatura): è “Once We Were Strangers”, in onda su Rai5 martedì 24 maggio alle 21.00. Il film è preceduto da “5 buoni motivi” per essere visto, che sono quelli di Annamaria Granatello, direttrice del Premio Solinas.
Il primo film di Emanuele Crialese, il regista di “Respiro” e “Nuovo Mondo”, non è mai stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane e racconta la storia di un “sogno americano” ambientato in una New York dai toni brumosi e romantici. Protagonisti Vincenzo Amato, Ajay Naidu, Jessica Whitney Gould e Anjalee Deshpande.
Antonio è un cuoco che viene licenziato per essersi rifiutato di cucinare una carbonara con l’aglio; Apu, il suo amico indiano, fa da cavia in un laboratorio. I loro tentativi di integrarsi nella logica americana assumono per entrambi risvolti grotteschi, che rivelano la spietatezza della società che li circonda. La ricerca di un’identità per Antonio passerà attraverso l’incontro con Ellen, mentre per Apu l’arrivo di Devi, sradicata dall’India, rappresenterà lo spettro di antiche tradizioni rinnegate.
Once We Were Strangers (1997)
di Emanuele Crialese con Vincenzo Amato, Ajay Naidu, Jessica Whitney, Anjalee Deshpande, Alisha McKinney
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta