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I bambini li guardano: Ivanhoe
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I bambini li guardano è una rubrica settimanale di Cinerepublic in cui gli autori raccontano, in forma di cronaca dal salotto di casa, la visione di un film per grandi ad altri genitori audaci desiderosi di allargare gli orizzonti cinematografici dei propri figli.

 

 

Ivanhoe (USA, 1952)

di Richard Thorpe

con Robert Taylor, Elizabeth Taylor, Joan Fontaine, George Sanders

genere Avventura

 

Visto da degoffro con i suoi due figli: Tommaso, 6 anni e mezzo, e Nicolò, 4 anni.

 

Devo, prima di tutto, ammettere un mio limite: per quanto riguarda la visione di film con i bambini, infatti, sono piuttosto pigro. “Ivanhoe” è il primo titolo non Disney/Pixar o cartoon che i miei due bimbi vedono per intero. Entrambi sono abbastanza ripetitivi nelle loro visioni e si ostinano a rivedere all’infinito sempre gli stessi titoli (su tutti “Cars”) per cui proporre loro qualcosa di nuovo non sempre è facile. In questo periodo poi, a costo di risultare fuori moda, sono molto presi dai cartoon dei miei tempi (è il momento di “Sam, il ragazzo del west”).

 

Va aggiunto che mentre Nicolò osserva per lo più silenzioso ed incuriosito dalle immagini, Tommaso ti investe di così tante domande che, a fine visione, arrivi spremuto. Ecco perché con loro per lo più preferisco vedere episodi de “La grande vallata” (lo ammetto sono un fan della mitica serie western con Barbara Stanwyck): in più uno dei protagonisti si chiama Nick, per cui per il piccolo Nicolò scatta l’identificazione.

“Ivanhoe” comunque si prestava bene all’esperimento.

 

Venerdì sera. La mamma torna a casa tardi. Papà e bimbi hanno già mangiato dalla nonna (che fortuna!!!). Ecco perché alle otto e mezza in punto (mi sembra di tornare piccolo) siamo già tutti e tre in pigiama sul divano a gustarci il film.

Appena faccio partire la registrazione appare l’inconfondibile leone della MGM e Nicolò domanda contento: “Perché c’è il leone?”

Faccio in tempo ad accennare che in realtà nel film non ci sarà alcun leone che Nicolò subito mi interrompe chiedendomi: “Ci sono le macchine?”, immediato riferimento al suo gioco preferito (passa le ore a fare le code e a simulare gli incidenti con le sue macchinine).

Questa volta in mio aiuto interviene Tommy e per Nicolò è un’altra delusione: “Ma no, qui ci sono i cavalli, le carrozze, i castelli, come Re Artù!”

“Come Sam!” aggiunge raggiante Nicolò.

“Sam non aveva i castelli!” precisa Tommy, stroncando per la terza volta consecutiva l’entusiasmo del fratellino.

E siamo solo ai titoli di testa.

 

Il film si apre con Ivanhoe a cavallo in cerca del suo re, di castello in castello.

Ed ecco che arriva la fatidica domanda, quella che non manca mai e che in questa occasione è stata fatta fin troppo in ritardo.

Insieme, infatti, Tommaso e Nicolò chiedono:

“E’ cattivo?”

“No, quello è il nostro eroe!”

La prima parte del film è effettivamente un po’ difficile (Ivanhoe che si presenta dal padre sotto mentite spoglie, molti dialoghi, assenza di cattivi, diversi personaggi da presentare), ma entrambi i bimbi, con qualche mia indicazione, riescono a seguire abbastanza bene la traccia essenziale della storia (sostanzialmente: bisogna liberare il re).

Avverto però in loro una certa impazienza tanto che mi domandano con insistenza: “Arrivano i cattivi adesso?”

D’improvviso Nicolò si illumina al sentire un nome, Rebecca (il personaggio di Liz Taylor, qui particolarmente splendida).

“Rebecca, come la mia amica dell’asilo!” commenta. Il piccolo Niki ha così trovato la sua eroina per cui palpitare.

Al torneo che coinvolge Ivanhoe, alla prese con ripetuti duelli a cavallo, davanti a Giovanni, sovrano usurpatore, i bimbi sono rapiti e concentrati, salvo poi spaventarsi quando Ivanhoe viene ferito con la punta della lancia.

“Dove lo portano?” chiede Tommy.

“Nella tenda per medicarlo.”

Dopo che il nostro eroe è stato aiutato, Tommy insiste preoccupato: “Ma sta meglio?”

Nicolò è un po’ più drastico: “E’ morto?” Poi corregge il tiro, rassicurato: “Ah, sta dormendo!”

Quando Giovanni fa prigionieri Ivanhoe, suo padre e Rebecca, imbrogliandoli e non mantenendo fede alle promesse fatte, Tommaso chiede agitato: “Adesso cosa fanno?”

Nicolò aggiunge: “Uffa è proprio un maleducato quel Giovanni, dice anche le bugie!”

 

L’arrivo al castello di Giovanni e l’assalto allo stesso da parte degli amici di Ivanhoe sembra tranquillizzare i piccoli, anche se Nicolò commenta incuriosito: “Ma perché fanno fuoco al castello se sono bravi?” “Perché devono liberare Ivanhoe”.

“E perché quelli cattivi tirano giù i sassi?” chiede ancora

“Per non far entrare i bravi nel castello!” replico.

“Un po’ di bravi sono morti?” aggiunge Tommaso.

“Io ne ho visti tre che sono entrati in acqua!” precisa Nicolò, particolarmente attento alla sequenza dell’assedio.

L’arrivo della mamma a casa interrompe la visione.

 

I bimbi però a questo punto sono talmente presi dal racconto che vogliono vedere come va a finire. Anche la mamma si accomoda sul divano. Ed i bimbi devono davvero essere intrigati dal film perché per la prima volta non fanno a gara a chi debba sedersi in braccio alla mamma.

“No, porta via la mia Rebecca!” esclama preoccupato Nicolò.

Giovanni infatti è riuscito a fuggire portando con sé Rebecca.

L’ultimo acceso duello a cavallo infiamma gli animi.

Per Ivanhoe si mette male: “Sta perdendo?” con voce agitata domanda Tommy, dopo che l’eroe è caduto da cavallo.

Quando però Ivanhoe riesce a sconfiggere con abilità il suo avversario, Tommy esulta soddisfatto e contento, gridando un sì compiaciuto (è incredibile constatare come i bambini vivano intensamente, come se fossero vere, queste situazioni, partecipando attivamente alla sorte del loro eroe).

Nicolò invece, pur avendo ancora gli occhi ben aperti, inizia a... “fumare la pipa” (così diciamo quando mette in bocca il suo pollice destro).

Lo spettacolo è piaciuto molto, ma ormai è chiaro: è proprio ora di andare a letto!

 

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*Si qualifichi!
  Due parole sull'autore della settimana: degoffro

 

Vivo a Legnano, città in questi giorni in autentica fibrillazione per il palio delle contrade, previsto al solito l’ultima domenica di maggio, a memoria della celebre battaglia contro Barbarossa (proporre però il film di Martinelli ai miei piccoli mi pareva davvero insultante). Papà mi ha introdotto al cinema (western e commedie americane soprattutto). Fin dalle medie ho frequentato i cineforum organizzati dalla scuola. Poi, soprattutto negli ultimi anni del liceo e all’università, complice il lavoro da Blockbuster, ho divorato film su film, senza distinzioni di generi, qualità e/o autori. Mi è sempre piaciuto anche leggere riviste di cinema per capire qualcosa di più. Ho ancora tanto da recuperare dal cinema del passato o da rivedere con maggior consapevolezza. Sono però anche alla perenne ricerca di titoli nuovi che possano incuriosirmi o intrigarmi ed in questo, il sito di Film Tv è da anni il mio più prezioso punto di riferimento. In poche parole, posso tranquillamente definirmi un vero e proprio malato di cinema!

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