Ecco la storia di Pete Bell. Un uomo che ha dedicato la sua vita allo sport. Alla sua squadra.
Ed ora tutta la dedizione di una vita è stata distrutta dal sistema!
Inizia la favola di Pete Bell. C’era una volta…
Pete Bell era un uomo che aveva sempre creduto nei valori dello sport: disciplina, lealtà, divertimento, gioco di squadra, dare il meglio di sé per ottenere risultati, etc.
La squadra di basket universitario un tempo campioni nazionali del quale era coach nelle ultime stagioni non era andata proprio bene ma lui sapeva che quest’anno avrebbe ottenuto i risultati di un tempo. Già! Ma…come li avrebbe ottenuti?
Ormai la partita era quasi alla fine. Lui era seduto sugli spalti che fissava le sorti del gioco con un aria afflitta.
Poi l’arbitro fischiò la fine dell’incontro. La sua formazione aveva vinto. Tutti esultavano ma lui rimaneva seduto lì, fisso con la medesima espressione in volto. Anche quando i tifosi, i suoi giocatori e le cheerleaders lo sollevarono per portarlo in trionfo lui continuava ad avere la stessa espressione di sconforto.
Un attimo dopo era negli spogliatoi con i suoi ragazzi. Con rammarico disse:
“Ragazzi! Le regole non significano un gran che ma io ci credo nelle regole! Qualcuno di voi le ha violate! Anche io le ho violate! Sono afflitto dalla cosa. Domani vi parlerò individualmente.”
Poi stava partecipando alla rassegna stampa del dopo-incontro. Ascoltavano tutti con attenzione ed ammirazione le sue parole fin che un giornalista gli chiese conferma su certe voci che parlavano di doni alla famiglia di alcuni giocatori, di denaro di dubbia provenienza e di corruzione in campo. Lui iniziò a scherzare sulla cosa quasi a prendere in giro il reporter invadente poi si rese conto che in questo modo si comportava come le persone che lo avevano ridotto così. Sì! Perché infatti era tutto vero! Lui si era illuso che nello sport per vincere bastasse rispettare le regole. Povero illuso! Adesso il gioco significava corruzione. Benvenuti nell’epoca moderna! Con un soprassalto di dignità spiattellò la verità in faccia alla stampa e a quel punto non gli restò altro da fare che chiudere il tutto con una frase di due parole: “Mi ritiro!!!”
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