Era il simbolo di una romanità che, passando per Alberto Sordi ed ereditando la verve di Sora Lella, aveva saputo trasformare in pregi i mille difetti e vizi capitolini. Anna Longhi era nata il 31 dicembre 1934 e se n'è andata oggi, dopo un mese di agonia per via di una polmonite che l'aveva colpita. David di Donatello come miglior attrice non protagonista nel 1984 per "Il tassinaro", l'attrice debuttò al cinema grazie ad Alberto Sordi, che la volle come moglie nell’episodio “Le vacanze intelligenti” in “Dove vai in vacanza?” del ’78. Nella sua filmografia risultano altri piccoli ruoli in film diretti da importanti registi come “Un incantevole aprile” di Mike Newell (1992), “Il talento di Mr. Ripley”di Anthony Minghella (1999), “Peperoni ripieni e pesci in faccia”di Lina Wertmuller (2004), “La cena per farli conoscere” di Pupi Avati (2006) e “SMS – Sotto mentite spoglie” di Vincenzo Salemme.
La carriera cinematografica l'aveva relegata al ruolo di caratterista e da caratterista se n'è andata quando tutti i riflettori sono puntati altrove e nessuno avrà tempo per redigere qualcosa che vada oltre le dieci righe. C'è da osannare un film che più che applausi ha meritato risate, c'è da parlare di progetti sulla carta spacciati per film veri, non c'è spazio per altro.
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