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L'uomo di Toronto: Su Rai 4, un film tra azione, comicità e identità smarrite
di PC1979
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Nel vasto panorama delle action-comedy, il film L'uomo di Toronto, diretto da Patrick Hughes e trasmesso da Rai 4 il 28 febbraio, si distingue per il suo mix di comicità slapstick, sequenze d’azione coreografate con precisione e una trama che ruota attorno al classico espediente dello scambio di identità. Protagonisti del film sono Kevin Hart, nei panni del maldestro Teddy Jackson, e Woody Harrelson, che interpreta il temuto "Uomo di Toronto", un assassino professionista con un'insospettabile vena sentimentale.

Ma oltre alle risate e ai combattimenti spettacolari, il film di Rai 4 L’uomo di Toronto nasconde temi più sottili che esplorano l'identità, la redenzione e l'importanza di trovare il proprio posto nel mondo. Analizziamo da vicino la trama, i personaggi e i temi affrontati in questo film che, pur non reinventando il genere, riesce a intrattenere con stile e ritmo.

Woody Harrelson

L'uomo di Toronto (2022): Woody Harrelson

Uno scambio d’identità che scatena il caos

La storia prende il via con Teddy Jackson (Kevin Hart), un aspirante imprenditore che sogna di lanciare un nuovo metodo di allenamento chiamato "boxe senza contatto". Tuttavia, Teddy è il classico pasticcione: il suo nome è diventato un verbo per indicare un fallimento. L’amorevole moglie Lori (Jasmine Mathews), pur sostenendolo, è sempre più consapevole delle sue continue défaillance.

Il punto di svolta arriva quando Teddy organizza un weekend romantico per il compleanno di Lori, ma a causa di un banale errore di stampa sbaglia indirizzo e finisce in una baita dove il temuto Uomo di Toronto era atteso per un interrogatorio mortale. Scambiato per l'assassino, Teddy riesce inaspettatamente a spaventare il prigioniero e a estorcergli le informazioni necessarie, attirando però l'attenzione sia dell'FBI che del vero killer (Woody Harrelson).

Costretto a collaborare con il sicario per evitare di essere ucciso, Teddy si trova coinvolto in un complotto internazionale che prevede la consegna di un dispositivo esplosivo a un signore del crimine venezuelano. Tra inseguimenti rocamboleschi, combattimenti improvvisati e momenti di comicità surreale, i due improbabili alleati devono affrontare non solo i loro nemici, ma anche i loro demoni interiori.

 

Contrasti che funzionano

La forza del film di Rai 4 L'uomo di Toronto risiede nella dinamica tra i due protagonisti, che incarnano archetipi opposti: il caos e il controllo, la loquacità e il silenzio, l’impulsività e la razionalità.

Teddy Jackson, interpretato da Kevin Hart, è il cuore comico del film. Pasticcione, verboso e sempre fuori posto, Teddy è l'antieroe per eccellenza. Tuttavia, dietro la sua goffaggine si cela un uomo che desidera solo dimostrare il proprio valore, soprattutto agli occhi della moglie. Hart porta sullo schermo la sua tipica energia frenetica, bilanciata da momenti di vulnerabilità che rendono il personaggio più umano.

Woody Harrelson, nei panni dell'Uomo di Toronto, interpreta il killer con una freddezza che nasconde un'anima tormentata. Cresciuto in isolamento su un lago ghiacciato, ha trasformato il dolore della perdita in una carriera letale. Tuttavia, il suo sogno è aprire un ristorante e lasciarsi alle spalle la violenza. L’incontro con Teddy, sebbene inizialmente frustrante, gli offre uno specchio attraverso cui rivalutare la propria esistenza.

Lori, interpretata da Jasmine Mathews, è la moglie di Teddy, una figura positiva e fiduciosa, ma anche stanca delle continue promesse non mantenute. La sua ignoranza riguardo ai pericoli affrontati dal marito alimenta alcuni dei momenti più comici del film.

Kaley Cuoco veste i panni di Anne, la migliore amica di Lori. Il suo personaggio, seppur marginale, risulta essenziale per far emergere il lato più umano dell’Uomo di Toronto, offrendo un supporto comico e pragmatico che bilancia le ansie di Teddy.

La Handler, interpretata da Ellen Barkin, è la mente dietro le missioni del killer canadese. Cinica, spietata e sempre un passo avanti, la sua presenza aggiunge tensione e imprevedibilità alla trama, diventando una minaccia non solo per i protagonisti, ma anche per la loro evoluzione personale.

Tra i sicari rivali spiccano l’Uomo di Miami (Pierson Fodé) e l’Uomo di Tokyo (Tomohisa Yamashita). Entrambi incarnano l’aspetto più cartoonesco del film, con armi non convenzionali come asce e motoseghe, in una sorta di Looney Tunes dal gusto dark che enfatizza il tono ironico del film.

Kevin Hart

L'uomo di Toronto (2022): Kevin Hart

Identità, fallimento e redenzione

Sebbene L'uomo di Toronto, proposto da Rai 4, sia principalmente un film d'azione e commedia, affronta temi universali con leggerezza, ma non senza profondità.

Il tema centrale è quello dell'identità. Teddy è costantemente alle prese con il desiderio di essere qualcuno che non è, mentre l’Uomo di Toronto, stanco della sua vita da killer, sogna una quotidianità più semplice. Il film suggerisce che la vera forza risiede nell’accettare se stessi e nel trovare il coraggio di cambiare strada. L'identità, in questo contesto, non è solo una questione di nome o di ruolo, ma di consapevolezza e autodeterminazione.

Il fallimento è un altro filo conduttore. Teddy è un esperto di fallimenti, ma ogni errore lo avvicina a una maggiore consapevolezza di sé. Il suo percorso dimostra che il successo non è solo il risultato finale, ma anche la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta. In questo senso, il film si fa portavoce di un messaggio ottimistico: anche chi si sente costantemente fuori posto può trovare il proprio spazio nel mondo, a patto di non arrendersi.

Infine, il tema della redenzione attraversa l’intera narrazione. L’Uomo di Toronto, inizialmente freddo e distaccato, trova nella sua improbabile amicizia con Teddy una nuova prospettiva sulla vita. Il loro legame dimostra che, anche per chi si è sempre considerato irredimibile, esiste una via d’uscita. La violenza non è l'unica risposta, e il vero coraggio sta nel lasciare il passato alle spalle per costruire qualcosa di nuovo.

 

La scena madre: il combattimento in palestra

Uno dei momenti più memorabili del film di Rai 4 L’uomo di Toronto è senza dubbio la battaglia finale nella palestra, una sequenza che Patrick Hughes e il coordinatore degli stunt Philip Silvera hanno costruito come un piano sequenza apparentemente ininterrotto. La scena, che coinvolge pesi liberi, sacchi da boxe e persino motoseghe, è un perfetto esempio di come il film combini azione coreografata e comicità slapstick.

La scelta di ambientare lo scontro in una palestra non è casuale: ogni attrezzo diventa un’arma improvvisata, trasformando l'ambiente in un campo di battaglia surreale. Kevin Hart, noto per la sua agilità e il suo tempismo comico, esegue gran parte delle sue scene d’azione, mentre Harrelson, nonostante l’età, si dimostra altrettanto atletico, grazie alla sua pratica del tai chi e delle arti marziali.

 

Un intrattenimento senza pretese, ma efficace

L'uomo di Toronto non è un film destinato a rivoluzionare il genere, né pretende di esserlo. È un prodotto d'intrattenimento puro, che punta sulla chimica tra Hart e Harrelson, su sequenze d'azione ben realizzate e su un umorismo che, sebbene a volte prevedibile, riesce a strappare più di una risata.

Chi cerca un film profondo o innovativo potrebbe rimanere deluso, ma per una serata spensierata, magari tra amici, L'uomo di Toronto è la scelta perfetta: un mix di adrenalina, risate e, perché no, un pizzico di riflessione sulla capacità di reinventarsi, anche quando tutto sembra andare storto.

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