Il mondo del polar francese si prepara ad accogliere il 28 febbraio Bastion 36, il nuovo film di Olivier Marchal targato Netflix che promette di tenere gli spettatori con il fiato sospeso. Dopo il successo di 36 Quai des Orfèvres, uscito nel 2004 e diventato un cult del genere grazie alle interpretazioni magistrali di Daniel Auteuil e Gérard Depardieu, il regista torna a esplorare le dinamiche oscure e le rivalità interne alle forze dell’ordine parigine. Anche se il film Netflix Bastion 36 non è una vera e propria continuazione di quel film, ne riprende l'atmosfera tesa e la critica sociale, aggiornandola ai giorni nostri.

Bastion 36 (2025): Victor Belmondo, Yvan Attal
Rivalità, vendetta e corruzione
Ambientato nella Parigi contemporanea, il film Netflix Bastion 36 segue la storia di Antoine Cerda, interpretato da Victor Belmondo. Cerda è un comandante di polizia che, dopo essere stato sanzionato dall’Ispettorato Generale della Polizia Nazionale, viene trasferito dalla prestigiosa Brigade de Recherche et d'Intervention (BRI) alla meno quotata Brigade Anti-Criminalité (BAC). Questo cambiamento lo porta a rompere i legami con il suo vecchio gruppo, guidato dal carismatico Sami Belkaïm, interpretato da Tewfik Jallab.
Tredici mesi dopo il suo trasferimento, due membri della sua ex squadra vengono assassinati nell'arco di ventiquattro ore. Quando un terzo collega scompare in circostanze misteriose, Cerda decide di condurre un'indagine personale. Ciò che scoprirà lo porterà al centro di una guerra tra servizi di polizia rivali, immergendolo in una spirale di violenza e tradimenti.
Un cast giovane e promettente
Il film Netflix Bastion 36 segna una svolta anche nel cast, con Olivier Marchal che affida i ruoli principali a una nuova generazione di attori. Victor Belmondo, nipote del leggendario Jean-Paul Belmondo, si cimenta in un ruolo drammatico ben lontano dalle sue interpretazioni precedenti. Accanto a lui, Tewfik Jallab, già noto per la serie Pax Massilia, Yvan Attal, Soufiane Guerrab (Lupin) e Juliette Dol (Section Zéro).
Marchal, ex poliziotto lui stesso, continua a esplorare il confine sottile tra giustizia e corruzione. Come in 36 Quai des Orfèvres, anche qui la lotta per il potere si intreccia con la sete di vendetta personale. Il regista punta su un realismo crudo, accentuato da una fotografia cupa e da un montaggio serrato. La colonna sonora, intensa e incalzante, accompagna ogni svolta della narrazione.
Non un sequel, ma un'evoluzione del genere
Nonostante le somiglianze tematiche e stilistiche, il film Netflix Bastion 36 non è il sequel ufficiale di 36 Quai des Orfèvres, come confermato dallo stesso Marchal. “Non ci sono gli stessi personaggi, ma il film affronta come la polizia sia cambiata in vent’anni e come la rivalità tra i servizi possa portare a conseguenze devastanti”, ha spiegato il regista.
Con Bastion 36, Olivier Marchal dimostra ancora una volta la sua capacità di raccontare storie intense, realistiche e senza compromessi. Un polar che lascia il segno.
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