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Il migliore dei mali: Il film con Andrea Arru dal fumetto di Violetta Rocks
di PC1979
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Il film Il migliore dei mali, prodotto da Solaria e al cinema dal 6 marzo per Minerva Pictures, si impone come un'opera intensa e stratificata, capace di fondere il linguaggio del cinema di genere con una riflessione profonda sulle dinamiche sociali e personali. Diretto da Violetta Rovetto (o Violetta Rocks), alla sua prima regia cinematografica dopo il successo della graphic novel omonima, il film si presenta come un'avventura che intreccia il mistero, il fantastico e il dramma sociale, richiamando atmosfere alla Stranger Things e alla Favolacce, come dichiarato dalla stessa regista.

Andrea Arru, Giuseppe Pallone

Il migliore dei mali (2024): Andrea Arru, Giuseppe Pallone

Una trama che intreccia realtà e sovrannaturale

L'estate del 1997 fa da sfondo alle vicende di cinque ragazzi – Milo (Niccolò Bizzoco), Michelangelo (Riccardo Antonaci), Neri (Andrea Arru), Dante (Matteo Ferrara) ed Ettore (Giuseppe Pallone) – che si trovano coinvolti nella misteriosa scomparsa di Icaro, il cane di uno di loro. Ettore, appena trasferitosi in città con la madre Giuliana (Annalisa Insardà), si unisce al gruppo come outsider, portando con sé il peso di un passato non semplice. La loro indagine li conduce a sospettare di Zaira (Agostino Zaira), un vicino schivo e malvisto dalla comunità, che sembra nascondere più di un segreto.

Ma la scomparsa del cane è solo l'inizio. Attorno ai ragazzi si sviluppa un intreccio che coinvolge la Termaranto, un'imponente industria chimica che domina economicamente la cittadina ma che cela verità inquietanti. Le sue esalazioni tossiche non solo hanno portato malattie e perdite alle famiglie del luogo, ma sembrano aver lasciato nei ragazzi qualcosa di inspiegabile: poteri sovrannaturali che ognuno di loro cerca di nascondere, per paura di essere emarginato ancora di più. È proprio in questo contesto che emergono i conflitti personali e familiari, tra lutti, povertà e identità fragili.

 

Personaggi profondi e sfaccettati

Il cuore pulsante del film Il migliore dei mali sono i protagonisti, adolescenti complessi e vulnerabili, ciascuno con le proprie cicatrici emotive. Ettore, interpretato con intensità da Giuseppe Pallone, incarna il tipico "nuovo arrivato" che, pur cercando un posto nel gruppo, non può fare a meno di scontrarsi con le proprie insicurezze. Pallone, già noto per le sue performance teatrali e per la vittoria alla Performer Italian Cup 2022, porta sullo schermo un personaggio ricco di sfumature, combattuto tra la paura del rifiuto e il desiderio di appartenenza.

Andrea Arru, nei panni di Neri, conferma il suo talento già evidente in produzioni come Di4ri per Netflix e Il ragazzo dai pantaloni rosa. Neri è il più impulsivo del gruppo, un ragazzo che nasconde la propria vulnerabilità dietro un atteggiamento spavaldo. Michelangelo, interpretato da Riccardo Antonaci, è forse il personaggio più delicato: alle prese con la propria identità di genere, vive la scoperta di sé in un contesto che non lascia spazio alla diversità. La sua storia diventa uno dei fili narrativi più toccanti, affrontato con sensibilità dalla sceneggiatura curata dalla stessa Rovetto insieme a Josella di Porto e Tommaso Santi.

Dante (Matteo Ferrara) è l'unico a non aver subito un lutto familiare, ma la sua serenità apparente cela una verità più complessa: i suoi genitori lavorano sotto copertura per indagare sulla fabbrica, mettendo a rischio la loro stessa vita. Infine, Milo (Niccolò Bizzoco) è il più silenzioso e riflessivo, segnato dalla perdita del nonno Nestore (Massimo Wertmuller), che funge da figura simbolica di saggezza e memoria.

Tematiche forti e attuali

Il film Il migliore dei mali affronta temi profondi e universali, dalla perdita all'accettazione, dalla diversità al sacrificio. La Termaranto diventa una metafora del "male necessario", quel sistema che offre lavoro e stabilità economica ma al costo della salute e della felicità delle persone. È il "migliore dei mali", come suggerisce il titolo: un compromesso che la comunità accetta pur consapevole delle sue conseguenze devastanti.

L'adolescenza, con le sue insicurezze e scoperte, è esplorata senza edulcorazioni. La diversità, rappresentata non solo da Michelangelo ma anche dai poteri sovrannaturali che i ragazzi sviluppano, diventa un simbolo della paura del giudizio sociale. La regista Rovetto, nelle sue note di regia, sottolinea come il film voglia raccontare il riscatto di chi nasce in un contesto svantaggiato e lotta per affermare la propria identità.

 

Uno stile visivo tra nostalgia e inquietudine

La fotografia di Marina Kissopoulos immerge lo spettatore in un'estate italiana che alterna colori caldi e nostalgici a toni cupi e inquietanti, riflettendo le emozioni contrastanti dei protagonisti. Il montaggio di Natascia Di Vito mantiene un ritmo serrato, alternando momenti di introspezione a sequenze di tensione che sfociano in un climax emozionante. Le musiche originali di Tecla Zorzi accompagnano la narrazione con melodie che richiamano le sonorità anni '90, evocando un senso di malinconia e speranza.

I costumi curati da Sabrina Beretta, in collaborazione con Fabrizia Migliarotti, contribuiscono a rendere autentico il contesto temporale, mentre la scenografia di Gianluca Salamone trasforma la cittadina in un microcosmo sospeso tra realtà e fantasia.

Andrea Arru, Violetta Rovetto

Il migliore dei mali (2024): Andrea Arru, Violetta Rovetto

 

Dal fumetto al grande schermo: un adattamento riuscito

Il film trae ispirazione dalla miniserie a fumetti Il migliore dei mali, illustrata da Marco "Tarma" Tarquini e sceneggiata dalla stessa Rovetto. Pubblicata da Shockdom nel 2019, la graphic novel aveva già colpito per la sua capacità di affrontare tematiche sociali attraverso una narrazione avvincente e personaggi ben delineati. L'adattamento cinematografico non solo rimane fedele allo spirito dell'opera originale, ma ne espande il significato, grazie anche a un linguaggio visivo più evocativo e alla maggiore introspezione sui personaggi.

Il cast artistico, guidato da giovani talenti come Giuseppe Pallone e Andrea Arru (che attore straordinario è diventato?), si distingue per la capacità di rendere credibili e toccanti le dinamiche adolescenziali. Pallone, in particolare, si conferma come uno degli attori emergenti più promettenti, grazie a una performance che bilancia forza e vulnerabilità. Accanto a loro, attori di esperienza come Pietro Ragusa e Massimo Wertmuller aggiungono spessore al contesto familiare e sociale che circonda i protagonisti.

 

Un film che lascia il segno

Il film Il migliore dei mali non è solo un'avventura adolescenziale con elementi fantastici, ma un'opera che interroga lo spettatore su questioni attuali e universali. Violetta Rovetto dimostra una maturità narrativa sorprendente, riuscendo a parlare sia ai giovani che agli adulti, con un linguaggio che mescola nostalgia, denuncia sociale e speranza.

In un panorama cinematografico spesso dominato da produzioni convenzionali, questo film si distingue per il coraggio di affrontare temi scomodi senza rinunciare all'intrattenimento. Il pubblico esce dalla sala non solo con il ricordo di una storia avvincente, ma con domande che risuonano ben oltre i titoli di coda. Il migliore dei mali ci ricorda che, anche nei contesti più oscuri, esiste sempre una possibilità di riscatto – a patto di affrontare la verità, per quanto scomoda possa essere.

Giuseppe Pallone, Giorgia Piancatelli

Il migliore dei mali (2024): Giuseppe Pallone, Giorgia Piancatelli

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