Un film d'azione può spingersi molto lontano nel superare i confini della realtà e Fight or Flight, original Sky prossimamente in onda anche in Italia, ne è la prova concreta. Con un'esplosione di adrenalina e ironia, il film Fight or Flight trasforma un semplice volo transcontinentale in una corsa sfrenata contro il tempo e contro nemici provenienti da ogni angolo del mondo. Chi cerca un thriller realistico resterà probabilmente perplesso, ma per chi è pronto ad abbracciare il lato più folle e spettacolare del cinema d'azione, il debutto alla regia di James Madigan promette di non deludere.
Madigan, veterano del cinema d'azione come regista della Second Unit in blockbuster come Transformers: Il risveglio e Shark – Il primo squalo, porta la sua esperienza con una pellicola che non pretende di essere realistica, ma punta tutto sul puro intrattenimento. Il risultato? Un mix esplosivo tra Bullet Train e John Wick, con un pizzico di follia alla Snakes on a Plane, in cui il ritmo serrato e le coreografie brutali delle scene di combattimento si fondono con momenti di leggerezza e autoironia.

Fight or Flight (2025): Josh Hartnett
Quando il cielo diventa un'arena
La storia del film Fight or Flight ruota attorno a Lucas Reyes, interpretato da un Josh Hartnett in splendida forma, che torna sotto i riflettori dopo il suo recente rilancio con Oppenheimer e Trap di M. Night Shyamalan. Reyes è un ex agente speciale che si è rifugiato in Thailandia per sfuggire a un passato turbolento. Il suo anonimato viene interrotto quando la sua ex superiora Katherine Brunt (Katee Sackhoff, nota per The Mandalorian) lo richiama in servizio. Il compito è semplice solo sulla carta: imbarcarsi su un volo diretto a San Francisco e catturare un pericoloso criminale noto come “il fantasma”.
Quello che Reyes non sa è che il volo è popolato da assassini, ognuno con lo stesso obiettivo. La missione si trasforma presto in un massacro ad alta quota, dove fidarsi di qualcuno è impossibile e ogni compartimento dell'aereo diventa un campo di battaglia. Tra una sequenza di combattimento e l'altra, emerge una trama che mescola tensione, momenti grotteschi e un pizzico di introspezione.
Personaggi e dinamiche: tra carisma e follia
Josh Hartnett, biondo platino e vestito con il pigiama fornito dalla compagnia aerea, dimostra una versatilità che pochi attori d'azione possono vantare. Non si limita a essere un semplice eroe muscolare: il suo Lucas Reyes è sarcastico, disilluso, ma anche sorprendentemente vulnerabile. Hartnett ha eseguito personalmente le sue scene d'azione per la prima volta in vent'anni, regalando al personaggio una fisicità autentica che rende ogni scontro ancora più coinvolgente.
Al suo fianco spicca Charithra Chandran, nota per il suo ruolo in Bridgerton, qui nei panni di una hostess inizialmente sconcertata che si trasforma in una combattente improvvisata. La chimica tra Hartnett e Chandran è uno dei punti di forza del film: i loro scambi di battute stemperano la tensione, mentre le loro scene d'azione condivise aggiungono un tocco di umanità al caos circostante.
Meno riusciti sono invece i personaggi secondari. Katee Sackhoff fa il possibile per dare spessore alla sua Katherine Brunt, ma le scene ambientate nella sala di comando sembrano più una parodia dei film di spionaggio che un vero elemento drammatico. Julian Kostov, nei panni dell'agente Aaron Hunter, si riduce a un cliché dell'agente rabbioso e urlante, mentre il misterioso “Fantasma” finisce per essere più un MacGuffin che un vero antagonista.
Ironia e brutalità
Il film Fight or Flight non è solo un susseguirsi di scontri coreografati: Madigan tenta anche di infondere alla narrazione un sottotesto sul costo emotivo della violenza e sul senso di appartenenza. Tuttavia, questi momenti più riflessivi, soprattutto nelle conversazioni tra Reyes e la hostess interpretata da Chandran, risultano forzati e poco organici. Il film funziona decisamente meglio quando abbraccia il suo lato più folle, come dimostrano la sequenza della motosega, il combattimento nella toilette di prima classe sotto effetto di droghe e l'inseguimento in corridoio con un carrello delle bevande.
La regia di Madigan si distingue per il dinamismo e la scelta di inquadrature che amplificano la tensione claustrofobica. Le influenze di John Wick e The Raid sono evidenti, soprattutto nella fluidità delle coreografie e nell'uso di piani sequenza che esaltano l'intensità degli scontri. La fotografia gioca con i contrasti tra le luci soffuse della cabina e le esplosioni improvvise di colori saturi, mentre la colonna sonora martellante accompagna ogni colpo come un battito cardiaco impazzito.
Un viaggio turbolento, ma divertente
Fight or Flight non è un film che punta alla plausibilità o alla profondità emotiva, e nemmeno pretende di esserlo. È puro intrattenimento, un'esperienza cinematografica che si gode al meglio lasciando a terra ogni aspettativa di realismo. Hartnett brilla come protagonista carismatico, le scene d'azione sono eseguite con maestria e l'umorismo ben dosato impedisce che la violenza diventi opprimente.
Certo, ci sono delle turbolenze: i personaggi secondari poco sviluppati, le sottotrame fuori dal contesto aereo che sfiorano il ridicolo e i tentativi goffi di aggiungere uno strato drammatico. Tuttavia, questi difetti non compromettono il divertimento complessivo. Alla fine, Fight or Flight mantiene la promessa implicita del suo titolo: vi farà scegliere tra l'adrenalina pura e la fuga dalla noia, offrendo un volo cinematografico che, pur con qualche scossone, merita decisamente la visione.

Fight or Flight (2025): Josh Hartnett, Charithra Chandran
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