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The Devil Smokes, il film miglior opera prima a Berlino 2025
di PC1979
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Il Festival di Berlino 2025 ha consacrato il film The Devil Smokes di Ernesto Martínez Bucio come la migliore opera prima, un riconoscimento che celebra non solo un talento emergente, ma anche una visione cinematografica audace e profondamente personale. Il film, prodotto da Mandarina Cine e frutto della collaborazione con Karen Plata, si distingue come un'esplorazione lirica e inquietante dell'infanzia, della paura e del ricordo.

Laura Uribe Rojas

The Devil Smokes (and Saves the Burnt Matches in the Same Box) (2025): Laura Uribe Rojas

Quando la realtà si frammenta

Ambientato a Città del Messico a metà degli anni '90, il film The Devil Smokes racconta la storia di cinque fratelli che, dopo la misteriosa scomparsa dei genitori, si trovano sotto la tutela della nonna. La loro quotidianità, già segnata dalla precarietà, si sfalda ulteriormente quando la nonna, tormentata da visioni sempre più oscure, diventa distante e instabile. I bambini, guidati da una logica infantile che mescola fantasia e trauma, iniziano a percepire il mondo come un mosaico di frammenti incoerenti.

Il punto di rottura arriva con uno scontro violento con i vicini, un episodio che spinge i fratelli a isolarsi completamente, tagliando ogni contatto con l'esterno. La clausura trasforma la casa in un microcosmo surreale, dove la linea tra reale e immaginario si dissolve, lasciando spazio a rituali infantili, paure ataviche e momenti di rara tenerezza.

 

Innocenza e sopravvivenza

Il cuore pulsante del film The Devil Smokes sono i cinque fratelli, interpretati da giovani attori non professionisti, selezionati e preparati attraverso un workshop condotto da Michelle Betancourt. Questa scelta conferisce ai personaggi un'autenticità straordinaria: i bambini non recitano, sono, muovendosi con la spontaneità disarmante di chi affronta il mondo senza filtri.

La nonna, interpretata da Carmen Ramos, è una figura ambivalente, al tempo stesso custode e minaccia. Il suo progressivo distacco emotivo riflette la frattura della realtà familiare, mentre le sue visioni suggeriscono come il trauma possa deformare la percezione del quotidiano.

Il regista Ernesto Martínez Bucio.

Memoria, paura e "il buon errore"

The Devil Smokes è un film costruito come un album di famiglia, frammentato e incompleto, dove ogni immagine evoca una memoria tanto precisa quanto sfuggente. Martínez Bucio, ispirato dalle parole di Anne Carson, abbraccia l'imperfezione come linguaggio narrativo: “Contare le parti, mai il tutto”, come afferma il regista stesso.

Il film esplora il modo in cui l'infanzia affronta il trauma: la paura non è solo un'emozione, ma un costrutto sociale ed ereditario, tramandato come un racconto intorno al fuoco. Il "Diavolo" del titolo non è un'entità fisica, ma la personificazione delle ansie infantili, delle presenze invisibili che abitano gli angoli bui delle case e delle menti. La sigaretta fumata e il fiammifero spento, conservato nella stessa scatola, diventano metafore della resilienza: anche dopo il fuoco, resta qualcosa da custodire.

 

Stile e linguaggio cinematografico

Visivamente, il film The Devil Smokes si distingue per una fotografia intima e materica, curata da Odei Zabaleta. La camera a mano segue i bambini nei loro spazi domestici, trasformando la casa in un labirinto sensoriale, dove la luce naturale filtra attraverso tende e finestre come se provenisse da un'altra dimensione. La scelta del formato 1.55:1 aggiunge un senso di compressione, accentuando la claustrofobia dell'isolamento.

Il montaggio, guidato da un approccio frammentario e non lineare, riflette la natura stessa della memoria. Salti temporali, ellissi e sovrapposizioni sonore immergono lo spettatore in una narrazione che sembra scaturire direttamente dalla mente dei bambini.

Il suono, curato dal premio Oscar Carlos Cortés (Sound of Metal), gioca un ruolo chiave: rumori quotidiani si mescolano a suoni onirici, mentre la canzone Eres, interpretata da Massiel, accompagna i momenti più intimi, come una ninna nanna nostalgica.

Mariapau Bravo Aviña

The Devil Smokes (and Saves the Burnt Matches in the Same Box) (2025): Mariapau Bravo Aviña

 

Un cinema di emozioni e imperfezioni

The Devil Smokes non offre risposte, né cerca di spiegare il mistero che avvolge la scomparsa dei genitori. Come un ricordo d'infanzia, il film è fatto di dettagli confusi, paure irrazionali e momenti di dolcezza improvvisa. Martínez Bucio riesce nell'intento dichiarato di creare un'opera che assomigli più a un libro di poesie che a una narrazione convenzionale.

Il risultato è un film che sfida le aspettative, abbracciando la fragilità come forza espressiva. In un'epoca cinematografica dominata da storie precise e ben confezionate, The Devil Smokes ci ricorda che, a volte, il buon errore è l'unico modo per raccontare la verità.

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