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The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci: La vera storia dietro al film Cielo
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Il cinema russo non ha mai avuto una grande tradizione nel genere dei film catastrofici, ma The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci in onda su Cielo il 19 febbraio rappresenta una delle eccezioni più interessanti. Diretto da Nikolay Khomeriki e uscito nel 2016, il film si ispira a un drammatico evento reale: la prigionia del rompighiaccio sovietico Mikhail Somov nei ghiacci dell'Antartide nel 1985, una delle più estreme sfide dell'uomo contro la natura.

Una storia di sopravvivenza e conflitti

All’inizio del film Cielo The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci siamo nella primavera del 1985. Il rompighiaccio Mikhail Gromov (nome fittizio del Mikhail Somov) è in missione lungo le coste dell'Antartide. Durante la navigazione, il capitano Andrei Petrov (interpretato da Pyotr Fyodorov) si trova costretto a compiere una difficile manovra per evitare un iceberg. Il salvataggio di un uomo e del suo cane finiti in mare rende l'operazione ancora più complicata, provocando la collisione con l'iceberg e seri danni alla nave.

L'incidente richiama l'attenzione delle autorità sovietiche, che decidono di rimuovere Petrov dal comando e sostituirlo con Valentin Sevchenko (Sergei Puskepalis), un capitano dal pugno di ferro. L'arrivo del nuovo comandante crea tensioni all'interno dell'equipaggio già provato, mentre la nave rimane intrappolata nei ghiacci per 133 lunghissimi giorni. Il carburante e le provviste scarseggiano, il freddo è insopportabile e la disperazione cresce, alimentando conflitti e atti di insubordinazione.

Pyotr Fyodorov

The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci (2016): Pyotr Fyodorov

Un disastro reale trasformato in cinema

Seppur romanzata, la trama del film Cielo The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci prende spunto da un evento autentico. Il Mikhail Somov rimase intrappolato nei ghiacci antartici per oltre quattro mesi, con 53 membri dell'equipaggio a bordo. La nave fu soccorsa solo dopo un lungo periodo di immobilità, con condizioni meteo proibitive e incertezze sulla sorte dei marinai. Tuttavia, il film non si limita a ricostruire fedelmente gli eventi: la narrazione enfatizza il dramma umano e le tensioni interne, puntando su un forte contrasto tra i due capitani e una serie di situazioni ad alta tensione.

Girato in condizioni proibitive tra Murmansk, San Pietroburgo e le montagne della Penisola di Kola, il film Cielo The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci sfrutta la suggestiva location artica e l'atmosfera claustrofobica per creare un senso di oppressione e pericolo costante. Le riprese a bordo del vero rompighiaccio Lenin, ormai fuori servizio, contribuiscono a dare autenticità alla pellicola.

Tuttavia, non mancano alcune criticità. Sebbene il film abbia beneficiato di un budget di 10 milioni di dollari, gli effetti speciali non sempre risultano convincenti. Gli iceberg digitali, per quanto imponenti, non reggono il confronto con gli standard hollywoodiani. Inoltre, le sottotrame sentimentali, come quelle delle mogli dei capitani rimaste a casa, appaiono forzate e poco incisive nel contesto del film.

Un successo in patria

Al suo debutto nelle sale russe, il film Cielo The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci ottenne un buon riscontro, superando al botteghino persino il film americano Jack Reacher: Never Go Back con Tom Cruise. La pellicola offre un'interessante finestra sulla società sovietica degli anni '80, con numerosi dettagli nostalgici: musicassette, poster di Alla Pugacheva, il cubo di Rubik...

Per il pubblico italiano, la messa in onda su Cielo rappresenta un'ottima occasione per scoprire una storia di sopravvivenza meno nota, ma non meno affascinante. Pur con qualche limite, The Icebreaker - Terrore tra i ghiacci rimane un film capace di trasmettere la durezza del mare ghiacciato, la fragilità dell'uomo di fronte alla natura e il peso delle scelte in condizioni estreme tra eroismo, sacrificio e sopravvivenza.

 

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