Nel cuore del Festival di Berlino 2025, uno dei film documentari più attesi è Timestamp, un'opera che porta sul grande schermo la quotidianità della scuola ucraina in tempi di guerra. Diretto da Kateryna Gornostai, il film si distingue per la sua prospettiva intimista e osservazionale, priva di narrazione e interviste, lasciando che le immagini raccontino la resilienza di studenti e insegnanti in un Paese martoriato dal conflitto.
Un'educazione in stato di emergenza
Attraverso una struttura a mosaico, il film Timestamp documenta la vita scolastica tra lezioni in aula e online, tra rifugi sotterranei e palazzi scolastici parzialmente distrutti. Il film si muove tra scuole urbane e rurali, mostrando come l'educazione persista nonostante le sirene d’allarme e i bombardamenti. Le riprese non enfatizzano direttamente la distruzione, ma l'ombra della guerra è ovunque: si avverte nel silenzio teso degli insegnanti, negli occhi dei bambini, nelle aule dove la normalità è un fragile equilibrio tra apprendimento e sopravvivenza.

Timestamp (2025): locandina
Il contesto: un film nato dall’urgenza
L’idea del film Timestamp nasce da un'iniziativa dell’ONG educativa Osvitoria, impegnata nel supporto agli insegnanti e nella ricostruzione delle scuole. Il progetto ha preso forma sotto la guida della produttrice Olha Bregman, con il sostegno di Lussemburgo, Paesi Bassi e Francia. Inizialmente concepito come un reportage istituzionale, il documentario ha presto assunto una dimensione più ampia grazie alla sensibilità registica di Gornostai, che ha scelto di raccontare la realtà senza filtri, affidandosi alla pura osservazione.
Una narrazione senza protagonisti, ma con mille volti
Uno degli aspetti più audaci del film Timestamp è l'assenza di un filo narrativo tradizionale: il film non segue singole storie, ma costruisce un ritratto collettivo, quasi un patchwork di momenti di vita. Ogni scena è un microcosmo che racconta il presente con una profondità straordinaria. Dalle celebrazioni scolastiche alle esercitazioni di primo soccorso, ogni gesto è impregnato di un significato nuovo e inquietante.
Uno degli episodi più potenti mostra un'allerta aerea che interrompe una lezione: studenti e docenti si trasferiscono rapidamente in un rifugio sotterraneo, dove la routine scolastica continua, tra il brusio delle voci e il canto spontaneo di alcuni bambini. In un'altra scena, un preside mostra con orgoglio una campanella recuperata dalle rovine di una scuola occupata a Bakhmut, utilizzata per suonare l’ultima campanella di fine anno scolastico.
La potenza dell’ordinario in un tempo straordinario
Il documentario, pur essendo radicato nel presente del conflitto ucraino, ha una risonanza universale. Gornostai e il suo team hanno catturato non solo il trauma della guerra, ma anche la determinazione di un popolo che rifiuta di lasciarsi annientare. La scuola, in questo contesto, diventa un simbolo di resistenza: continuare a insegnare e a imparare è di per sé un atto di sfida contro la distruzione.
Il titolo stesso, Timestamp, richiama il concetto medico di tempo critico: ogni laccio emostatico applicato sul campo di battaglia deve essere contrassegnato con l'ora esatta, per evitare la perdita irreversibile di tessuti. Nello stesso modo, ogni giorno di scuola in Ucraina è un tentativo di salvare il futuro di una generazione.

Timestamp (2025): scena
Una regia invisibile, ma presente
Dal punto di vista tecnico, il film adotta uno stile immersivo, ma non invadente. Grazie al direttore della fotografia Sashko Roschyn, la camera si avvicina ai soggetti senza interrompere il flusso naturale degli eventi. Il risultato è un cinema della realtà che rifiuta qualsiasi forma di sensazionalismo. Anche la colonna sonora, composta dall’avanguardista ucraino Alexey Shmurak, si discosta dagli standard documentaristici: anziché il tipico accompagnamento ambient, le voci di tre vocalist creano una tessitura sonora quasi ipnotica, che amplifica la tensione emotiva del film.
Un ponte tra il pubblico ucraino e internazionale
Gornostai non ha mai perso di vista la necessità di rendere il documentario accessibile a un pubblico globale. Pur senza traduzioni esplicative o didascalie ridondanti, il film riesce a comunicare con forza universale il senso di precarietà e determinazione di chi vive sotto la minaccia costante della guerra. In fase di montaggio, il team ha lavorato per rendere ogni episodio distintivo, evitando che la somiglianza tra le scuole appiattisse l’impatto visivo ed emotivo.
Un documento per la storia
Presentato al Festival di Berlino 2025, Timestamp è molto più di un documentario sulla guerra: è un'opera necessaria, capace di trasformare la cronaca in memoria, la paura in empatia, il quotidiano in straordinario. Con la sua capacità di restituire dignità e profondità alle storie dei bambini e degli insegnanti ucraini, il film di Kateryna Gornostai è destinato a lasciare un’impronta duratura nel panorama del cinema documentario contemporaneo.

Timestamp (2025): scena
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