Il visionario regista di Parasite torna con il film Mickey 17, un'avventura sci-fi atipica e umana, dove la clonazione è solo l'inizio di una storia ricca di ironia, politica e mistero. Pattinson affronta la sfida della sua carriera, mentre Bong Joon Ho promette un'opera che "non sembra nemmeno fantascienza".
Dalla mente visionaria di Bong Joon Ho, il regista premio Oscar di Parasite, arriva il film Mickey 17, un'esperienza cinematografica in 137 minuti che promette di ridefinire il genere fantascientifico con un tocco profondamente umano. Il film vede come protagonista Robert Pattinson nel ruolo di Mickey Barnes, un uomo costretto a morire per vivere, in un contesto narrativo che si spinge oltre i confini della distopia e della riflessione sociale.
Bong Joon Ho, che ha scritto e diretto il film, si è ispirato al romanzo Mickey 7 di Edward Ashton, ma ha scelto di adattarlo con un'interpretazione che enfatizza il lato umano della storia. "Il concetto di base era molto interessante dal punto di vista fantascientifico, ma ciò che mi ha colpito di più era il suo tocco umano. Tocca il cuore delle persone e gli istinti che portiamo dentro di noi", ha dichiarato il regista. Tale approccio si traduce in una narrazione che, pur affondando le radici nella science fiction, risulta straordinariamente accessibile e profondamente emozionale.
Accanto a Pattinson troviamo un cast stellare, con Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo, attori di grande talento che contribuiscono a costruire un universo narrativo stratificato. Ruffalo, che interpreta un dittatore senza scrupoli, inizialmente si è sorpreso per la scelta del regista. "Quando mi ha mandato la sceneggiatura, mi sono chiesto: perché proprio io? Ma poi ho capito che era una sfida interessante e un'opportunità per mostrare un lato diverso di me", ha raccontato l'attore.
La costruzione del mondo del film Mickey 17 è frutto di un meticoloso lavoro di squadra, con la direzione della fotografia affidata a Darius Khondji e la scenografia curata da Fiona Crombie. Gli effetti visivi, supervisionati da Dan Glass, sono stati realizzati con la collaborazione di team esperti come Double Negative e Framestore. "Abbiamo dovuto inventare una nuova creatura che fosse davvero viva, e per farlo mi sono affidato ai migliori professionisti", ha spiegato Bong. Anche la colonna sonora gioca un ruolo fondamentale, composta da Jung Jaeil, già collaboratore del regista in Parasite e Okja.
Politica e creazione
Il tema politico è sempre stato centrale nella filmografia di Bong Joon Ho, e anche in Mickey 17 si manifesta attraverso la condizione del protagonista. "Non faccio film per la semplice satira politica, non voglio che diventino solo propaganda. Ma tutto ciò che succede a Mickey e il modo in cui viene trattato è già di per sé politico", ha sottolineato il regista. La storia si sviluppa in un futuro in cui l'umanità ha lasciato la Terra per cercare nuove possibilità, ma la migrazione verso altri pianeti viene mostrata come una scelta quotidiana piuttosto che un'epica fuga dalla distruzione. In tale contesto, emerge una riflessione sul valore dell'individuo e sulla lotta per mantenere la propria umanità.
Il processo creativo di Bong Joon Ho rimane fedele alla sua metodologia unica, basata su storyboard dettagliati e inquadrature attentamente pianificate, ma con un'apertura all'improvvisazione degli attori. "Disegnare gli storyboard è un lavoro faticoso, ma non potrei fare film senza. Per me è come aver già completato il film. Tuttavia, lascio agli attori la libertà di esplorare e aggiungere sfumature ai loro personaggi", ha spiegato. L’equilibrio tra controllo e spontaneità si riflette nelle performance del cast, in particolare quella di Pattinson, che ha portato una profondità inaspettata al personaggio di Mickey.
Con un film come Mickey 17, Bong Joon Ho porta il pubblico in un viaggio che, pur ambientato in un futuro lontano, parla di temi incredibilmente attuali. "Questa è la storia di persone comuni, di lavoratori, di qualcuno che è impotente ma che improvvisamente diventa un eroe. E il modo in cui accade è davvero unico", ha detto il regista. La pellicola non è solo una riflessione sulla società, ma anche una celebrazione dell'umanità nelle sue forme più buffe e imprevedibili. "Molti dicono che questo film ha un calore diverso dai miei lavori precedenti. Forse sto invecchiando, ma non mi dispiace affatto", ha aggiunto con il suo consueto humor.
Distribuito da Warner Bros. Pictures dopo essere stato presentato fuori concorso al Festival di Berlino 2025, il film Mickey 17 uscirà nelle sale italiane il 6 marzo e rappresenta una nuova incursione del regista nel cinema di genere, con il suo inconfondibile stile che mescola satira, emozione e una riflessione profonda sul nostro mondo. "Robert Pattinson in IMAX è un’esperienza che vale la pena vivere", ha concluso Bong Joon Ho, suggerendo che il grande schermo è il modo migliore per immergersi nel suo ultimo capolavoro.

Mickey 17 (2025): Robert Pattinson
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