Espandi menu
cerca
Il vero spirito del Natale rievocato dai cartoon della mia infanzia
di Antonio_Montefalcone
post
creato il

L'autore

Antonio_Montefalcone

Antonio_Montefalcone

Iscritto dal 28 giugno 2022 Vai al suo profilo
  • Seguaci 46
  • Post 5
  • Recensioni 173
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

Sarò onesto e sincero. Chi mi conosce abbastanza sa che adoro la magia del Natale, per molti nel mondo è una festa meravigliosa, la più bella dell’anno…e anche per il sottoscritto è così. Sono un “natalofilo” o un “natalomane”, fate voi. Ma sarà per l’età adulta e ciò che comporta, per gli impegni e le responsabilità che tormentano quotidianamente, per il carico di problemi che ti tolgono pace e serenità; ma la percezione dello spirito natalizio, quello autentico, assieme al suo sapore allegro e festoso sembra sempre più opacizzarsi dentro di me. E fatico a tenerlo vivo e acceso tra mille distrazioni, fatiche, disincanti e dispiaceri. Attenzione, non è ancora perduto del tutto, e per fortuna aggiungo io; ma di certo non è più come quello che respiravo e vivevo da bambino, con un’intensità e un’autenticità che volente o nolente (e per ovvi motivi) sono andati scemando sempre di più dopo l’adolescenza e i miei vent’anni.

Non si può restare innocenti per tutta la vita, dopotutto.

Ognuno sperimenta delusioni e disillusioni che rendono questi sempre più amareggiati e disincantati nei riguardi della realtà.

E’ inevitabile, anche per un eterno Peter Pan, un eterno ragazzino com’è il sottoscritto. Ma dispiace molto non poter riprovare più, con un elevato entusiasmo o nella loro originaria intensità, quelle magiche ed eccitanti sensazioni che si provavano nei giorni prima del Natale, attendendo un Babbo Natale che ti lasciava vicino al camino il dono che desideravi, o l’emozione nel realizzare l’albero e il presepe, o la commozione della messa di mezzanotte, o l’incanto nel vedere cadere la neve fuori dalla finestra, o la gioia di osservare la tua famiglia unita intorno al tavolo a condividere con te pietanze e dolci che avresti rimangiato un anno dopo (a proposito, preferisco più i pandori che i panettoni, ma entrambi sono una specialità…).

E tante altre cose simili a queste ultime e a loro modo piacevoli, coinvolgenti, appaganti che ognuno di noi ha vissuto almeno una volta in questo particolare periodo dell’anno.

Il calore domestico e delle tradizioni dunque e non soltanto quello del caminetto; l’amore dei tuoi genitori, della tua famiglia, dei tuoi cari; quei gesti di solidarietà, di gentilezza e generosità e non soltanto i profumi, i sapori, gli stravolgimenti sensoriali o lo svago e il relax dettati dalle vacanze natalizie.

Mi guardo intorno e noto oggi una società più “disumana” rispetto a ieri. Non vorrei generalizzare o cadere in banali e sbagliati luoghi comuni ma credo che la percezione del vero spirito del Natale, nel mondo e per il mondo, sia scomparso del tutto, o quasi.

La sua dolce  e magica atmosfera la ricreiamo puntualmente (tra tradizione e innovazioni) ogni anno, nelle nostre case, lungo le vie cittadine; addobbando alberi, preparando presepi o decorando salotti, balconi e giardini con fiocchi rossi, ghirlande e stelle. Le mille luci colorate e gli affascinanti ornamenti, i tanti  mercatini, bancarelle con candele e dolciumi, luci scintillanti e canzoni a tema riescono ad evocare calde atmosfere… però tutto sa di superficiale, artificioso e di esteriore, ma interiormente è vuoto e senz’anima…

 

Certo, per chi è credente e religioso (e il sottoscritto è Cristiano Cattolico, ma sempre alla continua ricerca…) il senso del Natale è soprattutto nella gioia di celebrare la nascita di Gesù Cristo, il figlio di Dio sceso sulla terra per salvare e liberare gli uomini dai propri peccati e dalla morte. Questo dovrebbe essere l’essenziale, l’unica cosa (spiritualmente parlando) che dovrebbe bastare.

Tutto il resto è “materiale”, superfluo e accessorio.

Natale è tempo di nascita, di speranza e solidarietà, di desiderio di pace, giustizia e amore fraterno.

Utopie direbbe qualcuno, e forse a ragione, se persino nel giorno di Natale quando ci si dovrebbe sforzare di fare i buoni, di essere più gentili, pazienti e amorevoli, più comprensivi, tolleranti e compassionevoli col nostro prossimo, chiunque esso sia, tutto ciò non si compie. Ma se da una parte è ancora lungo e faticoso l’arduo cammino verso l’elevazione umana, dall’altra sarebbe ulteriormente più terribile per il progresso civile se cancellassimo la fede in quei sani valori e buoni sentimenti che il Natale ci ricorda di ricercare continuamente in noi stessi. Il valore autentico del Natale risiede in questo basilare ma profondo significato: cercare di donare, prima ancora di ricevere, qualsiasi forma di bontà al nostro prossimo.

In questo periodo dell’anno siamo tutti invitati a riflettere sull'amore, sull'unione e sui nostri rapporti con gli altri, ma soprattutto con noi stessi. Per ridimensionarli al meglio. Sembra così semplice, eppure al contempo è anche molto difficile da realizzare. E il mondo così appare andare sempre più alla deriva, malgrado le buone intenzioni e i migliori propositi di chi vuol compiere soltanto la cosa giusta.

 

Si dovrebbe “tornare” ad essere bambini, si dovrebbe saper custodire in noi un po’ di quell’innocenza tipica dei bambini. Dopotutto è proprio adatta a loro questa festa così speciale. Sono loro che oggi dovremmo guardare. Tutti noi dovremmo tornare a guardare attraverso i loro occhi o con i loro occhi. Con quegli sguardi fanciulleschi così curiosi e avidi, umili e semplici, pronti a stupirsi di tutto e ad incantarsi verso tutto. Capaci persino di cogliere “l’invisibile” oltre il visibile, il cuore delle cose, quel che conta veramente (“l’essenziale è invisibile agli occhi” scriveva Antoine de Saint-Exupéry ne “Il piccolo principe”, uno dei miei libri preferiti…).

Il Natale dovrebbe essere associato ad un senso di rinnovato stupore più che ad una girandola di regali, dati spesso meccanicamente o ipocritamente. L’essenza del vero spirito del Natale da dover (ri)trovare è proprio in  quello spirito di stupore e gratitudine che troviamo nei bambini;  in quel condividere l’emozione dell’attesa di un evento speciale con occhi innocenti.

E così, da eterno romantico e inguaribile sognatore come sono, e nonostante il mio essere un incallito misantropo, asociale (e fuori dai social network), schivo e riservato, anche per questo Natale mi auguro che ognuno di noi non si lasci sopraffare dalle corse sfrenate agli acquisti, dal consumismo che ci consuma, dal cinismo e dall’egoismo che ci divorano il cuore rendendoci sempre più freddi e aridi, indifferenti e insensibili;  ricordando che il vero regalo è la festa e il ritrovarsi insieme, riuniti per celebrare una nascita speciale, quella del figlio di Dio, ma anche e soprattutto quella del nuovo essere più umani dentro noi stessi. 

 

Per chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a qui, chiedendo scusa se vi ho tediato con queste mie riflessioni; siccome sono un tipo molto legato al passato e tanto nostalgico di tutto ciò che di indubbiamente bello vi faceva parte; vorrei concludere offrendovi un “regalo” sui generis, dal taglio appunto nostalgico. Un regalo cinematografico, una serie di cortometraggi d’animazione che forse alcuni di voi ricorderà e avrà avuto modo di vedere in un lontano passato.

Un regalo appropriato per queste feste natalizie e in sintonia con quel vero spirito di Natale di cui ho parlato sinora, perduto/perdibile, e senz’altro da (ri)trovare continuamente. Un dono che vorrei condividere con voi, sperando di farvi cosa gradita, perché lo considero utile nel far rievocare (almeno un po’ di) quell’innocenza fanciullesca nascosta dentro ciascuno di noi.

Sono cartoni animati di brevissima durata trasmessi in tv molti decenni fa, che ebbi la fortuna di vedere durante il periodo natalizio di ogni anno durante la mia infanzia negli anni ’80.

Ho selezionato quelli che ricordo con più piacere, e che ho tanto amato.

Cartoon datati e semplici nella grafica, ingenui ma ricchi di sentimento e immaginativa, di buoni sentimenti e sani valori; dai tratti ironici e surreali, lirici e fantasiosi.

Adatti per i più piccoli, in quanto molto educativi, ma godibili anche dagli adulti.

Li ho recuperati in questi giorni e mi hanno fatto ritornare con la mente e col cuore a quei magici momenti di infanzia quando rimanevo affascinato nel vederli per la prima volta. E ancora una volta mi hanno ritrasmesso e rievocato quell’autentico spirito natalizio, facendomi godere un po’ sia quel suo sapore unico ed inimitabile, sia un pochino di quel carico emotivo che provavo da bambino quando mi immergevo nella loro visione. Spero che sia così anche per voi. Magari molti non l’avranno neanche visti, ma vi assicuro che ne vale la pena; anche solo perché fanno parte di un mondo che oggi non c’è più, fatto di manualità e artigianalità, di fantasia e creatività, di pathos e calore umano, di quando la settima arte era ancora realizzata su pellicola (ah quando ho faticato ad accettare la “scomparsa” di quest’ultima; ad abbandonare i mitici VHS, videocassette, audiocassette, rullini, macchinette fotografiche, e tutto ciò che era splendidamente analogico…) e i film d’animazione erano genuinamente affascinanti.

Li ho messi in ordine di mera preferenza personale, e non di qualità artistica, dal primo all’ultimo; ma comunque li adoro tutti. Guardateli anche voi; e vi esorto a farli vedere pure ai vostri figli e nipotini più piccoli. Bimbi troppo abituati al cinema digitale e in 3D di oggi, il quale avrà pure i suoi pregi e punti di forza, ma che difficilmente saprà trasmettere quel fascino immortale e molto evocativo che era tipico dell’animazione del passato, così profondamente umano e umanistico.

 

P. S. :  Tra i film del periodo natalizio che amavo vedere e rivedere ogni anno quando ero bambino  durante gli anni ’80, c’erano invece (e ci sono ancora): “La vita è meravigliosa”, “La storia infinita”, “ I Gremlins”, “La storia di Babbo Natale - Santa Claus” (1985), “Mary Poppins”, “E.T.”, “The Blues Brothers”, "Una poltrona per due", “I Goonies”, “Howard e il destino del mondo”, i due “Ghostbusters” ; a cui si sono aggiunti negli anni ’90 anche “Nightmare Before Christmas”, “Edward mani di forbice”, e i dueMamma ho perso l’aereo”.

Ma tantissimi altri film qui non elencati, e molti classici della Disney, hanno allietato e continuano ad allietarmi il magico periodo natalizio…   

 

A tutta la community di FilmTv un caro Augurio di Buon Natale, e di un sereno e prospero 2025, affinché il nuovo anno non deluda le nostre rinnovate speranze...  

 

 

1)  The star of Bethlehem

 

“Bellissimo cortometraggio degli anni '50 che usa l'animazione in silhouette per raccontare la storia di Natale. Realizzato dal leggendario animatore tedesco Lotte Reiniger, che fu responsabile del film del 1926 “The Adventures Of Prince Achmed”; considerato da alcuni il primo lungometraggio animato”.

 

2)  Christmas comes but once a year

 

“Un gruppo di orfani solitari riceve dei giocattoli rotti per Natale, cosa che viene notata dal Professor Grampy. L'inventore premuroso ha l'idea di sostituire i giocattoli con altri migliori, rendendo il Natale degli orfani un giorno memorabile”.

 

3)  Rudolph the red nosed reindeer-1948

 

“Babbo Natale ha bisogno dell'aiuto di Rudolph la vigilia di Natale”.

 

4)  Santa's surprise

 

“Cinque bambini provenienti da tutto il mondo seguono Babbo Natale a casa la vigilia di Natale e decidono di dargli un aiuto extra in laboratorio”.

 

5)  Jack Frost

 

“Jack Frost arriva nella foresta, dipingendo le foglie sugli alberi, le zucche e qualsiasi altra cosa e avvisando gli animali di prepararsi per l'inverno.Un giovane orso grizzly curioso decide che vuole vedere che aspetto ha il mondo quando tutti gli altri sono in letargo. Quando il Vecchio Inverno lo coglie di sorpresa, tuttavia, ha bisogno dell'aiuto di Jack Frost per tornare a casa nel suo caldo letto”.

 

6)   Play Safe

 

“Un ragazzino sta giocando nel cortile con alcuni trenini giocattolo sotto l'occhio vigile del suo cane. Un vero treno passa e lui corre via per dare un'occhiata più da vicino. Il cane rompe la corda e insegue il ragazzino che è riuscito a salire a bordo del treno ormai immobile. Il ragazzino ha avviato il treno e si sta dirigendo verso una collisione con un altro treno. Il cane salva il ragazzino all'ultimo secondo prima che i treni si scontrino”.

 

7)  Educated Fish-1937

 

“Il 20° cartone animato della serie Color Classics dei Fleischer Studios, in cui un giovane pesce impara a prestare attenzione alle lezioni scolastiche”.

 

8)  The friendly ghost

 

“Casper si sente solo e inizia una ricerca per fare amicizia.L'unico problema è che tutti sono troppo spaventati per essere amici di un fantasma.The Friendly Ghost è un cartone animato distribuito dalla Paramount Pictures il 16 novembre 1945 come parte della sua serie di cortometraggi animati Noveltoons.

È il primo cartone animato a presentare il personaggio di Casper, l’amichevole fantasma”.

 

9)  All's fair at the fair-1938

 

“Il 25° della serie Color Classics di Fleischer Studios.  Una coppia di contadini visita l'Esposizione Universale, dove si meravigliano delle meraviglie della tecnologia moderna”.

 

10)  Little dutch mill

 

“Una variazione della storia di Hansel e Gretel, con un avaro come cattivo. La serie Color Classics è stato il tentativo dei Fleischer Studios di tenere il passo con la Disney. Questo è il secondo della serie, tutti di pubblico dominio”.

 

11)  Dancing on the Moon

 

“Un cartone animato di Fleischer nella serie Color Classics.  Coppie in luna di miele di varie specie animali intraprendono un'escursione sulla luna a bordo di un razzo. Spettacolare lo scenario lunare”.

 

Buona visione!

 

 

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati