
Holy Rosita (2024): locandina
I premi, innanzi tutto:
CONCORSO LUNGOMETRAGGI
La giuria del Concorso Lungometraggi presieduta da Margaret Mazzantini (Italia) e composta da Milcho Manchevski (Macedonia), Anne Parillaud (Francia), Giovanni Spagnoletti (Italia) e Krzysztof Zanussi (Polonia), ha assegnato i seguenti premi:
• Premio per il miglior film (20.000 euro) a: HOLY ROSITA di Wannes Destoop
• Premio speciale della Giuria IWONDERFULL (7.000 euro) a: VENA di Chiara Fleischhacker
• Premio per la miglior sceneggiatura a: L’AIGUILLE di Abdelhamid Bouchnack
• Premio per la migliore interpretazione 1: Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster in MADAME IDA
• Premio per la migliore interpretazione 2: River Gallo in PONYBOI
• Menzione a DISSIDENT di Stanislav Gurenko e Andrii Al’ferov CONCORSO DOCUMENTARI

The Return of the Projectionist (2024): locandina
La giuria del CONCORSO DOCUMENTARI presieduta da Roberta Torre (Italia) e composta da KD Davison (Stati Uniti) e Federico Gironi (Italia), ha premiato:
• Premio per il miglior film (10.000 euro) a: LE RETOUR DU PROJECTIONNISTE di Orkhan Aghazadeh
• Premio speciale della Giuria ex aequo a: I’M NOT EVERYTHING I WANT TO BE di Klára Tasovská THE BRINK OF DREAMS di Ayman El Amir, Nada Riyadh • Menzione a HIGHER THAN ACIDIC CLOUDS di Ali Asgari CONCORSO CORTOMETRAGGI
La giuria del CONCORSO CORTOMETRAGGI presieduta da Michela Cescon (Italia) e composta da Darko Peri? (Serbia) e Nicola Nocella (Italia), ha scelto così:
• Premio per il miglior film (3.000 euro) a: WALK IN di Haneol Park, per la capacità del racconto in una dimensione inaspettata con uno stile personale, impeccabile e con punte di pura poesia. • Premio speciale della Giuria a: FIRE DRILL di Maximilian Villwock • Menzione a SOMEONE’S TRYING TO GET IN di Colin Nixon
È stata una edizione di svolta, questa 42° del Festival di Torino, nato e proseguito in tutti questi anni per mettere in risalto opere prime e seconde.
La svolta di una manifestazione per sua storicità e scelta sempre piuttosto legata ai contenuti e ai linguaggi, piuttosto che alla forma e ai cerimoniali dei festival più blasonati e noti.
Ho già espresso un mio personale giudizio su questa scelta senz'altro dirompente, e forse anche "snaturante", e rimando a quel post (LUSTRINI E PREGIUDIZI) per non ripetermi inutilmente.
Aggiungo solo che iniziative illuminate e coraggiose come l'indimenticata "Notte Horror" del primo sabato festivaliero (3 horror tutti d'un fiato in piena notte inframmezzati da caffè e cornetto offerti dalla casa), piuttosto che sezioni come After hours" o "Le stanze di Rol", fecero davvero molto bene ad una partecipazione di quel pubblico giovanile tanto auspicato, ma poco visibile in questa edizione.
Per non parlare della mitica, indimenticata sezione "Onde", davvero preziosa ed imperdibile per i cinefili più tosti, tutt'altro che un ristretto gruppo di "nerd" fuori dal mondo. E ancora chicche come la retrospettiva Powell/Pressburger, la celebrazione dei "Resuscitati ciechi" di Amando de Ossorio, Barbara Steele presente ad onorare il cinema di Mario Bava, la mini retrospettiva su Giulio Questi, coinvolto nella sua ultima, commovente apparizione pubblica.
Giusto per citarne alcune tra quelle scelte che mi stanno maggiormente a cuore e che rimpiango.
Tutte iniziative geniali, originali, persino arrischiare che hanno reso grande questo festival.
Perché "vincere facile" con i tappeti rossi e qualche star un po' bolsa apparsa senza un vero costrutto, pare più che altro una fiammata di paglia destinata ad estinguersi velocemente.
Precisato ciò, il festival ha potuto contare, bisogna riconoscerlo, su una sezione del Concorso Lungometraggi mediamente di buon livello.
I selezionatori reputo abbiano effettuato una buona scelta qualitativa, anche se forse sin troppo sbilanciata sulla tematica della maternità, presente diffusamente in questa edizione anche nelle altre sezioni.
Qui di seguito stilo un riassunto del mio personale percorso cinefilo festivaliero, che diventa una occasione per esaminare la cinquantina di titoli visionati lungo questi 9 giorni interamente dedicati al cinema.
A recensioni completate, cliccando su ogni titolo sarà possibile accedere ad ogni singola impressione sui molti titoli visionati, alcuni dei quali davvero notevoli. Buona lettura.
TFF 42 - GIORNO 1:
-CORRESPONSAL, di Emiliano Serra, Arg. 2024, Concorso- 6/10
-EDEN, di Ron Howard, Usa 24, - film di apertura, 6/10
-HOLY ROSITA, di Wannes Destoop, B. 2024, Concorso - 7/10
-THE SUMMER BOOK, di Charlie McDowell, Usa/Fin. 2024 - Fuori Concorso - 7/10
42TFF: GIORNO 2:
- IL CORPO, di Vincenzo Alfieri, It.2024, Fuori Concorso - 6/10
- EIGHT POSTCARDS FROM UTOPIA, di Radu Jude e Christian Ferencz-Flatz, Rom. 2924, Zibaldone - 7/10
- NINA, di Andrea Jaurrieta, Sp. 2024, Concorso - 5/10
- UNDER THE GREY SKY, di Mara Tamkovich, Pol 2024, Concorso - 6,5/10
- EUROPA CENTRALE, di Gianluca Minucci, It. 2024, Concorso - 5/10
- MY DEAD FRIEND ZOE, di Kyle Haussmann-Stokes, Usa 2024, Fuori Concorso - 6/10
- CROCODILE TEARS, di Tumpal Tampubolon, Sing.Indon.Fr.Ger 2024, Zibaldone - 6/10
42TFF: GIORNO 3
- HO VISTO UN RE, di Giorgia Farina, It. 2024, Fuori Concorso - 4/10
- MY BEST, YOUR LEAST, di Kim Hyng-yung, Corea Sud 2024, Concorso - 6/10
- TENDABERRY di Haley Elizabeth Anderson, Usa 2024, Concorso - 5/10
- ISLA NEGRA, di Jorgue Richelme Serrano, Cile 2024, Fuori Concorso - 7/10
- WENT UP THE HILL, di Samuel Van Grisven, Australia/NZ 2024 - Fuori Concorso - 5/10
- SHAMBHALA, di Min Bahadur Bham, Nepal/Fr/Nor/HK 2024, Zibaldone - 7/10
42TFF: GIORNO 4
- THE LAST ACT, di Paymon Shahbod, Iran 2924, Concorso - 7/10
- L'AIGUILLE, di Abdelhamid Bouchnack, Tun 2024, Concorso - 7/10
- PONYBOI, di Esterban Rango, Usa 2024, Concorso - 6/10
- RIFF RAFF, di Dito Montiel, Usa 2024, Fuori Concorso - 7/10
- UN NATALE A CASA CROCE, di Pupi Avati, It 2024, Fuori Concorso - 8/10
- THE VILLAGE NEXT TO PARADISE, di Mo Harawe, Fr./Austria 2024, Zibaldone - 7/10
42TFF: GIORNO 5
-THE BLACK SEA, di Derrick B. Harden e Crystal Moselle, Usa 2024, Concorso - 6/10
- DISSIDENT, di Stanislav Gurenko e Andriy Al'ferov, UK 2024 - 7,5/10
- PARADIS PARIS, di Marjanne Satrapi, Fr. 2024 - Fuori Concorso - 3/10
- HERE'S YIANNI, di Christina Eliopoulos, Usa 2024, Fuori Concorso - 3/10
- TERRITORY, di Àlex Garlán, Sp 2024, Zibaldone - 8/10
- L'AMORE CHE HO, di Paolo Licata, It. 2024, Zibaldone - 7/10
42TFF: GIORNO 6:
- KASA BRANCA, di Luciano Vidigal, Br. 2024, Concorso - 7/10
- n-Ego, di Eleonora Danco, It. 2024, Concorso, 5/10
- LES BARBARES, di Julie Delphy, Fr. 2024, Fuori Concorso - 6/10
- THE ASSESSMENT, di Fleur Fortuné, Ger./U.K. 2024, Fuori Concorso - 4/10
- NERO, di Giovanni Esposito, It 2024, Zibaldone - 6/10
- PELLE DI SERPENTE, di Sidney Lumet, Usa 1959, retrospettiva Marlon Brando - 8/10
42TFF: GIORNO 7
- VENA, di Chiara Fleischhacker, Ger. 2024, Concorso - 6,5/10
- MADAME IDA, di Jacob Møller, Dan 2024, Concorso - 7/10
- THE RULE OF JENNY PEN, di James Ashcroft, NZ 2024, Fuori Concorso - 6/10
- NIGHTBITCH, di Marielle Heller, Usa 2024, Fuori Concorso - 4/10
- AMICHEMAI, di Maurizio Nichetti, It. 2024, Zibaldone - 7/10
42TFF: GIORNO 8
- WALTZING WITH BRANDO, di Bill Fishman, Usa 2024, Film di chiusura - 4/10
- DISSIDENT, di Stanislav Gurenko e Andriy Al'ferov - UK 2024, Concorso, 7,5/10
- WOMAN OF GOD, di Maja Prettner, Slov. 2023, Concorso Doc. - 5/10
- THE SHEPHERD, di Zhao Yufei, Cina 2024, Concorso Doc.- 8/10
- THE QUICK AND THE DEAD, di Sam Raimi, Usa 1995 - 8/10
42TFF: GIORNO 9:
- Brando e documentari in concorso: possibile che in una retrospettiva di richiamo, che traina un festival e celebra i 100 anni dalla nascita di uno tra gli attori più celebri mai esistiti, venga scelta e proiettata la versione per il mercato americano, all'epoca censurata e mutilata del noto film Queimada di Pontecorvo (reintitolata Burn), anziché il film originale, integro e non massacrato?!? ....
- QUEIMADA, di Gillo Pontecorvo, Fr/It 1969, Retrospettiva Brando - 8/10
- VIVA ZAPATA, di Elia Kazan, Isa 1952, Retrospettiva Brando - 8,5/10
- IMMÉMORIAL, CHANT DE LA GRAND NUIT, di Béatrice Kordon, Fr. 2024, Concorso Documentari - 7/10
- THE SILENCE OF LIFE, di Nina Blazin, Slovenia 2024, Concorso Documentari - 5/10
- THE MEN (IL MIO CORPO TI APPARTIENE) di Fred Zinne man, Usa 1950, Retrospettiva Brando - 8/10
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A presentare in sala The Assessment c’era una delle selezionatrici del festival, Martina Barone. La quale, con un certo apprezzabile piglio nonché entusiasmo, si è lasciata andare a un prolungato discorso sulle riflessioni che il film avrebbe suscitato, sul film stesso invero raccontando un po’ troppo, sulle connessioni vere o presunte con altre opere, sul “fil rouge” della maternità non ricercato ma su cui evidentemente “i cineasti e le cineaste invitano a rivedere le proprie posizioni” ecc.. Insomma, un lungo sermone/pippone che personalmente già a metà mi aveva stancato. Non ero il solo dato che, appena la suddetta aveva finito di parlare, un ***signore*** dalla seconda o terza fila, prima le ha intimato un “ZITTA!”; poi, a seguito della comprensibile reazione dell’oratrice, lo stesso ha declamato, ad alta voce (io ero in nell’ultimissima fila, dall’altra parte quindi della sala):
“IO SONO QUI PER VEDERE IL FILM, NON PER SENTIRE LE TUE STRONZATE!”.
Si palesa qualche timido applauso, seguiti da qualche “buuu” indirizzati al simpatico tizio peraltro accerchiato fino al buio della sala: Mistero sul suo destino. Dovrebbero farci un film.
Tutta la mia solidarietà al tizio! :-D
La presentazione di un film può essere un elemento molto importante (e ne so qualcosa come puoi immaginare) e può rappresentare (anzi, deve rappresentare) un valore aggiunto alla visione, ma è importante che sia attinente al film e, soprattutto, breve e coincisa. Al limite le considerazioni le possiamo rimandare a fine visione con un bel dibattito (anche se sono ben consapevole che fare cinefroum al TFF non sia cosa molto agevole...).
Se la presentazione è invece l'occasione per ammorbare il pubblico presente con supercazzole oppure, peggio, per andare a esprimere proprie opinioni "politiche" (cosa di francamente non si sente il bisogno) allora è giusto che il pubblico ti spernacchi :-)
Grazie Greg del tuo resoconto. Che comunque, anche complice di quella situazione grottesca che hai raccontato, meritava a tutti gli effetti un post tutto suo e non una coda a questo mio. Peccato non esserci riusciti a vedere. Ci riproveremo il prossimo anno, sempre a Torino, magari al Tohorror :-)
Grazie, Fabio. E grazie Greg. In Italia, sono decisamente troppi i festival pieni di lustrini (se non hai almeno un "nome" soldi non ne prendi e senza non si fanno i festival) per cui i contenuti sono ormai fuori dalle considerazioni dei selezionatori (che ostentano altro). Quest'anno sono stato anch'io selezionatore in un festival "necessario" e mi sono reso conto di quanti prodotti non arrivano ad essere visti (non che ne avessi bisogno, eh: ma è stata una bella conferma) , per cui leggere rece di prodotti che non vedremo mai è sempre bello. Ma ciò che traspare da alcuni vostri voti, cari amici, è la straordinaria differenza tra il cinema italiano e quello estero: nei festival maggiori (Cannes, Venezia) questa differenza è più sottile, perché vi giocano quei (pochi) campioni in grado di tenere testa a opere fuori della nazione; nei festival minori (Torino è sempre stato un festival importante ma di nicchia) questa differenza emerge in tutto il suo "malessere" e ci riconduce al punto iniziale: ci serve un cinema che sia più allargato, stratificato, non preda dei soliti noti (ad esempio, a soli 39 anni, con almeno tre flop colossali alle spalle, Giorgia Farina ha già diretto 4 lungometraggi!, altrettanti corti!, documentari e altro senza mai crescere: ed è un difetto del nostro cinema) , soprattutto che inizi a guardare al presente, non stereotipato (tutti i film su Napoli, nessuno escluso, lo sono, anzi escluso uno, "Vittoria", guarda caso prodotto da Nanni), soprattutto che sia coraggioso e non prono ai ricatti della svariate film commission presenti sul territorio. Scusate lo sfogo. Un abbraccio a voi.
Ciao ragazzi, ho letto con piacere (e dispiacere per il mesto presente del Tff) i vari contributi di Fabio e i commenti qui sopra di Gregorio.
Premesso che la "crisi" del Tff viene da lontano, che già prima del Covid viveva una fase preoccupante di stagnazione (non certo per noi che ci divertivamo un sacco), subito dopo è tutto peggiorato in maniera irreversibile, un passo via l'altro.
Un po' riguarda tutti (leggo sempre i commenti di Fabio da Roma, dove si evince come la nuova disposizione della programmazione finisca per penalizzare la fruizione di chi fa i salti mortali per tentare di non perdersi nulla), sembra quasi che conti più il web della sala, particolare che penalizza più di altri un evento urbano che puntava tantissimo sulla partecipazione diretta, anche da parte di chi si vedeva un film a casaccio nel tempo libero.
Ora, capisco (sarebbe meglio dire che provo a capire) il senso di certe direttive ma poi che te ne fai di un "successo" sul web (aggiungo pure che per la prima volta quest'anno ho visto molti servizi sulla Rai) se poi i numeri dei biglietti staccati rimangono questi? Cosa pensi di ottenere in futuro? E poi, questo futuro esiste veramente?
Personalmente, non avevo il tempo disponibile per seguire tutto il Festival, tuttavia avevo pensato di fare un salto per un paio di giorni. Poi vedo che - ancora una volta - non ci sono gli abbonamenti (fa così schifo premiare chi ti vorrebbe seguire in modo assiduo?), che le sale sono poche (mai capito come funziona questo centro di costo ma mi tocca farmene una ragione) e che la programmazione s'incastra pure male.
Nello specifico, aggiungo pure che un minimo di identità andrebbe preservata, anche solo per distinguersi dalla concorrenza (si cade troppo a valle di Venezia e Roma per (s)copia(zza)re, con meno soldi, certe formule cumulative), per cui una sezione horror al Tff NON DOVREBBE MAI MANCARE (scusate il maiuscolo ma va sottolineato) e non credo proprio che, in questo caso, si tratti di costi (il segmento è quello più sguarnito a certi livelli).
Poi, per quanto mi riguarda, ormai sono diventato un pessimista cronico, ma spero sempre in un guizzo, anche se non mi pare ci siano le condizioni (qui e su temi più rilevanti) e la volontà di cambiare rotta.
:)
Daniele, ciao. Pur da "remoto" hai riassunto alla perfezione lo stato comatoso delle cose.
"sembra quasi che conti più il web della sala": sembra, eh, giusto un filino.
Se poi ci aggiungiamo gli articoli che blaterano di "grandi numeri" (puntualmente ripostati sui social da Base, con codazzo al seguito, ma non dal canale ufficiale), il quadro è completo.
Così è (anche se non ci pare).
Per me credo il TFF si chiude qui (sticazzi, ovvio), perlomeno ho potuto godere della visita alla stupenda mostra su HR Giger (grazie come sempre all'infaticabile Roberto).
Mi "accontenterò" del meno luccicante e redcarpetoso TOHorror.
Ciao.
Ciao ragazzi, a ripensare ai bei tempi passati al Torino Film Festival mi rende ancora più malinconico leggere i vostri resoconti. Peccato...
A chi lo dici......Un saluto :-)
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