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Donne al cinema, episodio 2: Audrey Hepburn
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Audrey nasce a Ixelles, vicino a Bruxelles il 4 maggio 1929, sembra che ripercorrendo il suo albero genealogico si possa trovare anche Edoardo III di Inghilterra.

La sua famiglia era agiata e quindi poté presto cominciare i suoi studi di danza, anche se spesso, per il lavoro del padre dovette spostarsi in vari paesi europei.

Audrey Hepburn e la guerra

Suo padre era un simpatizzante nazista e ben presto abbandonò la famiglia per seguire il suo sogno, Audrey lo ritrovò a Dublino e lo aiutò a sostentarsi fino alla sua morte nel 1939

Per paure delle ripercussioni naziste cambio nome in Edda Van Heemstra (cognome della mamma) perché il suo vero nome e cognome aveva un suono troppo anglofono.

Durante il periodo di occupazione nazista in Olanda, la Hepburn diventò ballerina a tutti gli effetti, facendo anche spettacoli per raccogliere fondi per i movimenti di opposizione al nazismo, in questa ottica fece anche da staffetta per i partigiani olandesi.

audrey hepbrun

Dopo lo sbarco in Normandia, la situazione precipitò e la carestia la costrinse a mangiare quel che trovava e ciò li creò vari problemi di salute che si portò avanti anche negli anni seguenti.

La sua carriera

Una volta finita la guerra, la sua carriera ebbe inizio con dei musical a teatro, il suo primo film fu “One Wild Out” di produzione britannica. Quindi durante le riprese di “Vacanze a Montecarlo” la grande scrittrice Colette la volle per la trasposizione teatrale del suo romanzo “Gigi”.

Il successo arrivò con la pellicola “Vacanze Romane”, inizialmente la produzione voleva Elisabeth Taylor nel ruolo di protagonista, ma dopo il provino di Audrey scelsero proprio l’attrice di origini belghe.

Durante la lavorazione del film, Gregory Peck che era coprotagonista, chiamò il suo agente per chiedere che il nome della Hepburn fosse in risalto come il suo perché disse: “Sono abbastanza intelligente da capire che questa ragazza vincerà l’Oscar nel suo primo film e sembrerò uno sciocco se il suo nome non è in cima, insieme al mio.” La profezia si avverò e Audrey Hepburn vinse il suo primo oscar.

E da qui partì il suo grande successo a Hollywood recitando in pellicole come: Sabrina, “Cenerentola a Parigi”, Storia di una monaca, Sciarada, Colazione da Tiffany, My Fair Lady e molti altri.

Poco dopo i quaranta anni, con la nascita del secondo figlio, decise di ritirarsi dalle scene, o quasi, partecipando ancora a qualche film come “Robin e Marian” con Sean Connery e rifiutando pellicole come “L’esorcista”.

Audrey e la filantropia

Si dedicò molto all’aiuto umanitario verso bambini anche attraverso l’UNICEF diventandone così ambasciatrice, e di ritorno di uno dei tanti viaggi in Somalia, scoprì di avere un male incurabile. Morirà nel sonno il 20 gennaio 1993 a 63 anni.

Il figlio, subito dopo, creò la “Audrey Hepburn Children’s found”association”  che aiuta nella scolarizzazione in Africa.

audrey hepburn

Audrey ebbe varie storie d’amore, e, al suo funerale oltre agli amici Roger Moore e Alain Delon, parteciparono anche i due ex mariti Mel Ferrer e Andrea Dotti, e il grande amico Hubert de Givenchy, che con lei aveva creato una grande affinità nel campo della moda e del look.

La bellezza di Audrey

La sua eleganza, l’ingenuità e la freschezza, resero Audrey Hepburn una delle donne più affascinanti del 900.

Audrey ha saputo rimanere sé stessa, nel lavoro, nella vita, con i grandi personaggi (anche lei cantò “Happy Birthday President” a Kennedy), con la sua famiglia, con i suoi amori: ed è questo che la rendono una donna da imitare, scoprire ed amare.

La sua bellezza dell’anima, prima che del fisico, le hanno permesso di indossare capi meravigliosi, ma anche di rendere meraviglioso qualunque capo indossasse.

Quando le chiesero di rivelare i suoi segreti di bellezza, Audrey Hepburn scrisse questo bellissimo testo che venne poi letto al suo funerale.

“Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.

Per avere uno sguardo amorevole, cerca il lato buono delle persone.

Per avere un aspetto magro, condividi il tuo cibo con l’affamato.

Per avere capelli bellissimi, lascia che un bimbo li attraversi con le proprie dita una volta al giorno.

Per avere un bel portamento, cammina sapendo di non essere mai sola, perchè coloro che ti amano e ti hanno amato, ti accompagnano.

Le persone, ancora più che gli oggetti, hanno bisogno di essere riparate, viziate, risvegliate, volute e salvate: non rinunciate mai a nessuno.

Ricorda, se mai avrai bisogno di una mano, le troverai alla fine di entrambe le tue braccia. Quando diventerai anziana, scoprirai di avere due mani, una per aiutare te stessa, la seconda per aiutare gli altri.

La bellezza di una donna non è nei vestiti che indossa, nel suo viso o nel suo modo di sistemare i capelli. La bellezza di una donna si vede nei suoi occhi, perchè quella è la porta aperta sul suo cuore, la fonte del suo amore.

La bellezza di una donna non risiede nel suo trucco, ma la vera bellezza in una donna è riflessa nella propria anima. È la tenerezza che da’ l’amore, la passione che essa esprime.

La bellezza di una donna cresce con gli anni”

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