
Da sempre interessati a ragionare sul punto di vista dell’essere umano e sulle categorie del cinema, la coppia composta da Martina Parenti e Massimo D’Anolfi arriva in sala con un film-saggio diviso in 3 capitoli, attraverso cui i registi mettono in discussione la visione antropocentrica con cui osserviamo ciò che ci circonda, invitando lo spettatore ad aprirsi verso nuove dimensioni dello sguardo.
Bestiari offrirà uno spaccato storiografico e teorico sulle modalità con cui l’uomo ha filmato l’esistenza e il movimento degli animali da quando esiste il cinema, mandando un forte messaggio ecologista che analizza il ruolo dell’essere umano come prevaricatore all’interno dell’ordine naturale.
Erbari discuterà il nostro rapporto col mondo vegetale e con lo studio della vita biologica, dedicandosi alla lenta contemplazione della vita delle piante e usando materiale d’archivio e di catalogazione per mostrare la nostra vicinanza a questa dimensione della natura.
Lapidari toglierà ogni forma di didascalia e di parola, mostrando l’intervento umano sulla fine della vita stessa e interrogandosi sui fossili come simbolo della morte e del futuro del cinema stesso.
Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI e presentato all’81esima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia, Bestiari, Erbari, Lapidari è anche un film a cui FilmTv è particolarmente legato perché facente parte della selezione di Anima & Corpo, progetto che supporta la distribuzione nelle sale di opere che ci aprono verso le nuove possibilità del cinema e che consideriamo meritevoli di essere viste, discusse e amate.
Anche il progetto social della community, F For Filmtv, offre il suo sostegno all’operazione, attraverso una puntata in cui Maurizio Bauduino e Lorenzo Sartor disquisiscono dell’opera monumentale di D’Anolfi e Parenti.
Link rapidi:
00:00 Introduzione all’opera
07:24 Biologia del cinema
11:05 Bestiari: il potere del dispositivo
14:50 Contraddizione tra forma e contenuto
16:22 Fucili e trofei
19:06 Immagine animale e sguardo umano
22:22 Lirismo del film
24:24 Realismo e pragmatismo dell’immagine
26:30 Umanismo e Anti-antropocentrismo
30:00 Erbari: stillness, movement, editing
33:40 Sull’archiviazione e la catalogazione
36:20 Olocausto vegetale
37:30 Umano troppo umano
40:46 Oltre l’individuale
43:10 Contro le retoriche ecologiste
45:30 Lapidari: materia e immagine
56:00 Conclusioni
Qui trovate la lista aggiornata delle proiezioni che fanno parte del tour con cui Massimo D’Anolfi e Martina Parenti presentano al pubblico il loro nuovo film
Qui trovate un'ulteriore recensione in forma scritta del film a cura di Maurizio Bauduino
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E qui alcune mie considerazioni.
...appena finiranno di comparire nuovamente i banner in maniera ininterrotta sul sito, ricomincerò a scrivere anch'io qui, su film.tv. Ora, purtroppo, e anche per indirizzare gli amici, mi è impossibile: pubblicità - e audio irrefrenabile - a tutto spiano.
Ah, hai iniziato anche tu a scrivere newsletter eh! Bravo caro Maurri. La tua analisi è molto sensata, anche se non induce all'ottimismo. Negli altri Paesi europei com'è la situazione del cinema indipendente? Ci sono più spiragli per emergere?
Sì. Sarebbe stato bene allungare l'articolo e analizzare il confronto con altri paesi. Ma io parlo prevalentemente (o quasi "solo") del cinema italiano, ovunque ne scriva. E quindi ho preferito evitare raffronti. Ps soprattutto perché in altri paesi molti strumenti - crowdfunding, progetto Media, investitori - sono più diffusi e radicati nel contesto artistico. In Italia, il cinema è da sempre una faccenda pubblica e questo oscura il cinema "alternativo".
Conosci il film "Gli Ospiti" di Svevo Moltrasio? Ne parlai qui sul sito:
https://www.filmtv.it/film/233194/gli-ospiti/recensioni/1038982/#rfr:film-233194
Realizzato col crowdfunding!
Caro Luigi, ho letto approfonditamente la tua rece. E, come hai sottolineato, il budget risicato non ha certo aiutato. Ma il punto è che questo è quanto si riesce a fare con il crowdfunding, in Italia. Negli Usa è ben diverso, e anche altrove c'è una maggiore sensibilità. Detto questo, so chi è Svevo Moltrasio ma non sapevo granché de "Gli ospiti". Grazie per la preziosa segnalazione. Ps mi piacerebbe scriverne, scrivere ancora, intervistare anche amici che hanno fatto film con due soldi, insomma, allargare lo sguardo oltre ai figli di Castellitto, De Sica e c.
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