Tumore dolce e benigno di tua madre, spremuto [partorito, e maciullato; NdR] nell’afa umida dell’estate, e ora grumo di sangue, orecchie e denti da latte.
http://www.fabriziodeandre.it/faber/wp-content/uploads/2016/03/Sidun.pdf
«Sidone è la città libanese che ci ha regalato oltre all'uso delle lettere dell'alfabeto anche l'invenzione del vetro. Me la sono immaginata, dopo l'attacco subito dalle truppe del generale Sharon del 1982, come un uomo arabo di mezz'età, sporco, disperato, sicuramente povero, che tiene in braccio il proprio figlio macinato dai cingoli di un carro armato. Un grumo di sangue, orecchie e denti da latte, ancora poco prima labbra grosse al sole, tumore dolce e benigno di sua madre, forse sua unica e insostituibile ricchezza. La piccola morte, a cui accenno nel finale di questo canto, non va semplicisticamente confusa con la morte di un bambino piccolo, bensì va metaforicamente intesa come la fine civile e culturale di un piccolo paese: il Libano, la Fenicia, che nella sua discrezione è stata forse la più grande nutrice della civiltà mediterranea.»
Album Version (1984)
Live (1984)
Live (1998)
Anniversario:
- Ottobre 2023: //www.filmtv.it/post/39168/dull-meat-racket
- Maggio 2024: //www.filmtv.it/post/39291/mi-gaza-es-tu-gaza--the-zone-of-less
- Agosto 2024: //www.filmtv.it/post/39326/dare-i-numeri
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Sempre 40 anni "dopo", ma anche su Tiro e Beirut: https://youtu.be/gM7CfrnXxyU
Ben poco da aggiungere.
Medio Oriente – Decima Hamas
Yahya Sinwar è morto “per sbaglio” il 17 ottobre, ucciso da soldati delle Forze di difesa israeliane che non avevano idea che lui fosse davvero lì né che lui fosse proprio lui. Come sembra ormai inevitabile per questa epoca, la sua morte è diventata anche un contenuto di internet: le foto del cadavere diventate l’ossessione di medici forensi dilettanti, il video che ritrae i suoi ultimi istanti di vita visto ovunque. Yahya Sinwar è morto, e il minimo che si possa dire di lui è che è uno dei pochissimi uomini a cui è spettato il privilegio di morire come sono vissuti: in mezzo alle macerie che ha contribuito a creare.
Politica – La zona di disinteresse
Era il finale che tutti sapevano sarebbe arrivato, compreso (ovviamente) l’autore della storia. Tutto si può dire di Giorgia Meloni tranne che sia una donna ingenua o una politica inetta, quindi resta la domanda: perché tutto questo? Perché esporsi al pubblico ludibrio, all’umiliazione in piazza, perseguendo un obiettivo chiaramente irrealizzabile ma soprattutto inutile? Davvero l’Italia è un Paese ormai così stanco di se stesso da avere bisogno del mortificante spettacolo della deportazione di 16 persone in Albania per sentirsi meglio? Forse è davvero questa la spiegazione di tutto: il piacere perverso di esercitare la propria forza sulla debolezza altrui. Ma tutti i piaceri perversi, si sa, sono concessi per poco: questo, in particolare, per cinque giorni.
Visto com'è finita in Albania, chissà che il governo non decida di fare dell'immigrazione un reato universale come la gestazione per altri. Almeno quella decisione resisterebbe più di 5 giorni prima di essere annullata da un Tribunale.
https://www.rivistastudio.com/gestazione-per-altri-reato-universale/
Forse una cosa c'è.
Penso invece che si possa affermare che Giorgia Meloni "sia una donna ingenua o una politica inetta", ma questo non significa che non stia pasturando e gettando l'amo (invece che pescare a strascico o con le bombe a mano) e che le sue mire siano "ben" altre.
In un mondo di scemi...
Va beh, due, per gli smemorati selettivi.
Tradotto (e non redatto) alla buona con Google Chrome (aperto apposta) perché l'MT di Mozilla Firefox è imbarazzante.
ISRAELE STA CERCANDO DI RIDURRE AL SILENZIO I PLAESTINESI DI GAZA.
Ancora oggi l'esercito israeliano applica la politica di Yitzhak Rabin "rompere le ossa", e lo fa con fucili di precisione.
Di Jasbir Puar e Ghassan Abu-Sitta.
Pubblicato il 31 marzo 2019.
All'inizio di quest'anno, la Commissione d'inchiesta del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che durante la Grande Marcia del Ritorno , iniziata il 30 marzo 2018, i cecchini israeliani hanno sparato intenzionalmente contro civili che non rappresentavano un pericolo per loro: hanno colpito manifestanti, medici, giornalisti, disabili e persino bambini.
Il rapporto sulla situazione di febbraio 2019 dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) afferma che 266 abitanti di Gaza sono stati uccisi dall'inizio della marcia. Ma le morti civili sono solo una parte della storia. Il rapporto evidenzia anche il fatto che in poco meno di un anno, 29.130 persone, più dello 0,01 percento della popolazione della Striscia di Gaza , sono state ferite. Di queste, 6.557 hanno riportato ferite da arma da fuoco e nell'89 percento (5.183) di questi casi, sono stati colpiti gli arti inferiori.
Durante le proteste, proiettili da cecchino, progettati per uccidere un bersaglio a una distanza di oltre un chilometro, sono stati sparati sui dimostranti da appena un paio di centinaia di metri, causando ferite devastanti. I pazienti con tali ferite di solito necessitano di cinque o nove interventi chirurgici prima che le loro ferite possano guarire e il loro trattamento richiede un minimo di due anni per essere completato. Secondo la Limb Salvage Unit del Ministero della Salute di Gaza , ci sono tra 800 e 1.200 giovani palestinesi attualmente in attesa di un intervento di chirurgia ricostruttiva a Gaza.
All'inizio di questo mese, Medici senza frontiere (conosciuti con le iniziali francesi, MSF) ha tenuto un incontro di esperti a Bruxelles per discutere dell'onere di fornire interventi di chirurgia ricostruttiva a questi pazienti. Ironicamente, alla fine del primo giorno dell'incontro di MSF, il 22 marzo, altri 181 palestinesi erano stati feriti a Gaza, alcuni dei quali da proiettili veri.
Durante l'incontro di MSF, i chirurghi palestinesi del più grande ospedale di Gaza, Shifa, hanno descritto come la maggior parte dei feriti dei cecchini israeliani siano stati colpiti nella parte inferiore della coscia/parte posteriore del ginocchio, dove un singolo proiettile può danneggiare nervi, arterie e l'articolazione del ginocchio tutti in una volta. La prevalenza di tali ferite difficili da curare, che ricordano quelle subite dalle vittime della "ginocchiatura" dell'Irlanda del Nord durante i Troubles, dimostra come i cecchini israeliani sparino non solo per immobilizzare temporaneamente i loro obiettivi, ma anche per infliggere danni a lungo termine.
Circa il 30 percento di queste ferite da arma da fuoco porta a infezioni batteriche alle ossa, complicando ulteriormente un processo di trattamento già estenuante. Nell'era dei batteri multifarmaco-resistenti (MDR), trattare queste infezioni è sia difficile che costoso.
Secondo l'OMS, nell'ultimo anno a Gaza sono state eseguite 124 amputazioni a seguito di ferite riportate durante la Grande Marcia del Ritorno. È probabile che questo numero aumenti nei prossimi giorni, poiché le ferite da arma da fuoco infette possono deteriorarsi rapidamente e rendere gli arti irrecuperabili, nonostante i migliori sforzi dei professionisti medici.
Prima dell'inizio della Grande Marcia del Ritorno un anno fa, le ripetute guerre di Israele a Gaza avevano lasciato migliaia di palestinesi con disabilità legate alla guerra. Queste ferite, proprio come quelle dell'anno scorso, sono il risultato di una versione tecnologicamente avanzata della famigerata politica "rompete le ossa" perseguita dall'ex ministro della Difesa Yitzhak Rabin durante la prima Intifada: oggi, le ossa palestinesi vengono rotte non con mazze e mani nude, ma con fucili da cecchino.
Questa politica di mutilazione intenzionale dei manifestanti e di creazione di un'epidemia di disabilità serve a diversi scopi del colonialismo israeliano.
In primo luogo, mette a dura prova l' infrastruttura sanitaria palestinese, già in rovina. Il 14 maggio 2018, ad esempio, durante le proteste contro il trasferimento dell'ambasciata statunitense a Gerusalemme, le forze israeliane hanno ferito così tanti palestinesi (oltre 1.300) in 10 ore che il sistema sanitario è stato completamente sopraffatto e gli ospedali di Gaza hanno esaurito i posti letto, costringendo i medici a dimettere i pazienti in anticipo.
In secondo luogo, grava sulle famiglie palestinesi già in difficoltà, che non solo perdono il capofamiglia quando uno dei loro membri rimane mutilato, ma devono anche prendersi cura di lui o di lei e trovare fondi aggiuntivi per coprire le spese mediche.
Terzo, mutilando i tentativi di soffocare lo spirito di resistenza dei palestinesi che protestano, evitando al contempo le critiche internazionali per l'uccisione di massa. Creando una catastrofe umanitaria, Israele è in grado di riformulare il dibattito globale sui diritti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, da quello della liberazione nazionale e della lotta anti-apartheid a una delle esigenze mediche di una popolazione afflitta. La necessità di provvedere a un gran numero di persone disabili consolida ulteriormente le modalità di dipendenza dagli aiuti.
L'anno appena trascorso è stato una testimonianza del coraggio sfrenato del popolo palestinese a Gaza. La comunità internazionale, purtroppo, ancora una volta, li ha delusi, rafforzando ulteriormente il senso di impunità di Israele che alimenta i suoi crimini.
Nonostante questo fallimento, la determinazione dei palestinesi di Gaza nel porre fine a un blocco medievale durato oltre 12 anni, che ha privato un'intera generazione del suo potenziale, spinti dalla convinzione di meritare una vita migliore e più dignitosa, passerà agli annali della storia come testimonianza dello spirito umano.
(Le opinioni espresse in questo articolo appartengono agli autori e non riflettono necessariamente la posizione editoriale di Al Jazeera.)
https://www.aljazeera.com/opinions/2019/3/31/israel-is-trying-to-maim-gaza-palestinians-into-silence
Gli autori dell'articolo:
- https://jasbirkpuar.com/
- https://en.wikipedia.org/wiki/Jasbir_Puar
- https://en.wikipedia.org/wiki/Ghassan_Abu-Sittah
- https://ilmanifesto.it/il-chirurgo-palestinese-abu-sitta-espulso-dalla-francia
- https://ilmanifesto.it/ghassan-abu-sitta-a-rafah-nessun-beneficio-militare-lobiettivo-e-il-massacro
La canzone ha 40 anni, tutta questa storia era già attualità 40 anni fa (e pure molto prima). Una storia in cui comunque non esistono buoni e cattivi ma un sacco di responsabilità sparpagliate tra le parti in conflitto e non solo.
Mi permetto di consigliare l'ottimo libro di Marco Travaglio uscito recentemente e in cui viene fatta una eccellente sintesi della questione.
Ciao Gianni, sì, lo dice il titolo stesso del mio post...
E del resto non c'è alcun bisogno di tornare all'Antico Testamento (anche se il suo Dio è più che mai d'attualità e le sue risate riempiono i cieli), o un filino più indietro, sino a Ubeidiya e Gesher Benot Ya'aqov, tappe e crocevia fondamentali della prima diaspora del genere Homo (non ancora sapiens, ma habilis e/o ergaster e/o erectus) fuori dall'Africa, per saper distinguere le AZIONI buone da quelle cattive (dalle quali non si scappa, ché prima o poi la Storia ti prende, anche da morto), le une e le altre compiute, in proporzioni variabili, lungo ogni latitudine e longitudine.
La geografia è anche destino, e "Get Your Filthy Hands Off My Desert", come diceva quello, un paio d'anni prima di De André e C.C.C.P., riassume bene il ridicolo esemplare delle comuni sorti in gioco.
E proprio per questo nei commenti ho voluto riportare tanto un elzevirocchiello di quei fighetti bimbocosi di Rivista Studio quanto l'articolo "cronachistico" (2018, con Begin e anche Sharon resisi defunti, ma sempre il Likud al potere, 1300 civili manifestanti feriti in mezza giornata dall'azione indiretta di Trump e da quella diretta sempre di Netanyahu) co-firmato da Puar ed Abu-Sitta.
Concordo infine sul consigliare ai più la lettura del libello Paper First - a incominciar dal titolo, che definisce giustamente i due nemici reciproci col nome di uno Stato (di diritto) e di un popolo senza nemmeno una nazione - che, al meglio, può stimolare il volerne sapere di più, punto per punto, approfonditamente.
Robotalpe, tunnel, Gaza, faraoni, Kafka, bombe: https://medusanewsletter.substack.com/p/talpe
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