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Rai e Mediaset: fiction, reality o film?
di orsotenerone
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Siamo oramai a metà settembre avanzato e la programmazione di rai e Mediaset sono partiti, con tutti i classici programmi: tra reality, programmi del dolore e fiction.

La gente si divide tra chi vuole sapere chi sta con chi al GF (è palese che è una fiction in tempo reale e nulla di ciò che fanno e dicono è reale), tra quelli che pensano a quale pacco aprire (come dice Marta Suvi: ” non propongono nemmeno più programmi con quiz e domande”) e quelli che cercano i programmi dove si macina cronaca nera, arrivando oltre i limiti della decenza.

E poi abbiamo le fiction: sulla rai ne sono partite tre: “Kostas” con Stefano Fresi, “Sempre al tuo fianco” con Ambra Angiolini e infine “Brennero”.

Tre fiction qualitativamente simili e con caratteristiche tecniche pressochè uguali, sia dal punto di vista registico, che fotografico, come il montaggio.

Stessa cosa per l’interpretazione con Stefano Fresi e Ambra, buoni attori, ma che calati nelle mediocri fiction non riescono a dare il massimo.

Prima di parlarne, ovviamente ho voluto vedere le tre fiction, altrimenti non mi sarei permesso di discuterne: scrivere e parlare per sentito dire è la più grande cazzata che si possa fare.

Tutti questi prodotti (reality, cronaca nera, fiction e quiz senza domande) hanno un loro costo e una loro produzione più o meno lunga.

RAI E MEDIASET ECCO UNA IDEA

Quindi perché non usare quegli slot per proporre cicli di film? Non si parla di fare cicli di film iraniani o di pellicole da quattro ore o sperimentali, ma film più semplici, se così vogliamo dire.

Ad esempio, un ciclo su Richard Gere, sul mondo fantasy, su Anna Magnani. O ancora pellicole per famiglie, ciclo sulle guerre oppure sulla moda, ecc.

La risposta è sempre la stessa: in tv fanno quello e qualcosa bisognerà pure vedere no? Ma in tv fanno questo perchè c’è una richiesta per questi programmi, per queste trasmissioni.

E’ anni che la mediocrità di fiction e varietà la fa da padrona, però non è sempre stato cosi. Per capirlo basta vedere le teche rai di Raiplay, dove abbiamo sceneggiati con le contropalle, varietà che si potevano chiamare cosi ma anche programmi di cultura come ad esempio il viaggio in India di Rossellini.

Eh no, non parlo da Boomer, ma parlo da persona che sta riflettendo su questa televisione. Sia chiaro ognuno è libero di vedere ciò che gli pare, senza essere giudicato.

Però sarebbe bello che crescesse il tasso di cultura, il tasso di curiosità (non per il macabro) e questo i film lo potrebbero fare, ma abbiamo noi la mentalità e la voglia di accettare questo genere di programmazione?

Non sarebbe meglio più film e meno fiction banali (ad un passo dal cielo, ecc.) e programmi senza senso e finti (il GF, I pacchi, la tv del dolore, ballando con le stelle, ecc.) che noi ci ostiniamo a pensare siano veri, per non fare la figura dei fessi?

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