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F For Filmtv: un bilancio
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Inside Out 2 è il miglior esordio al botteghino della storia del cinema d’animazione. Il sequel del capolavoro del 2015 di Pete Docter, uscito il 14 giugno negli Stati Uniti e il 19 giugno in Italia, è un vero e proprio toccasana per le sale, soprattutto quelle italiane: dopo aver inanellato 1 milione di euro con le sole anteprime del 18 giugno, ha già incassato, nel nostro Paese, più di 18,5 milioni di euro in meno di una settimana divenendo il miglior esordio dalla pandemia e superando il debutto di Spider-Man: No Way Home del dicembre 2021. Più di 2 milioni di spettatori hanno dato puro ossigeno alle sale italiane, da mesi in difficoltà dopo una lunga serie di flop, il più deludente dei quali era stato Furiosa: A Mad Max Saga che non aveva superato i 2 milioni di euro di incasso (Mad Max: Fury Road nel 2015 chiuse a 3 milioni di euro).

A salvare frequentemente gli esercenti negli ultimi mesi, un po’ come faceva sui campi di calcio da subentrato il grande Julio Ricardo Cruz detto El Jardinero, erano state le riproposizioni di film storici ritornati sul grande schermo in occasioni di restauri o anniversari, da La haine – L’odio a Scarface, da Donnie Darko a Perfect Blue. Ma non di solo passato si può vivere e il trionfo dell’ultimo film Pixar è un ottimo segnale in vista di un’estate che, tra campionati europei di calcio (caro Luciano, deciditi tra difesa a 3 e difesa a 4, le nostre coronarie chiedono pietà) e Olimpiadi, sembrava destinata a non essere particolarmente fortunata per la frequentazione dei cinema.

Se è ancora troppo presto per capire la portata di Inside Out 2 (al momento ha sorpassato Dune: Part Two ed è a 729 milioni di dollari di incasso globale: miliardo in vista?) e della sua influenza sugli altri titoli in programmazione in estate, stagione tradizionalmente ostica al netto delle arene all’aperto (che però non hanno mai spostato percentuali importanti), è, invece, sempre più chiara l’irresistibile attrattiva che film in grado di entrare nell’immaginario collettivo esercitano sulle masse. C’è chi parla di brand cinema (lo stratosferico successo di The Super Mario Bros. Movie, i vari capitoli della saga di The LEGO Movie), chi sottolinea l’importanza delle IP (proprietà intellettuali non necessariamente fumettistiche o supereroistiche: si pensi alla vera e propria sfilata targata Warner in Space Jam: A New Legacy, che in Italia arrivò incassare quasi 3 milioni in un periodo nero) ma sta di fatto che, oggi, al pubblico generalista serva qualcosa di concreto e tangibile per affollare le sale. Se, fino a pochi anni fa, era sufficiente il logo “Pixar Animation Studios” per richiamare l’attenzione di un pubblico vastissimo, oggi non è più così: Inside Out 2 è il primo chiaro successo della casa di Emeryville dai tempi di Toy Story 4 nell’estate 2019. Dopo la fruizione domestica su Disney+ per motivi pandemici di Onward, Soul, Luca e Turning Red (questi ultimi tre hanno visto il grande schermo italiano per brevi finestre tra marzo e aprile 2024), i flop di Lightyear nel 2022 e di Elemental nel 2023 avevano proiettato ombre lunghe sul futuro di una delle case di produzione più importanti al mondo.

Non è facile comprendere i meccanismi socio-antropologico-cinematografici sottesi al successo o fallimento al botteghino. Quel che certo è che sia divenuto impossibile riuscire a parlare di cinema oggi senza fare riferimento anche a contenuti non strettamente cinematografici. Sul settimanale Filmtv la rubrica Mancia competente è appuntamento fisso mentre le riflessioni di portali come CineGuru Screenweek sono ormai sempre più preziose per capire l’andamento del mercato.

Nel suo piccolo, in questi mesi, anche F For Filmtv, il podcast della community di Filmtv nato il 1° gennaio 2024 dopo un lunghissimo periodo di gestazione, ha provato a ragionare su questi aspetti. Carmine Marzano (Antisistema) ha fatto leva sulle contraddizioni socio-politiche di C’è ancora domani per portare avanti le proprie argomentazioni nel dibattito con Simone Trevisiol (IlGranCinematografo), il quale non ha mancato di ripagarlo con la stessa moneta quando si è trattato di analizzare il (secondo lui mal scritto) personaggio di Penelope Cruz in Ferrari. Lorenzo Curti (Stanley42) e Isaia Silvano (Genga009), davanti all’oggetto misterioso Il ragazzo e l’airone, non hanno potuto fare a meno di contestualizzare la poetica di Hayao Miyazaki in ambiti sociologici, economici e produttivi arrivando ad anticipare persino il Festival di Cannes: lo Studio Ghibli non avrebbe vinto la Palma d’Oro Onoraria a maggio 2024 senza il grande produttore Toshio Suzuki. Sulla stessa falsariga si sono mossi Aronne Togni (DeathCross) e Lorenzo Malasoma (inthemouthofEP) quando hanno dovuto toccare con mano l’eredità della saga horror Saw. Elia Abbondanza (Eliaabbondanza), nelle due puntate su L’appartamento e Accadde una notte realizzate col sottoscritto, ha dimostrato quanto il cinema classico americano sia più forte di ogni luogo comune: alzi la mano chi, prima di ascoltarlo, fosse a conoscenza del vero padre putativo che battezzò la strana coppia Jack Lemmon-Walter Matthau o del filone cupo e polemico di certa filmografia di Frank Capra, tutt’altro che supino alle dinamiche di mercato e al sentire comune della sua epoca. Se l’horror ha fatto capolino più volte (la retrospettiva su Romero targata Aronne-Elia; le interviste agli utenti Undying e Maghella), è perché agita spettri che non sappiamo neanche abitino le nostre esistenze. Esistenze che Maurizio Bauduino (Maurizio_Bauduino) ha più volte scandagliato nell’accezione più rigorosamente filosofica del termine, muovendosi tra Il cacciatore di Michael Cimino e due capolavori di Andrej Tarkovskij, Stalker e Andrej Rublev, coadiuvato nel primo caso da Carmine e nel secondo dal veterano Stefano Scaramuzzo (steno79) che, dopo essersi concesso in un’intervista al sottoscritto, ha messo al servizio del podcast la sua competenza (imitatelo!).

Un podcast in cui il thriller fincheriano è stato sviscerato in ogni suo sanguinolento e postmoderno riverbero da Lorenzo Curti e da Giorgio Burani (CineNihilist), il quale non ha mancato di coniugare la propria passione per il mondo delle serie tv (qui trovate un suo scritto vergato di nostalgia per una modalità di racconto che ha segnato il suo approccio audiovisivo: d’altronde chi sa solo di cinema non sa niente di cinema) con l’amore per la fantascienza d’autore (la retrospettiva sulla saga del Pianeta delle scimmie in ben due parti: più di 3 ore di analisi). E, si sa, chi ha a cuore le sorti del nostro pianeta non poteva esimersi dal regalare al podcast un approfondimento su Oppenheimer, dominatore non solo del botteghino mondiale ma anche degli Oscar 2024.

Un podcast che, pur tra piccoli e grandi problemi, ha permesso di concretizzare quello spirito di collaborazione tra i migliori critici professionisti d’Italia, quelli della rivista Filmtv, e i migliori appassionati di cinema d’Italia, radunati nel sito Filmtv.it, auspicato sin da quel 1° gennaio 2022, quando Tiche Italia riaccolse entrambe le realtà nella stessa casa. A testimonianza di ciò, ben tre puntate speciali hanno visto la partecipazione di membri autorevoli della rivista, a partire dal direttore Giulio Sangiorgio che ha dialogato con Aronne su Scarface, passando per Nicola Cupperi che ha colto l’assist di Lorenzo Curti per tracciare una ricognizione storico-cinefila di Perfect Blue e finendo con Fiaba Di Martino che, con l’aiuto di Lorenzo Sartor (Leman, che già aveva dimostrato sensibilità a tematiche di stretta attualità nella sua analisi, in compagnia di Simone, di Povere Creature!), ha fatto emergere la straordinaria carica sovversiva di La Haine – L’odio.

Un podcast che ci ha permesso di scoprire quanto il cinema abbia inciso nella vita di chi ha scritto pagine memorabili della storia di questa community, da Maurizio Giordano (Maurri63) a Stefano Detoni (Baliverna), e che si è preso il lusso di concedersi anche puntate più smaccatamente teoriche, come la riflessione di Simone e del sottoscritto sull’utilità e il ruolo delle classifiche cinematografiche o come il raffronto tra il lavoro di Jonathan Glazer in La zona d’interesse e la perpetrator fiction della narrativa contemporanea sul quale Lorenzo Curti, cogliendo gli spunti di Simone, ha tenuto una vera e propria (non è il caso di essere modesti) lectio magistralis interdisciplinare.

Un podcast che ha raccolto, dal 1° gennaio ad oggi, più di 34.500 visualizzazioni (circa 826 ore di ascolto) su YouTube, che ha un pubblico principalmente femminile (57,7%) a dispetto dei pregiudizi di chi contestava la casuale e non volontaria composizione esclusivamente maschile (donne che ci leggete e ascoltate: iscrivetevi alla community!), e che ha donato al canale YouTube di Filmtv ben 119 nuovi iscritti in appena 6 mesi.

Un podcast che adesso si prende una pausa.

Ma che tornerà, con più entusiasmo di prima, il 2 settembre.

Al netto di qualche sorpresa nel mentre ;)

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