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Sentirsi meno soli
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Con una frequenza che si è intensificata da quando Netflix ha stretto le maglie della condivisione delle password limitando gli accessi sospetti e multipli e che è ulteriormente cresciuta con gli aumenti dei prezzi degli abbonamenti, gli appassionati di cinema e serie con cui mi confronto si pongono sempre più spesso la fatidica questione: ho troppi abbonamenti streaming. Poi però la risposta si incarta in una sensazione empirica. Perché nessuno vuole davvero mettersi lì con carta e penna a prendere nota di quello che realmente guarda sulle piattaforme giorno per giorno per poi tirare le somme alla fine del mese e vedere quale abbonamento ha davvero pieno senso. Il processo decisionale può però essere aiutato dalla cronologia delle visioni reali che molte piattaforme mettono a disposizione, anche se sono un po’ nascoste.

Funzioni che si rivelano utili per tirare davvero le somme e che spingono il nostro livello di consapevolezza al di là della sensazione, spesso puramente empirica, che si basa sul fatto che magari apriamo le nostre applicazioni tutte le sere ma poi non guardiamo granché. Naturalmente la funzione non è facile da raggiungere perché le piattaforme contano anche sulla nostra sensazione di inadeguatezza di fronte alla tecnologia. E sulla nostra solitudine che, da quando è iniziata la lenta introduzione degli abbonamenti singoli ribassati grazie agli spot - pratica che ormai è stata sdoganata da praticamente tutte le piattaforme consolidate - esprime perfettamente il nostro esser diventati spettatori sempre più soli e frammentati.

Questo spostamento degli spettatori verso la visione solitaria è il riflesso di profondi cambiamenti sociali che hanno a che vedere più con la mobilità delle persone e con i cambiamenti delle composizioni familiari che con mere logiche di ottimizzazione dei ricavi e dei margini degli operatori internet. Ma di certo ha a che vedere anche con una certa strategia che ha iniziato a prendere piede a partire da Netflix molto tempo fa, quando da un giorno all’altro vennero tolte di mezzo centinaia di migliaia di recensioni e rating degli utenti.

Sembra un’era geologica veramente remota e molti abbonati attuali potrebbero non esserne neanche a conoscenza ma su Netflix, fino a dieci anni fa, si potevano leggere le recensioni degli altri utenti. Poi, quando Netflix ha iniziato a produrre Original, ossia show e film con capitali propri e non prodotti licenziati, per evitare la pratica del “review bombing”, decise di eliminare le recensioni e, successivamente, anche i voti medi degli utenti, perché l'oggettività dei voti aggregati rischiava di danneggiare la percezione della qualità del catalogo a disposizione.

Una scelta che da editore di questo sito non posso neanche concepire ma evidentemente dal punto di vista della piattaforma ha moltissimo senso se considerate che neanche Amazon, che ha al suo interno l’immenso patrimonio di IMDB permette agli utenti di vedere voti medi o reviews nell’interfaccia di Prime Video.

E così, di sottrazione in sottrazione, siamo arrivati ad oggi, nello scenario attuale in cui tutti gli operatori preferiscono spingere per avere spettatori singoli davanti a singoli schermi, scollegati da tutti gli altri. Anche quando questi altri prendono la forma di semplici aggregazioni di voti.

La missione di questo posto e della rivista che ne costituisce l’ossatura si fonda sulla conoscenza della comunità di spettatori unita al contenuto prodotto da professionisti. Crediamo che l’unione di dati statistici e l’abitudine alla lettura e al confronto ci renda spettatori migliori e più consapevoli. Non si tratta di essere banalmente d’accordo o in disaccordo con una recensione o con un voto medio, ma di mettere insieme tutti gli elementi possibili per decidere che, magari, certi prodotti meritano di essere visti anche se hanno un voto basso o anche se raccolgono recensioni non lusinghiere, a patto che siano ben argomentate, a patto che sappiano offrire una visione.

I voti e le recensioni di filmtv.it sono sempre qualcosa di più che semplici indicatori, sono lo specchio di un modo di intendere l’intratttenimento che cerca di contrastare la solitudine verso la quale siamo inesorabilmente spinti.

Il fatto che voi passiate da queste parti prima di scegliere un film da guardare in tv o in streaming o prima di andare al cinema, è indice del desiderio di uscire dalla bolla.

Voi che siete qui, voi che leggete questa newsletter, voi che offrite i vostri voti e coltivate la vostra videoteca e le vostre watchlist, sappiate che sarete premiati. Stiamo lavorando ad una versione aumentata di filmtv.it che metterà insieme tutti i nostri patrimoni e che terrà sempre in considerazione tutto il cinema che avete visto. Anche quello meno effervescente. Nel frattempo, non dimenticatevi di votare tutto.

Copertina dedicata a Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos che esce nelle sale questo weekend e al quale auguriamo di essere oggetto di molte discussioni.

Chi lo vede lo può votare qui.

Avviso ai naviganti: lunedì pomeriggio dalle 14,30, per un paio d'ore, il sito sarà in manutenzione a causa di un importante aggiornamento sistemistico.

p.s.
E no, non mi sono dimenticato!
Potete consultare la vostra personale cronologia di Netflix seguendo queste indicazioni.
Per Prime Video invece le indicazioni sono qui.

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