La mostra dedicata a Brassaï a Palazzo Reale (Milano) è stata davvero affascinante, dato che le sue fotografie non solo catturano l'essenza di Parigi in un periodo particolarmente vibrante della sua storia, ma riescono anche a trasmettere l'atmosfera e lo spirito di un'era. Brassaï ha reso immortale il volto notturno e misterioso di Parigi, tanto amato anche nei film come "Midnight in Paris" di Woody Allen. L'opera di Brassaï, con le sue esplorazioni dei bassifondi urbani, dei caffè alla moda, dei grandi boulevards e degli interni bohémien, si collega perfettamente con l'atmosfera di "Midnight in Paris", dove il passato e il presente si fondono in un dialogo continuo.
Il film di Woody Allen e l'opera di Brassaï condividono una sorta di connessione attraverso il tempo, dove le figure storiche dell'arte e della letteratura emergono come personaggi vivi e influenti. Gil, il protagonista del film, attraversa le soglie del tempo e si trova a conversare con icone come Hemingway e Fitzgerald, così come Brassaï ha immortalato attraverso la sua fotografia gli artisti del suo tempo, rendendoli perenni testimoni di un'era di straordinaria effervescenza culturale. Quanto l'arte e la cultura di un'epoca possano influenzare la percezione e la rappresentazione di una città è un tema che Brassaï ha esplorato magnificamente, proprio come Woody Allen nel suo film.
La notte, secondo Brassaï, trasforma il nostro modo di vedere e sentire il mondo, il velo della quotidianità si solleva e ciò che è nascosto o represso ha la possibilità di emergere. Questa visione romantica e misteriosa della notte si riflette profondamente nel concetto alla base del film di Allen. La luce del giorno illumina tutto in modo omogeneo, lasciando poco spazio all'ambiguità o al mistero.
Con l'arrivo della notte, però, la situazione cambia radicalmente. L'oscurità nasconde i dettagli e le forme che di giorno sono familiari e riconoscibili. Nell'ombra, i contorni si sfumano, gli oggetti perdono la loro nitidezza abituale e tutto sembra acquisire un'aura di mistero.
In "Midnight in Paris", la notte non solo altera la percezione del protagonista, ma trasforma letteralmente la sua realtà, trasportandolo in un altro tempo. Ecco che la notte diventa un portale, un luogo di transizione che permette a Gil di sfuggire alla sua insoddisfazione presente e immergersi nelle epoche d'oro dell'arte e della letteratura che ha sempre idealizzato. Il fascino per la notte misteriosa lega insieme il fotografo e il cineasta, entrambi catturati dall'idea che dopo il tramonto si aprano nuove dimensioni della creatività e dell'esplorazione umana. Attraverso le sue lenti, Brassaï trasfigura le strade di Parigi in labirinti di luci soffuse e ombre danzanti, catturando momenti di vita quotidiana che, sotto il manto dell'oscurità, si caricano di un fascino misterioso. Le sue fotografie non sono mere rappresentazioni, sono piuttosto esplorazioni profonde dell'anima della città, che svelano la dualità tra la vivacità del giorno e la seducente tranquillità della notte. Ogni immagine è un racconto, ogni angolo di strada un capitolo di un romanzo visivo che Brassaï scrive con la luce e le ombre. Similmente, Midnight in Paris di Allen porta lo spettatore in un viaggio attraverso il tempo, dove la magia di Parigi a mezzanotte agisce come chiave per porte segrete che si aprono su epoche passate. Il protagonista, Gil, varca soglie temporali che lo conducono a vivere incontri surreali con alcuni dei più grandi artisti e scrittori del ventesimo secolo, evocando così la stessa magia brumosa e onirica che permea le fotografie notturne di Brassaï. La Parigi di Brassaï è una città che vibra di una vita nascosta, dove anche il più banale degli angoli stradali può trasformarsi in un teatro di drammi silenziosi e incontri fortuiti. È una Parigi che, come nel film di Allen, si rivela solo a coloro che sono disposti a perdercisi dentro, a lasciarsi sedurre dai suoi misteri. La camera di Brassaï disegna scene cariche di emotività, dove la luce sembra fluire come un fiume argentato, delineando forme e figure che sembrano emergere direttamente dal tessuto della notte. Entrambi, artista e regista, condividono una visione romantica e al tempo stesso realistica di Parigi, una città che non si limita a vivere nel presente ma che è un luogo dove il passato non è mai realmente passato e il presente è solo un preludio a ciò che può ancora accadere.
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