Dalle parti di Bomarzo, non troppo lontano dal famoso parco dei mostri, ce ne è un altro che meriterebbe di essere visitato, quello delle cascate di Chia. Ci sono cerri e roverelli, a cui si alternano cespugli di biancospino e pungitopo, in un’atmosfera quieta e magica. Poi ci sono alcuni sentieri.
Percorrendone uno si arriva a delle piccole cascate, un’area piena di antica meraviglia e proprio qui Pasolini girò la scena del battessimo di Gesù nel Vangelo secondo Matteo. Oltre a lui, questa zona è stata il set scelto da altri registi, per alcune sequenze dei loro film: Mario Monicelli per l’Armata Brancaleone, Dino Risi per il Profeta, Sergio Citti per Casotto, solo per citare i più famosi. Continuando a camminare le rocce si fanno più grandi, si incrociano rovine di antichi mulini e grotte etrusche, c’è la presenza di qualcosa di mistico, di arcaico, di perduto eppure ancora vivo.
Torniamo indietro e ci dirigiamo verso l’antica torre di Chia. Un luogo amato da Pasolini, tanto che ne divenne il proprietario e ci fece costruire una casa. Ancora adesso è una residenza privata (aperta al pubblico solo tramite prenotazione telefonica) e ci piace immaginarcela come se Pier Paolo fosse ancora dentro di essa, a scrivere e pensare, lontano da tutti e da tutto.
“Probabilmente se non avessi trovato un posto eccezionalmente bello (una torre in un bosco di querce su una vallata) non mi sarei mai deciso ad andare ad abitare spesso in campagna. La decisione è stata estetica, non pratica. A cose fatte, mi sono accorto che si tratta in realtà di un ritorno. La mia infanzia è stata tutta paesana e campestre. Inoltre da nessuna parte riesco a lavorare così bene come in quel posto di querce così perfettamente arcaico. A lavorare, dico, non a vivere. Io amo vivere in una grande città”
C’è un bel libro di fotografie di Dino Pedriali, a testimoniare le attività di Pasolini fra le mura e le vetrate di questa abitazione. Alcune lo ritraggono alla macchina da scrivere o a disegnare sul pavimento, altre completamente nudo, steso sul letto, a leggere un libro.
Luoghi di cinema, luoghi di immaginazione, luoghi diventati parti di pellicole, luoghi in cui possiamo ancora passeggiare, fantasticando sui film del passato, su quelli ancora da fare. Viaggi della mente, da compiere in silenzio, con lentezza, nel ricordo e all’ombra di un grande scrittore e regista. Fra gli echi delle sue parole sparse tra gli alberi e questa dolce malinconia a guidarci il cuore.
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