LA TIGRE VESTE DI NERO ovvero il film che cercavamo e che mancava da tempo agli appassionati degli italici thriller anni '70. Eh sì, dopo uno sfolgorante inizio che cita Dario Argento (i guanti di pelle nera, il cappellaccio e il rasoio? I pedinamenti de L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO? Gli omicidi di TENEBRE? Tutto questo e molto altro ancora?) l'interessante mediometraggio diretto da Luca Pincini e tratto da un bel racconto ("L'inquietante nottambulo", nella raccolta "Buio rosso", pubblicato da Lampi di Stampa) dell'ormai noto Parrucchiere del Brivido Roberto Ricci (che si ritaglia un brevissimo cameo hitchcockiano), visto in anteprima in alcuni festival e rassegne nel periodo di Halloween e dal primo novembre disponibile in streaming su YouTube, si snoda in un intricato intreccio di ipotesi (chi sarà il maniaco tra i sospettati?), coloratissimo splatter che ricorda il periodo d'oro dei corti e mediometraggi indipendenti di inizio anni '90 (fin dai simpatici titoli di testa molto fumettistici per poi continuare con i video densi di blobbissime interiora) e delle riviste Acme ("Splatter", "Mostri", etc...) con derivati e belle location da cineturismo. Finale, come ovvio, a sorpresa. Quasi quaranta minuti di grande divertimento. Dulcis in fundo una interessante e tutt'altro che banale critica a questi tempi moderni troppo "social". Molto bella, e perfettamente intonata alle situazioni descritte, la colonna sonora del gruppo The Killz. Effetti speciali e visivi a cura dello stesso Luca Pincini e Pamela Brega. Sì, è proprio il film che volevamo. Non vediamo l'ora di vedere quindi il prossimo lavoro tratto dalle opere del nostro Parrucchiere (VIOLETTA RESTI, adattamento cinematografico del romanzo "La bambina delle violette", il cui libro apre giusto la prima inquadratura di questo LA TIGRE VESTE DI NERO). Bravi ragazzi, continuate così, questo è fare del bene al cinema italiano!!!

Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematorafico, Verolengo, Wikipedia.