I cani sono tornati prepotentemente alla ribalta (e non nel senso che vi siano pessimi attori) fin dal titolo in Dogman ovviamente ma i più fedeli amici dell’uomo (così dicono) non mancano né nel film del maestro Scorsese né in Anatomia di una caduta. Proprio in queste settimane si è discusso della durata appropriata di un’opera: confesso che non avevo mai visto Rosemary’s baby e le 2 ore e passa mi sono volate, non è accaduto lo stesso per Killers of flower moon che ho trovato eccessivamente lungo. In entrambi i film le donne sono vittime, per fortuna che da allora le cose sono cambiate … Più stimolante rispetto a quest’ultimo, mi è parso il film della Triet anche se l’eliminazione di qualche passaggio avrebbe forse giovato. Sono rimasto colpito dal monologo del padre in auto rievocato dal figlio davanti al giudice: ha toccato corde sensibili per chi ogni giorno deve fare i conti con la disabilità di un famigliare. Giamma il prossimo anno diventerà maggiorenne ci vede bene ma non parla e quando tutti gli spettatori si sono seduti e le luci si spengono si quieta: cineterapia? M’illudo nel luogo delle illusioni per antonomasia. Per rimanere a Cannes e dintorni, mi sono gustato, per modo dire e per fortuna solo sul piccolo schermo, Titane: pensavo che al termine del film la star partorisse una Duna perchè la mia amata e compianta Ritmo 60 non se la sarebbe davvero meritata. Un cane è pure il protagonista della scena finale dell’ultimo film di Polanski.Il suo primo film negli States io e la mia famiglia ce lo siamo goduti matinée al Fulgor, domenica scorsa. Pensare a quello che sarebbe successo solo un anno dopo in Cielo Drive fa una certa impressione. Uscito dalla sala, mi è tornato alla mente il ricordo risalente a 30 anni fa quando andai a rendere omaggio al feretro di Fellini nella piazza a due passi da quel cinema. All’epoca avevo 20 anni e non ero consapevole della sua grandezza: solo per citare alcuni titoli non a caso, 1953 i vitelloni, 1963 8 e ½, 1973 Amarcord, lo stesso anno in cui El conde comincerà a sorvolare il Cile. Qui l’animale che s’imporrà sarà il condor.
Oggi 4 novembre niente di nuovo dal fronte orientale, in Ucraina ci si
ammazza qua e là
Ci fottono i preti, i pope, i mullah
L'ONU, la NATO, la civiltà
Bella la vita dentro un catino
Bersaglio mobile di ogni cecchino
ma questi versi erano dedicati a tutt’altra guerra, tutt’altra storia o forse no.
Sull’altro di fronte quello occidentale, quanti sono i migranti in attesa di un POS? Non è una questione di bancomat nè dicredit card.
In questo shabbat, rimettiamo i nostri debiti al Drugo noi fortunati in attesa della sua visione la prossima settimana.
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