L'angolo del libro / 11
Colpo d'osceno - Autori e personaggi del fumetto horror erotico italiano (*****) di Davide Barzi / Cut - Up edizioni
"Se qualcuno sceglie di fare un fumetto per poter comunicare le proprie fantasie, la propria comicità, o perché no, il proprio disagio, perché noi personaggi dovremmo considerarci inferiori a chi lo fa attraverso il cinema, o i libri, o il teatro? I sentimenti che può provare chi fa fumetti sono forse inferiori a quelli degli altri? E le sue esperienze hanno meno significato? Non credo. Un fumetto può essere bello o brutto, piacere, o non piacere, ma sarà sempre il frutto nato dall'esigenza di raccontare. E come tale va trattato." (Giacomo Bevilacqua)
"Nel 1972 la rivoluzione sessuale procede impetuosa. In alcuni ambienti della cosiddetta controcultura si spinge per un inserimento della pornografia nel circuito culturale ritenuto 'normale'. È in questo clima che un ex parrucchiere del Queens, Gerard Damiano, realizza il primo film pornografico legale, Gola profonda. Costata venticinquemila dollari, la pellicola arriva a guadagnarne cento milioni (seicento con i proventi dell'home video). La protagonista, Linda Susan Boreman (nota però agli spettatori come Linda Lovelace), celebre per un'incredibile performance orale, diverrà anni dopo una paladina della difesa della donna, in opposizione frontale all'industria pornografica. Nel fumetto erotico italiano è l'anno della scissione tra i due soci creatori del fenomeno (Giorgio Cavedon e Renzo Barbieri, n.d.r.), con uno sdoppiamento delle proposte editoriali che è manna per i cultori del genere. In seguito a divergenze con il socio Cavedon in merito alla linea da seguire con la Ediperiodici, Barbieri fonda dapprima la Segi, una sorta di avamposto, una soluzione ponte, per poi varare in totale autonomia la Edifumetto a partire dal gennaio del 1973. I personaggi storici rimangono a Cavedon, quindi Barbieri ha necessità di lanciare nuove property per ritagliarsi una buona fetta di un mercato che conosce bene. Capacità immaginativa, fiuto commerciale e talento nel creare personaggi e trame non gli mancano di certo, i collaboratori adeguati a sostenerlo in questa rifondazione nemmeno. Va da sé che, in un profluvio di proposte, non tutte le nuove testate poi possono incontrare il gradimento del pubblico e/o un successo duraturo. Di quel primo roster superano i cento numeri soltanto quattro serie; in ordine crescente, si tratta di Playcolt (128 uscite dal novembre 1972 all'aprile 1979), Wallestein (133 numeri dall'aprile 1972 all'aprile 1982), Lando (204 numeri dal giugno 1973 al febbraio 1984) e Zora la vampira (288 albi dal settembre 1972 al settembre 1975), decana e vincitrice incontrastata di questa speciale classifica. Horror ed erotismo si confermano quindi un binomio vincente. E Zora, assieme all'altro personaggio che riesce a doppiare il centinaio di uscite (nel caso della succhiasangue quasi a triplicarlo), è tra i titoli che maggiormente si imprimono nell'immaginario popolare, tanto da divenire oggetti di citazioni postmoderne che li tramandano ai posteri, anche a quelli che mai hanno preso in mano uno di questi albi: il gruppo musicale Elio e le storie tese, nel 1992, nel brano Supergiovane canta così: "I giovani limonano felici esaminando giornali tipo Lando, che ritornano alla luce dopo un'era di arbitrario oscuramento"; è del 2000 invece il film Zora la vampira, che per quanto abbia solo il titolo della serie Edifumetto, è la dimostrazione della passione dei suoi sceneggiatori e registi, i fratelli Marco e Antonio Manetti, per i fumetti, tanto che vent'anni dopo verrà loro affidata la realizzazione del primo film dedicato a Diabolik dopo quello firmato da Mario Bava nel 1968."
Questa precisa, dettagliata, interessante analisi arriva pari pari dalle pagine di una nuova proposta editoriale targata Cut - Up, la stessa casa editrice che ha dato alle stampe "Bellissime e perverse - Le sexy eroine del fumetto horror ed erotico italiano", a cura degli infaticabili Antonio Tentori e Fabio Giovannini. Ideologicamente segue la monumentale opera di Luca Mencaroni, editore e autore di un impressionante lavoro di catalogazione e riscoperta ("Immaginario Sexy"), suddiviso in 5 preziosi e bellissimi volumi che ripropongono, cronologicamente, tutte le copertine dei fumetti per adulti. Tentare un'analisi organica e sensata di queste indimenticabili serie - ghettizzate come "popolari e sconvenienti" (ma a ben cercare, si scopre, anche d'Autore) - che, tra la fine degli anni Sessanta e sino a oltre il 2000, hanno letteralmente invaso le edicole, non è cosa semplice data la sterminata quantità di albi prodotti. Colpo d'osceno, di Davide Barzi (sceneggiatore al servizio della "Sergio Bonelli Editore"), benché non rappresenti il primo tentativo di riportare alla luce una produzione per lungo tempo sottovalutata, sorprende per l'approfondita, pertinente, comparazione tra cinema e fumetto, limitata al settore horror (l'autore ci racconta curiosi anedotti su Terror, Oltretomba, Lucifera, Lo scheletro, Wallestein, Biancaneve, sulle sensuali vampire e/o sexy eroine che rispondono ai nomi di Jacula, Zora, Sukia, Yra, Naga, Ulula e sui migliori disegnatori coinvolti nel processo artistico: Romanini, Magnus, Frollo, Montanari, Tacconi). Certo, quella qui analizzata è una piccolissima parte dell'immenso universo targato Edifumetto ed Ediperiodici ma, finalmente, qualcuno ha avuto la pazienza e la capacità di sviluppare ulteriormente il pur prezioso lavoro di catalogazione fatto da Mencaroni, cercando di mettere in rilievo puntuali riferimenti tra i due media (cinema e fumetto). Tentare questa strada ardua, in salita, piena di ostacoli nel 2023, ossia in un periodo in cui, a livello artistico in generale, sembra non esserci più spazio per temi "controcorrente" (i generi sexy e horror, negli ultimi anni, perlomeno a livello di fruizione cinematografica ed editoriale, hanno subìto un'involuzione di contenuto e soprattutto grafica che ci ha riportati a prima degli anni Sessanta), merita tutta la nostra attenzione. Non è annunciato un seguito, ma pare scontato se il progetto incontrerà l'interesse del pubblico. Colpo d'osceno, oltre a rievocare quel periodo magico ben considerato dalle centinaia di migliaia di lettori dell'epoca (corredato con riproduzioni di pubblicità di terze e quarte di copertina, tavole a fumetti e manifesti cinematografici), è scritto in maniera vivace, divertente, e può essere molto apprezzato anche da chi, per età anagrafica, fosse completamente a digiuno della materia trattata.
Fabio Piccioni: uno sceneggiatore al servizio di cinema e fumetto
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