Questo appuntamento del giovedì è un po' diverso dal solito.
Non è un cambiamento stabile o definitivo ma un esperimento con cui voglio provare a rispondere ad una questione: filmtv.it ha tante anime e voi lettori ne siete al tempo stesso il riflesso e la matrice.
Se scegliere un unico argomento alla settimana nel quale scendere verticalmente è una scelta identitaria non esente da rischi, anche l'ambizione di accontentare tutti può essere parimenti velleitaria. D'altro canto sul nostro sito accadono ormai tante cose e credo che sia giusto e interessante provare a proporre, in questo nostro unico appuntamento settimanale, un numero di stimoli maggiore, una serie di segnalazioni che cerchino di fornire spunti almeno nei tre ambiti principali di cui filmtv.it si occupa; film e serie in Tv, streaming e cinema in sala. Il tutto corredato dagli articoli e dai contributi che vengono pubblicati a cadenza quotidiana sia dalle firme del settimanale che dalla nostra Community. Quindi, iniziamo e poi si vedrà.
La fine di un mondo
La domanda, e il dubbio, che fornisce lo spunto per il titolo di quest testo sono contenuti nell'articolo di Marzia Gandolfi che affronta, nella cornice della rubrica settimanale Aurora, la sigla e l'incipit di una delle grandi serie tv che si sono concluse in questo 2023 (ma ci sarebbero anche questa e questa).
Un minuto e quaranta secondi. Sono titoli lunghi per una serie eppure non ‘skippiamo intro’ perché le immagini e la musica che aprono ogni episodio di Succession esercitano su di noi una potente fascinazione. Mélange di “home movie” vintage, di grattacieli e schermi, di giornali e rotatorie, di cascata sinfonica, Mozart e Beethoven contro percussioni elettroniche, l’opening credits di Succession fa eco all’essenza stessa della serie, una storia vecchia come il mondo: una famiglia che si fa a pezzi per il potere. E il dominio, in cui lo esercitano e lo perdono, è presto detto, è un’evidenza davanti ai nostri occhi: è l’impero dei media.
Inizia così il nuovo Aurora ed è un piacere di pura lettura che appaga sia chi la serie Sky non l'ha ancora vista sia chi si trova già in lutto serrato per la sua fine, la fine di un mondo.
Stasera in Tv
Quando si è trattato di decidere, molti anni fa, cosa fare dell'archivio delle messe in onda televisive, quello che alimenta il servizio su cui molti di voi atterrano tutte le sere a partire della 19, c'è stato un breve dibattito tra chi optava per liberarsene e chi riteneva che un giorno tutto ciò ci sarebbe stato utile. E così è andata: lo abbiamo tenuto.
Quindi, ora, ci troviamo con quasi una decina d'anni di dati tv e sappiamo, quindi, con una discreta precisione (discreta, non infallibile), quante volte un certo film è passato in tv e dove. Ora stiamo meditando di rendere disponibile questo dato, in forma sintetica, direttamente nella scheda del film e nelle liste dei programmi. Perché se è vero che, soprattutto sul digitale terrestre free, i palinsesti tendono a ripetersi parecchio è anche vero che, ogni tanto, sbarca nella programmazione qualcosa di sorprendente che meriterebbe di essere evidenziato subito, a colpo d'occhio. E non parlo, solamente, delle cosiddette Prime Tv.
Venerdì 9 alle 01,45 su Rai 3- è prevista la messa in onda di Personal Shopper di Olivier Assayas, Prix de la mise en scéne (ex aequo con Cristian Mungiu per Un padre, una figlia) al Festival di Cannes 2016. Un piccolo evento, notturno, che mi piace introdurre con l'attacco della recensione più votata dagli utenti della community, quella di M Valdemar.
Scrittura che tende a dare a forma, e conformazione, tangibilità, all'invisibile, all'astratto, alla natura sfuggente e inafferrabile delle cose. Alle presenze che sono intorno a noi. Tutto è calcolato, ragionato, freddo (come sempre nel cinema di Assayas): Maureen è, letteralmente, rappresentazione/estensione dentro lo schermo del pensiero/esercizio filmico del demiurgo/burattino. La donna è, essa stessa, presenza fantasmatica e manifestazione spiritica lungo i meandri e i raccordi di una messinscena ideale e cerebrale: al colpo/ai colpi dell'apparizione (dall'aldilà? Non importa) corrispondono stati progressivi di uno sperdimento interiore, di un'indeterminatezza preda di eventi e circostanze sempre più oscuri, inquietanti, avvolti nella materia viscosa del turbamento.
Anche se c'è qualcosa di molto azzeccato nella scelta dell'orario, perché Personal Shopper rientra tra quelle pellicole che, viste di notte, avvinghiano lo spettatore in una specie di legame unico e viscerale, se decidete che la messa in onda notturna di Rai 3 non fa per voi o se arrivate su questo testo troppo tardi, potete comunque vederlo in abbonamento su Prime Video.
Stasera NON in tv.
Con lo stesso strumento mi sono anche messo a verificare alcune proposte della piattaforma gratuita Plex e ho scoperto che, da qualche settimana, è visibile una buona versione (lingua originale con sub in inglese) di Drugstore Cowboy, un film che non mi risulta essere mai passato in tv negli ultimi cinque anni. Lo affido alle parole della recensione equilibrata di supadany, storico contributor di filmtv.it.
Il Gus Van Sant prima maniera rimane, secondo me, un regista interessante, ma ritengo anche che molti dei suoi lavori legati a questa fase della sua carriera non siano così forti da potersi garantire una “vecchiaia” cinematografica di allori sicuri, o almeno non pari all’entusiasmo che suscitarono alla loro uscita (da ragazzino mi sembravano il bengodi). Ciò non toglie che meritino comunque di essere inquadrati in funzione della data di realizzazione e che comunque un film come questo rimanga piuttosto valido nel suo complesso anche senza considerare questo aspetto.
La lettura continua qui ma se vi va di verificare con mano se l'opera di Van Sant ha retto bene al tempo (il film è del 1991) questo è il link per la visione gratuita del film su Plex.
Da rivedere, in tv o in streaming
Anche se Arancia meccanica non ha certo sofferto in questi ultimi anni di scarsa visibilità, la lettura dell'articolo di Andrea Pirruccio - che si occupa da qualche mese della rubrica Overlook (quando le case hanno un ruolo da protagonista) - mi ha offerto uno spunto originale (e un motivo in più) per riguardare con maggiore attenzione la sequenza che si svolge nella Skybreak House.
Nota anche come Jaffe House fu sviluppata perché soddisfacesse tre parametri principali: una flessibilità estrema che consentisse alla casa di poter essere utilizzata per occasioni sociali diversificate, estendendo o riducendo, per mezzo di pannelli scorrevoli, le tre macro aree in cui era suddivisa; la centralità della luce naturale, garantita da finestre a tutta altezza appositamente inclinate per catturare al meglio i raggi del sole; infine, la possibilità di ingrandire l’abitazione senza alterare la relazione della stessa con il paesaggio, grazie alla scelta di non inserire muri strutturali nell’area orientale (quella dedicata alla zona notte). A imprimersi nella memoria degli spettatori è l’open space dell’ala ovest, disposto su tre livelli differenti che, collegati da una serie di rampe in legno, consentivano prospettive di visioni multiple verso l’esterno.
La sua 51ma messa in onda negli ultimi cinque anni è programmata per il 13 giugno su Sky Cinema 2, ma se siete abbonati a Prime Video potete (ri)vederlo quando vi pare. Qui invece potete continuare la lettura dell'articolo sugli interni di Arancia meccanica.
Da rivedere in streaming, ma anche al cinema
Quale migliore titolo per concludere questa carrellata di suggerimenti a cavallo tra la tv e lo streaming se non Donne sull'orlo di una crisi di nervi? Ce ne parla Marco Grifò in uno dei più recenti articoli della nuova rubrica Spoiler! in cui vengono analizzati e interpretati i finali dei film.
Come da titolo, le donne dei film di Almodóvar si muovono sempre sugli orli. E di orli e bordi è pieno Mujeres al borde de un ataque de nervios (in italiano Donne sull’orlo di una crisi di nervi), coloratissima screwball del tradimento e della pazzia. Una corsa a perdifiato fra Cocteau, gazpacho, poster di Charles Vidor e rotocalchi madrileni. Una giostra spasmodica guidata dal sesso, dal desiderio e da come gli esseri umani ci inciampino fuori da ogni controllo. Tutti, però, maledettamente simpatici, perché si sa che, come dice Pepa (Carmen Maura) a Marisa (Rossy de Palma) nella scena finale, “…lo sai che non hai più in faccia la tipica durezza delle vergini? Perché le vergini sono molto antipatiche”.
Considerando che la settimana prossima torna in sala, insieme ad altri quattro film di Pedro Almodóvar, nel quadro di una iniziativa speciale della CG Entertainment (che si è anche meritata una copertina vintage del prossimo numero del settimanale Film Tv) Donne sull'orlo di una crisi di nervi è il film giusto per scavallare nella parte cinema di questo testo. Al netto del fatto che al momento non sappiamo in quante sale sarà distribuito, questa circolazione della copia in altissima risoluzione messa a disposizione da TF1 è sicuramente un'ottima occasione per colmare un vuoto. E anche per riflettere sul suo finale notturno.
E il cinema in sala?
Si trova come sempre qui mentre nella homepage della community potete accedere ad una selezione delle recensioni pubblicate dalla nostra community, cioè voi. Perché anche voi che leggete, lo siete.
Noi ci ritroviamo qui la settimana prossima. Buon weekend e ricordatevi che da domenica 11 a giovedì 15 l'ingresso al cinema costa 3,50 euro: abbuffatevi!
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