"In realtà non ho mai provato un interesse particolare nei confronti di queste creature della notte. Ci sono però delle storie sui vampiri che contengono elementi interessanti. A tutti è capitato di incontrare persone con cui passi due ore e che ti lasciano prosciugato, come se si fossero impossessate di qualcosa di tuo." (Francis Ford Coppola)
Ispirata dal look di un personaggio femminile (che sarebbe poi diventato famoso, in Italia, come Morticia) presente nelle vignette di Charles Addams e pubblicate su The New Yorker, nel 1954 Maila Nurmi (1922 - 2008) - già guardarobiera, spogliarellista, disegnatrice di cravatte e comparsa a Broadway -, a mezzanotte, apparve sugli schermi di una rete televisiva (KABC-TV), nel programma "The Vampira Show", con il ruolo di introdurre una serie di film horror. In quell'occasione percorreva un corridoio ricoperto di ragnatele, vagamente illuminato dalle fiammelle di alcuni candelabri (un pò come la nostra Alba Parietti, quando introduceva Dario Argento in Giallo, condotto su RAI 2 da Enzo Tortora nel 1987), presentandosi con la frase: "Buonasera. Sono Vampira... Spero che voi siate stati tanto fortunati da aver passato una settimana orribile". Il personaggio, a tutti gli effetti, fu un predecessore dei tanti presentatori di storie horror (a fumetti o film) successivi, che si esprimevano con lo stesso macabro humour, in stile "Zio Tibia". La singolarità di Vampira non trovava fine al termine della trasmissione, dato che la Nurmi manteneva quel look anche nella vita privata, passeggiando per Los Angeles con l'abbigliamento di scena e portando sempre con sè un ombrello perché, sosteneva, anche se il tempo era bello, sperava sempre che si scatenasse un improvviso temporale.
Il successo di audience televisiva, inatteso, le aprì le porte nel mondo del cinema, offrendole un periodo di felice notorietà. La Nurmi aveva già esordito come attrice, non accreditata, in Peccatori senza peccato (Victor Saville, 1947) e avrebbe continuato a ricoprire piccoli ruoli sino al 1959, quando comparve in una parte più sostanziosa nel famoso film diretto da Ed Wood, Plan 9 from Outer Space. Sole poche altre volte, però, Vampira apparve sui set cinematografici, ossia sino al 1962 quando interpretò l'ultimo film: La spada magica (Bert I. Gordon). La sua fu una vita complicata [1], non priva di alti e bassi: appena diventata famosa, nel 1954 la KABC-TV la fece sostituire da Voluptua (Gloria Pall), una nuova presentatrice di film, questa volta romantici, tagliandola fuori dal programma. Il 20 giugno 1955 la Nurmi finì prigioniera di uno psicopatico, sequestrata per oltre quattro ore, rischiando di venire uccisa.
All'apice dell'effimero successo frequentava ambienti altolocati, nei quali entrò in contatto con celebri attori tipo Marlon Brando, Elvis Presley e soprattutto James Dean, all'epoca non ancora famoso. Su di lei circolavano voci che fosse veramente una strega, capace di lanciare "fatture" e malocchio. James Dean la conobbe al Googie’s coffee shop di Sunset Boulevard ad Hollywood. Sembra che tra loro, inizialmente, ci fosse stata molto più di una semplice amicizia, un rapporto forse non solo platonico che, però, ebbe breve durata. Dean non sopportava il comportamento di Vampira, con quel vistoso look gotico e dark sempre esibito e compiaciuto, anche nella vita privata. “No: sotto quei vestiti neri non c’è niente che valga la pena", sostenne a un giornalista, riferendosi a Vampira. La Nurmi, ferita nell'orgoglio dalla dichiarazione, si era probabilmente convinta che la storia con il giovane attore, assieme alla sua triste conclusione, avesse danneggiato la sua carriera. Dean aveva appena acquistato un'auto nuova (alla quale diede il nome di "Little Bastard") quando, una sera, mentre era al Googie’s coffee shop in compagnia di Nathalie Wood e della sua nuova amante (Ursula Andress), offese Vampira, facendosi beffe di lei assieme alla compagnia. “Che tu possa crepare! Tu, i tuoi stupidi amici e la tua stupida macchina nuova!”, fu la replica, minacciosa, della Nurmi. Si dice che la Andress, superstiziosa e impressionata dal tono, prese talmente seriamente la frase da rifiutarsi di salire sull’auto di Dean. Coincidenza vuole che James Dean, a soli 24 anni, morì veramente in un terribile incidente, il 30 Settembre 1955. La “Little Bastard”, e persino i suoi componenti (il motore), fu poi al centro di una lunga serie di altre sciagure fatali, come se la maledizione lanciata da Vampira avesse, per davvero, avuto un tragico effetto. Noi, però, al di là della suggestione, di una cosa siamo quasi certi: anche Maila Nurmi è stata, a suo modo, una vittima. Una vittima che ha scontato, grazie alla superstizione popolare, un debito ingiusto; quello che gli è stato attribuito per aver vissuto da donna libera e indipendente, non imbrigliabile nel ruolo del tempo, ossia quello convenzionale e più rassicurante di moglie servizievole, sottomessa al marito.
La biografia di Vampira è stata dettagliatamente riportata, nel 1993, da David J. Skal nell'imperdibile libro The Monster Show, tradotto anche in italiano come The Monster Show. Storia e cultura del cinema horror (Cue Press, 2020).
NOTA
[1] In una intervista rilasciata nel 1975, la Nurmi affermò: "Non riuscii ad attrarre nessuno che volesse vivere. I necrofili mi inviavano poesie erotiche e lasciavano animali decapitati sotto il portico."
("The Monster Show", pag. 244)
Nelle foto (a partire dall'alto):
1 - una giovane Maila Nurmi, prima di assumere il ruolo di Vampira;
2 - Vampira in Plan 9 from Outer Space (Ed Wood, 1959);
3 - Vampira su un set televisivo;
4 - James Dean e Maila Nurmi (fotomontaggio).
[I vampiri] "Non sono i soliti serial killer, ma figure piene di sentimenti e di conflitti interiori." (Dario Argento)
Science Fiction/Double Feature (Richard O'Brien) - The Rocky Horror Picture Show
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