Netflix lo dice da un po' di mesi e adesso sembra decisa: è ora di finirla con questa storia che vi passate user e password e accedete in sette con lo stesso abbonamento da 7,99 euro facendo i turni: le mattine al nonno che è pensionato, il pomeriggio a Mario che si è appena svegliato, la sera la lasciamo a Ilaria che non esce mai perché è asociale, la notte me la tengo io che tanto soffro di insonnia.
Ma anche se non rientrate in questa casistica - non così estrema ve lo assicuro - e siete dotati o fate parte degli account più nobili (12,99 e 17,99 al mese) per cui non sottoponete nessuno a questi tour de force e, anzi, i vostri amici hanno persino il loro bel profilo individuale perché tanto le possibilità di essere collegati insieme nello stesso momento sono molto limitate, anche in questo caso è quasi sicuro che, entro marzo 2023, Netflix venga a sfruculiare i vostri indirizzi Ip, a prendere come riferimento la localizzazione del vostro wifi, a chiedervi di definire una località di default sulla vostra Smart Tv per iniziare a mandarvi messaggi del tipo "Ci risulta che tu ti stia collegando contemporaneamente da Palermo e da Londra quindi, a meno che tu non sia un supereroe o Dio in persona, ti comunichiamo che siamo costretti a scollegare tutti i tuoi dispositivi. Sui quali dovrai, peraltro, inserire nuovamente le credenziali di accesso" Essendo quest'ultima, naturalmente, la peggiore delle punizioni possibili, soprattutto se avete una Smart Tv e se il vostro amico programmatore figo vi ha detto che una password non è degna di rispetto se non ha almeno quindici caratteri, di cui quattro maiuscole (non consecutive), cinque numeri (non contigui) e almeno una tilde.
E anche se siete convinti di aver rispettato le regole di Netflix che permettono o tollerano la condivisione del vostro account all'interno dello stesso nucleo familiare - e voi non vi siete mai, giustamente, preoccupati di definire fino a quale livello arrivi questo nucleo, figli, cugini, generi, cognati, l'amante tanto simpatica dello zio... - di certo non avete mai ipotizzato che un giorno questa meravigliosa famiglia, per poter usufruire in pieno di tutte le potenzialità del vostro nobilissimo account Premium, debba vivere tutta, TUTTA, sotto lo stesso tetto. Perché questo è l'elemento che diventerà dirimente per Netflix a partire da marzo 2023: lo slittamento del concetto di nucleo familiare a gente che vive nello stesso luogo. Praticamente un ritorno alle famiglie estese di un tempo. O un'orgia permanente, fate voi.
Anche se ho affrontato questo argomento in maniera semiseria - d'altronde se lo merita visto che stiamo pur sempre parlando della condivisione di un abbonamento di Netflix non, che ne so, dell'incontro Meloni/Zelenskyy - ci sono un paio di cose che mi sembrano un po' sfasate in questo paventato irrigidimento del gigante dello streaming e nelle misure che Netflix ha anticipato in alcuni paesi, tra i quali la Spagna, dove vivo.
Qui, teoricamente, questa importante fase restrittiva di Netflix sarebbe già cominciata. Sono state già introdotte, nelle pagine di assistenza all'abbonato, delle linee guida, sebbene un po' generiche, ed è già stato introdotto il concetto di "utente extra a pagamento".
Vi faccio un esempio personale, non perché sia importante, ma perché credo possa aiutare a capire sia l'impatto per l'abbonato sia cosa abbia in mente Netflix.
Io ho un abbonamento Premium, sul mio account sono stati creati 5 profili, possono collegarsi 4 schermi in contemporanea, potrei avere la risoluzione 4k e HDR (se avessi una Tv 4k) e, secondo le nuove regole, questi profili e schermi in contemporanea potranno essere utilizzati solo ed esclusivamente da persone che risiedono in casa mia. Quindi non varrebbe più il concetto di nucleo familiare bensì il concetto di prossimità. Mi viene offerta però la possibilità di aggiungere due utenti extra, ciascuno con credenziali di accesso proprie e diverse dalle mie, pagando 5,99 euro per ciascuno.
Visto però che le mie due figlie non vivono con me, potrei essere presto costretto a convertire i loro due profili facendoli diventare extra e sborsando 12 euro in più (non succederà, mi spiace), cosa che farebbe aumentare il mio abbonamento a 27 euro al mese. Ma il problema è che in casa mia non rimarrebbero più le quattro persone che usano Netflix e che giustificano la spesa del Premium, quindi la cosa più probabile è che io metta mano al mio abbonamento mensile ribassandolo. Con questi parametri il Premium funzionerebbe solo per una famiglia numerosa dove tutti risiedono nella stessa casa, cioè con bambini piccoli o adolescenti, e non con genitori separati, mi raccomando! Se poi avete l'abitudine di collegarvi anche in viaggio o in vacanza non è chiaro cosa succederà ma è probabile che si innestino tutta una serie di controlli, avvisi e procedure tese a evitare che nella scusa "Sono in viaggio, giuro" si annidino possibilità di farla franca.
Sono cambiati i tempi da quando Netflix twittava "Amore è condividere una password". Era solo il 2017 ma nel frattempo, a parte l'aumento di abbonati dovuto alla pandemia, la curva di crescita degli abbonamenti si è ridotta, la concorrenza di Disney+ e Prime Video è diventata più aggressiva, i conti non sono così floridi, le banche spingono, la borsa reclama utili e quindi adesso la condivisione della password non è più uno slogan cool e provocatorio bensì il nemico da sconfiggere.
Ora che Netflix - qui in Spagna e in qualche altro paese del suo mercato globale - ha indossato l'armatura e si appresta a lanciarsi a testa bassa verso le condivisioni degli account, vedo che iniziano ad emergere un paio di problemi. Il primo è l'atteggiamento della concorrenza (qui in Spagna c'è anche HBOmax che sta raccogliendo molte adesioni) perché è altamente probabile che gli altri operatori se ne stiano fermi immobili continuando a permettere o a tollerare la pacifica condivisione di account e profili. Ma la cosa secondo me più delicata sarà legata all'ammontare di regole, avvisi e procedure che Netflix dovrà mettere in campo per dare un senso a questa strategia. La soglia di tolleranza verso le fredde, ostiche e a volte incomprensibili comunicazioni inviate dai sistemi informatici è già abbastanza bassa ed è un attimo provocare reazioni istintive e far scivolare il dito sull'opzione Cancella Account. Una sterzata paradigmatica di questa portata, sebbene ventilata da tempo, rischia di dare il via a tutta una serie di comportamenti: dai più razionali ("Ma io Netflix lo uso?") ai più istintivi ("Ma basta, adiós").
Netflix ha intrapreso una battaglia rischiosa che porta con sé la minaccia di indebolire la propria posizione. Se non sotto il puro profilo economico e finanziario, sicuramente nel rapporto con i concorrenti e in termini di quote di mercato.
Può anche essere però che dietro a questa mossa si nasconda una strategia più ampia e lungimirante come quella di incrementare numericamente gli abbonamenti della fascia più economica con pubblicità (5,49) che permetterebbe una migliore profilazione dello spettatore e che forse darebbe definitivamente il via ad un posizionamento di Netflix su un target più mainstream, popolare e generalista, mettendo in campo un'audience al servizio degli inserzionisti che sicuramente non avrebbe pari nel mondo televisivo.
Io intanto - mentre aspetto il primo messaggio di sistema di Netflix in cui mi chiede quale sia il mio segreto per essere stato nello stesso giorno in Italia, in Spagna e in Olanda - sto ritardando il confronto tra la domanda razionale e il bottone fine di mondo.
Nel frattempo la mia password di Netflix è: ~Al1M04tAx1SuA~
(E sì, me l'ha suggerita un amico figo)
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